PREMESSA:
Ragazze, dato che gli ultimi due capitoli li ho scritti sentendo canzoni che hanno coinvolto abbastanza il testo, pensavo di coinvolgerle mettendo i titoli a inizio capitolo, così se vi va potrete anche ascoltarle durante la lettura.
I titoli ovviamente saranno attinenti al contenuto del proprio capitolo. Lo aggiungerò anche al capitolo precedente. Ora vi lascio se no mi dilago c':
Buon lettura!
Paramore-the only exeption
I raggi del sole mi colpirono il viso. Mi sembrava di essermi appena addormentata, invece erano passate ben dodici ore. Gli occhi mi facevano male e mi sembrava di essere stata investita da un carro armato. Mi stropicciai gli occhi e mi avvicinai alla finestra spostando la tenda di lato.
Jace era in cortile con Isabelle, stavano scherzando insieme e sentii una fitta allo stomaco.
Non potevo essere gelosa,no. Jace era diventato un elemento importante della mia vita,si, ma niente di più. O almeno l'ho sempre sperato. Affezionarmi a lui avrebbe significato accettare quel che sono e io non ero pronta. Ma Jace era l'eccezione che confermava la regola. Io per lui avrei fatto di tutto.
E se quel tutto significava allenarmi tutti i giorni, io l'avrei fatto.
Se avesse significato dargli la vita, io l'avrei fatto.
Se avesse significato accettare quel che sono, probabilmente l'avrei fatto.
Io ho sempre sperato di non mostrarmi pronta per far cambiare idea a Jocelyn e a Jace,in modo tale che avrebbero abbandonato l'idea di trasformarmi in quello che non pensavo di essere.
All'inizio ero convinta che sarei riuscita a mentire a Jace, ma mi sbagliavo. Io ero come un libro aperto di fronte ai suoi occhi. E questo non mi turbava,stranamente. Però avrebbe portato ad un'unica e sola conseguenza: farmi trasportare dalle emozioni. Ed era la cosa giusta? Non trovavo la risposta.
Sospirai e mi diressi in bagno per farmi una bella doccia calda. Oggi era il 20 di Dicembre, e dovevo assolutamente andare a comprare alcune cose per il pranzo di Natale, ma sopratutto regali. Io ho sempre amato quel momento in cui ci si scambiano i regali, è come scambiarsi una promessa.
Decisi di fare colazione fuori, così presi le chiavi di casa e mi incamminai verso il cancelletto. Una voce profonda che seppi riconoscere subito gridò il mio nome, così mi girai ammirando Jace in tutta la sua bellezza e straordinarietà, mentre si incamminava verso di me. Le mie guance si tinsero di porpora e abbassai lo sguardo, non so per quale strano motivo.
-Clary! Dove vai?-. Chiese sorridendo. Ogni volta che lo faceva non smettevo di contemplare quello splendido sorriso.
-I-io.. Sto andando a comprare delle cose-. Sussurrai portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio . Cosa mi era preso quella mattina? Forse aver ammesso la verità aveva portato alla consapevolezza.
-Ti accompagno-. Disse portando un braccio sulle mie spalle. Perché cavolo non ho voluto accettare la proposta di stare insieme sin dall'inizio ?!
Annuii e ci incamminammo per le strade di Cademon's fell.
***
-Guarda che bello questo!-. Dissi tenendo il maglioncino badge dalle spalle per regolarmi della grandezza.
-Si, penso che piacerà a Simon-. Disse continuando a girare tra i tipi di vestiari. Effettivamente era stata una buona idea far venire Jace per avere un'altra opinione. Avevo comprato un medaglione portafortuna ad Isabelle da attaccare al suo bracciale pieno di ricordi-del quale non sapevo l'esistenza,grazie Jace-, una collana per mia madre con una nostra foto dentro il ciondolo a forma di cuore e un pugnale lavorato con su scritto 'A.L.' sul dorso ramato per Alec. Anche se non avevamo un buon rapporto, avevo deciso di cercare di conquistare un po' di fiducia anche attraverso le piccole cose.
Mancava il pranzo di Natale e il regalo per Jace.
Ci dirigemmo per prendere il suo regalo senza che lo sapesse.
-Perché ci hanno venduto il pugnale senza chiedere carta di identità o qualcosa del genere?-. Chiesi durante il tragitto. Per tutto il tempo cercai di darmi una risposta, ma non la trovai.
-Seriamente Clary?-. Rise e mi guardò come se avessi fatto la domanda più stupida che potessi fare. Ricambiai lo sguardo di conseguenza e capì che non stavo scherzando.
