Profumo di mare - I

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Ho la bocca piena di sabbia.

Ed ho anche voglia di fare pipì.

È notte fonda, saranno le quattro. Odio svegliarmi a quest'ora.

Il sonno tarda a tornare ed è troppo presto per alzarsi.

Vabbè vado in cucina.

Poi in bagno.

Guardo la luce della luna che filtra dalla finestra di camera mia.

La finestra.

Non è la mia finestra.

È piccola, rotonda.

Direi un oblò.

Non sono a casa.

E la bocca che urla sollievo è l'effetto di tutto il prosecco, non proprio di prim'ordine, che ieri sera ho buttato giù a cena nella speranza di dimenticare.

Maledico il giorno, due giorni fa, in cui ho detto di sì a Rebecca. Era venuta da me a portare la sua dolce cagnolona, un labrador miele di nome Molly, per la terapia settimanale.

Molly è dolcissima ma non ne vuol sapere di essere avvicinata da un maschio. Sì, questa è un'altra storia.

Ricordo la telefonata che ha ricevuto mentre stava parlando con me.

E come ha cambiato immediatamente voce.

Ha riattaccato e con un tono che ammetteva pochi dubbi "Brando, prepari la valigia, domani partiamo. Viene con me in crociera per una settimana nel Mediterraneo. Tanto ho già pagato e quel coglione adesso non può. Io ci vado lo stesso, e non da sola."

Lì ho fatto la cazzata.

Gli ho detto di sì.

A 55 anni non ero mai stato in crociera, ed ho pensato che forse poteva valer la pena di provare.

Nel torpore fra la veglia ed il sonno una sensazione torna a galla.

Io nella sala ristorante della nave, al tramonto, circondato da quella gente festante, la sirena della nave che stava lasciando Napoli e le luci che disegnavano il profilo della costa.

Ed io che in quel momento ho avuto l'evidenza del perché non sono mai stato in crociera.

Tutta quella gente all'assalto del buffet, un tripudio di maionese.

Quella gente inguainata in abiti di una taglia in meno del dovuto, barcollanti su scarpe di altezza improbabile.

Le risate.

I saluti.

Altre risate.

E quel prosecco...

Rebecca però si è comportata bene. Ho notato che il mio abbigliamento l'aveva colpita.

In effetti ero l'unico in infradito e bermuda verdi.

O forse è stata la maglietta degli Iron Maiden che avevo comprato al concerto di Donington nel '92.

Sì, è stata molto gentile con me.

Mentre chiacchierava con gli altri crocieristi festaioli ha cercato anche di coinvolgermi nelle conversazioni, con esito scarso.

E forse non sono stato molto gentile con lei quando le ho detto che andavo in cabina per fare la doccia prima che tornasse, perché sapevo che se fossimo rientrati assieme le avrei concesso di farla per prima.

E perché so quanto tempo può impiegare una donna a prepararsi per la notte.

E credo, no, ne sono certo, di essermi addormentato ben prima che lei tornasse.

Sempre che sia tornata.

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