Epilogo

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Scritto a quattro mani con giadaocchiverdi

......

Osservo il profilo della costa illuminata dal sole al tramonto. Ed apprezzo che tenere stretta fra le mie braccia questa stupenda creatura mi sembri ormai la cosa più normale del mondo.

Invece non continuo a capacitarmi del fatto che un'ora fa sulla pista dell'aeroporto di Djerba abbiamo trovato ad accoglierci, come pilota ed assistente, l'autista della Land Rover e la ragazza con la tunica turchese. Ovviamente entrambi in impeccabile divisa da volo.

Il mio amico Aziz continua a stupirmi, anche se ormai l'unica cosa di cui dovrei stupirmi è il fatto che continui a farlo.

L' AW109 nero e dorato di Aziz sorvola ormai quelli che devono essere i sobborghi di Skikda.

Ho mostrato a Lilith il messaggio che mi ha inviato Aziz per augurarci buon viaggio. Finiva così:

"...di' alla tua meravigliosa compagna di stare tranquilla, ho parlato il con proprietario della compagnia di navigazione. La sua assenza è assolutamente giustificata e nessuno le dirà nulla. Ad iniziare dal comandante".

Quando Lilith ha letto il messaggio ho visto i suoi occhi timorosi illuminarsi di nuovo. Ha sganciato le cinture di sicurezza e si è accucciata sulle mie gambe, in attesa del mio abbraccio. Abbraccio che è stato seguito dal bacio più tenero e dolce di questi due giorni passati con lei.

La guardo. È una meraviglia.

La lunga tunica in seta smeraldo con ricami d'oro sembra essere stata fatta per evidenziare la luminosità dei suoi occhi.

Aziz ha riservato per me una sobria e candida veste bianca. Che però mette in risalto la mia abbronzatura.

Prima ho mostrato a Lilith il messaggio con cui Rebecca mi annunciava che la mia valigia era al deposito bagagli e che la mia chiave della sua cabina era disattivata.

"Stanotte non avrai bisogno di cercarti un letto, e non avrai neppure bisogno di abiti".

Vedo la nave avvicinarsi...

I raggi del sole al tramonto illuminano il mare di mille torce e fanno apparire l'imponente scafo della Ocean Dream come rivestito da una lamina dorata. La nave sta per lasciare il porto di Skikda e si appresta a prendere il largo per la prossima tappa.

Le mie mani stringono quelle di Brando, il cuore un intarsio di emozioni nuove.

Il pilota concorda l'atterraggio sulla piattaforma di atterraggio della Ocean Dream, ci abbassiamo e d'istinto aumento la stretta sulle mani di Brando. No, non è paura di cadere, è voglia di volare insieme.

Io, che pensavo di essere libera sulla Ocean Dream, nella quale avevo cercato rifugio, ora la vedo come una gabbia dorata che mi ha impedito di essere da voi era, come mi sento ora.

L'elicottero intanto completa l'atterraggio. Ancora qualche secondo e le pale smettono di girare. Attendiamo il segnale del pilota per sganciare le cinture di sicurezza e poi l'assistente ci apre il portellone.

Salutiamo e ringraziamo i due compagni di viaggio e scendiamo dall'elicottero. Sul ponte esterno sottostante si è formato un capannello di persone, incuriosite da questo evento anomalo e spettacolare.

Con questi abiti di sicuro non passiamo inosservati: Brando nella lunga candida tunica e i capelli trattenuti da una kefiah, io in una tunica verde smeraldo a ricami d'oro. Un principe arabo e la sua concubina, anche se in questo momento mi sento un'autentica principessa.

Scendiamo le scalette fino al ponte e passiamo in mezzo alla piccola folla di curiosi, ai quali abbiamo di sicuro movimentato l'aperitivo. Brando e io procediamo mano nella mano e a un certo punto sento un lungo fischio, mi giro e vedo Dan con la mano alzata e il pollice in su, in segno di approvazione. Anche altri ragazzi e ragazze dello staff ci salutano, in segno di bentornato.

Guardo Brando e mi sorride. Con lui a bordo la Ocean Dream fa meno paura, adesso.

In mezzo alle luci del ponte, distinguo un'ombra in disparte.

Lo sguardo di Fabien mi fissa con fredda severità. Conosco quello sguardo e so cosa significa.

Brando se ne accorge e mi stringe la mano, rassicurandomi.

"Devo prepararmi per lo spettacolo, improvviserò"

"Sarai meravigliosa, ne sono sicuro. Ci vediamo più tardi. Ora vai, e risplendi!" mi incoraggia.

Ci salutiamo con un ultimo dolcissimo bacio, che ha il sapore dell'ultimo prima del prossimo.

Un bacio pieno di promesse.

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