-Cademon's fell è anche chiamata la Città Caduta. Un tempo era il centro di tutti gli essere viventi: shandowhunters, nascosti e demoni. Tutti e tre collaboravano insieme, anche se con molta diffidenza verso i demoni. Come avresti dovuto studiare nel libro che ti ho dato,-Disse lanciandomi un'occhiata-I demoni tendono al potere, e non hanno una grande intelligenza. Ci fu così una guerra che portò ad unire noi e i Nascosti. Anche se vincemmo, la città non era più la stessa, le barriere erano state infrante e la sicurezza era diminuita. Così fu abbandonata dal punto di vista politico e tutti si trasferirono ad Alicante. Tutte le persone, o la stragrande maggioranza, sono o shandowhunters o nascosti. Per questo motivo ti hanno dato il pugnale, perché gli shandowhunters usano i pugnali-. Disse infine sorridendo.
Rimasi un po' stordita e scioccata. Davvero questa era la storia del paesino in cui vivevo? Forse per questo motivo mia madre ha deciso di trasferirsi proprio qui. Per il resto del tragitto non proferimmo parola. Solo quando arrivammo alla Bottega dello Squarcio incominciamo a dirci le nostre opinioni.
Un bracciale catturò la mia attenzione. Era di cuoio marrone e la sua struttura era divisa in tre strisce che andavano a formare una treccia. -Questo-. Dissi indicandolo. Jace lo scrutò senza staccare lo sguardo. Lo comprai facendo incidere nella parte interna, che toccherà la pelle quindi non si vedrà, la scritta "J+C". Supposi che il giorno di Natale dovevamo stare insieme,già deciso in partenza, quindi la scritta ci stava. Jace fortunatamente stava facendo un giro per gli scaffali mentre comprai il bracciale.
-Per chi è? -. Chiese mentre misi il concentrato di pomodoro nel carrello della spesa.
-Il bracciale? Per... un amico-. Dissi facendo finta di osservare le varie marche di mascarpone.
-E chi sarebbe questo amico?-. Continuò mettendo dentro l'agnello. Ancora non ci eravamo guardati negli occhi. Uno affianco all'altro, a mettere dentro lo stretto necessario; chi prendeva a sinistra, chi a destra.
-si chiama...beh il suo nome è..Jake. Si,Jake- . Affermai arrivando di fronte la cassa. Fortunatamente non aveva fatto altre domande. Cercai di prendere l'agnello ma era troppo pesante. Provai più volte, ma niente. Jace sorridendo lo prese con disonvultura lanciandomi uno sguardo del tipo 'avevi bisogno di me'. Alzai gli occhi al cielo.
-Odio il fatto che tu mi faccia sentire fragile-.
-Non è vero-.
-Si che è vero-.
-No-.
-Si-.
-No-. Sbuffai alla sua testardaggine e pagai. Cercai di prendere tutte le buste ma non avevo abbastanza forza. Arrivò Jace, ovviamente.
-Sei a 14 motivi e mancano solo cinque giorni a Natale. Stai cercando di perdere in partenza?-. Ridacchiò guardandomi. Stavamo oltrepassando il piccolo vialetto di casa.
-Forse-. Ammisi posando le buste a terra. Cercai le chiavi nel cappotto e aprii la porta. Così ripresi le buste e Jace mi seguì in cucina poggiando tutto nel tavolo.
Incominciammo a smistare e posare tutto per mettere ordine.
-Non vedo l'ora che sia Natale-. Ammise cingendomi i fianchi. Incominciò a lasciare piccoli baci sul mio collo.
-Perché? -. Chiesi ridendo,mi faceva il solletico.
-Perché potrò urlare al mondo che sei mia-. Mi baciò delicatamente. Improvvisamente risi perché incominciò a farmi il solletico seriamente. Anche Jace rideva, ed in quel momento ero felice.
-E tu?-. Chiese fermandosi per potermi guardare negli occhi. Eravamo vicinissimi.
-Io cosa?-.
-Aspetti anche tu Natale?-. Ci misi un po' a rispondere, ma avvicinai le mie labbra alle sue.
-Si-.
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Cademon's fell.
Teen Fiction-Non puoi andartene-. Disse esasperato. -Ah no? Beh, vuoi vedere invece come me ne vado?-.La rabbia incominciò ad uscir fuori e,perforandolo con lo sguardo, mi lasciò il polso. -Clary...-. -Tu non capisci. io non...-. Sbuffai. Perchè mi riusciva cos...