Anomalie

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Saluti.

Credo di dovervi dire in anticipo che qui sono nuovo, quindi siate pazienti con me, perché non conosco tutte le regole, o l'etiquette e quant'altro. Un mio amico mi ha dato il link di questa board dopo avergli raccontato la storia ed avergli mostrato il materiale che sto per far vedere anche a voi. Secondo lui alcuni di voi apprezzeranno, ma ad esser sinceri, da come la vedo io questo sito sembra più un paradiso per gli idioti che una seria "imageboard del paranormale". Va be', non importa. Ho dei motivi per diffondere questa roba e ho la necessità di farlo anonimamente, per ragioni che vi saranno chiare. Tecnicamente, infrangerò la legge, ma se ho capito come funziona questo posto, questo thread sparirà in un giorno, in ogni caso.


Ecco il punto. Sono produttore per un piccolo editore indipendente negli Stati Uniti. Non dirò qual è o dov'è, quindi non chiedetemelo, perché vorrei tenermi stretto il mio lavoro. La paga non è tutto questo granché, ma è un lavoretto semplice, e mi piace la gente con cui lavoro. Molto di quel che pubblichiamo è quel che voi chiamereste libri di lusso.


Il tipo di libri che la gente sfoglia quando si annoia, ma che non legge mai alla fine. Scialbe storie illustrate di certe città o stati che vendono bene nei negozi di souvenir regionali. Il tipo di libri con mappe e biografie. Alcuni musei ci appaltano i loro cataloghi fotografici. Roba del genere. Il lavoro è noioso, ma è costante e abbiamo molti progetti e i nostri libri ci fanno guadagnare abbastanza da rimanere a galla, che è molto più di quel che la maggior parte delle piccole aziende di stampa possano vantarsi di fare al giorno d'oggi.


Poiché siamo nel giro da un po', il nostro nome è un po' noto agli appassionati di storia e alla gente che pensa di essere esperta su una determinata città nel Nulla, o su argomenti esoterici di cui non importa a nessuno. Riceviamo un sacco di manoscritti non richiesti da parte di gente che non dovrebbe mai scrivere libri e CD non richiesti pieni di fotografie da parte di gente che non dovrebbe mai fare fotografie. Poiché siamo una società piccola, e non abbiamo una posizione editoriale di acquisizioni in altra sede, il lavoro di smistamento di questa "pila di melma" viene fatto in ufficio.


Molto raramente, qualcuno trova qualcosa degno di essere preso in considerazione e lo passa a noi, ma il nostro capo editore ha l'ultima parola. Negli ultimi nove mesi ho lavorato su un libro più o meno senza pause al quale lo staff era molto interessato. Il nostro revisionatore lo aveva trovato durante il suo turno alla pila. Un vecchio tizio di cui non farò il nome ci contattò inaspettatamente e ci offrì l'opportunità di pubblicare la sua rara collezione di fotografie, tenendo conto del fatto che trattiamo la materia con rispetto e serietà che lui sentiva meritasse.


Per usare parole sue, e quel che doveva essere il titolo del libro, le foto erano tutte "Anomalie". C'è da dirlo, mostravano cose fuori dall'ordinario o altrimenti inspiegabili, cose che di solito venivano accompagnate da storie ugualmente interessanti. La maggior parte di esse erano della prima metà del ventesimo secolo.


Come ho detto, non è il genere di cose che normalmente pubblichiamo, ma i pochi campioni che il tizio ci spedì con la sua lettera sollecitante erano abbastanza convincenti, e una volta viste tutte, saputo alcune storie e compreso che nessuna di quelle foto era largamente nota, sapemmo di avere qualcosa che potesse catturare l'attenzione della gente. Il formato doveva essere semplice e di gusto, con un sacco di spazi bianchi e pagine vuote di pausa. Ogni foto sarebbe apparsa come una stampa di alta qualità sulla pagina destra, seguita da una pagina sinistra vuota, e poi un paio di paragrafi come didascalia per ogni foto sulla pagina destra seguente.


Già dall'inizio, il lavoro con quel tizio si dimostrò un incubo ed esso fu lentissimo perché si rifiutò di mandare più di un documento per volta. Mi mandava una prioritaria, io la ritiravo, la scannerizzavo, e mandavo una prioritaria in risposta, e solo allora mi inviava la seguente. Pareva pensasse di avere una collezione estremamente preziosa ed era assurdamente paranoico sul fatto di perderla, perciò metteva a rischio solo un documento per volta. Alla fine spendemmo così tanti soldi in spese di spedizione che sarebbe stato più economico per me prendere un volo diretto dove il vecchio tizio viveva con uno scanner ed un laptop.

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