Intarsi Magrebini - II

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Scritto a quattro mani con giadaocchiverdi

......

Brando

Ancora.

Di nuovo Come le altre volte.

Ma tutte le volte è un'altra storia. E questo mi fa impazzire.

Gli occhi di Lilith sono chiodi piantati nei miei. Spalancati.

Sento il calore morbido del suo sesso abbracciare la punta del mio, gonfia allo spasimo.

La accarezza. Piano. Gli occhi si socchiudono.

Si abbandona. I muscoli si rilassano. Il corpo perde consistenza.

Scivolo dentro di lei. Fino in fondo.

Fino a sentire le mie palle schiacciate fra le sue cosce e le mie.

Chiude gli occhi per un attimo.

Piega le labbra in un sorriso dolce e selvaggio.

Li spalanca di nuovo. La sua voce bassa, quasi roca.

"Dio mio!

Ohhhh!

Siiiiì!

Cazzo!

Siiiì!"

Prende le mie mani e le porta al suo seno, piegandosi su di me.

La sostengo, i capezzolini dritti che irraggiano brividi sotto la stretta forte delle mie dita.

Sono fermo. Immobile.

Mentre il suo corpo riprende il suo tono.

I muscoli riprendono vita. Sollevano lentamente il suo corpo dal mio.

Poi con un gemito si abbandona ancora su di me.

Accompagno il suo movimento con colpi del mio bacino. Veloci, Sempre più veloci.

Le nostre bocche emettono parole sconclusionate, suoni bestiali, teneri, osceni, dolcissimi.

Si abbassa su di me continuando a dimenarsi senza mollare un attimo il mio cazzo, avvicina la bocca al mio orecchio. Lo morde. Poi...

"Non provarci. Non farlo. Te lo stacco a morsi se lo fai..."

Gemo, chiudo gli occhi. Provo a resisterle.

Scompare in un attimo. La cerco. Sollevo la testa dal cuscino. E la vedo.

Davanti a me, in ginocchio sul letto, le spalle e la testa sul lenzuolo candido. Le gambe aperte.

E la sua mano che scivola nel solco delle natiche aprendolo ed invitandomi a raggiungerla.


Eccomi.


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