Capitolo 14.

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-Jace stai combinando un casino-. La voce di una ragazza risuonò al di fuori della stanza.

-Non lo so-. Rispose Jace. Sentii diversi sbuffi fino a che una voce maschile parlò.

-Devi decidere, non temporeggiare-. Era bassa e roca e mi fece venire la pelle d’oca.

-Si, avete ragione-. La rassegnazione apparve nella  voce di Jace. Le voci continuarono a parlare al piano di sotto ma si fecero più fitte che lasciai stare.

Decisi di uscire da quello stato di trans, e mi alzai dal letto. Andai in bagno e quando fui pronta scesi sotto.

Arrivata in cucina capii di chi erano quelle voci: Jace era seduto sulla sedia con i gomiti sui braccioli e una ragazza dal viso familiare era in piedi fra Jace e un altro ragazzo, appoggiando di schiena alla cucina con le braccia incrociate.

Appena arrivai smisero di parlare, come se non fossi all’altezza di sentire i loro discorsi. Mi provocò un grande fastidio, come se fossi indesiderata.

-Emh, loro sono Alec e Isabelle-. Disse Jace. La ragazza sembrava davvero emozionata mentre quell’Alec mi guardava neutrale. Manco avessi la malaria, Dio.

-Ciao, tu devi essere Clary,no? Sono emozionata di conoscerti!-. Era euforica, fosse era caratterialmente solare. Stranamente la cosa mi piacque che le rivolsi uno dei miei sorrisi più sinceri. Essendo che il ragazzo non si fece avanti, lo feci io.

-Tu devi essere Alec invece, piacere, Clary-. Dissi dandogli la mano che strinse con forza.

-È un immenso piacere conoscerti, Clarissa-. Okay, aveva perso dei punti in partenza quel cretino.

-Per gli amici Clary-. Sfoggiai uno dei sorrisi più falsi che ricambiò.

Passai lo sguardo su Jace che trovai ad aspettarmi. Gli rivolsi un sorriso diverso, uno di quelli che aveva la capacità di tirarmi fuori solo lui. Quando lo ricambiò arrossii notevolmente. Sentii Alec sogghiggiare.

-Allora, mh.. volete.. qualcosa da bere?-. Sperai che Jace non si fosse scordato le buone manirere. E poi, da quando questo vocabolo si trovava nel suo dizionario?

-Si grazie-. Rispose Alex osservandomi con quegli occhi così chiari e così profondi. Erano davvero belli. Non potei che ricambiare lo sguardo.

-Mh.. cosa vuoi? C'è succo all'ananas, alla pesca e uhm.. una birra-. Dissi aprendo il frigo con una mano.

-Dell'acqua andrà bene-. Acqua. Pura acqua. Complimenti Clary, la tua prima figura di merda con i suoi amici.

-Oh, certo-. Sussurai, arrossendo per non aver pensato ad una cosa così semplice mentre presi un bicchiere dallo stipetto e gli versai un po' d'acqua. Gliela porsi e ..no, ma prego caro, vedo che le buone maniere sono di famiglia.

Davvero raffinato.

Evidentemente avevo sul volto un ghigno irritato perchè Isabelle e Jace cercarono di trattenere una risata riuscendoci. Arrossii di nuovo. Maledissi mentalmente il mio imbarazzo del cavolo.

-Va bene ragazzi, ci vediamo dopo-. Asserì Jace alzandosi dalla sedia. Mi guardai le mani mentre si abbracciavano, evidentemente non si vedevano da molto e capii che non lo faranno presto.

Li accompagnò alla porta e li seguii senza proferire parola fin fuori la porta.

Notai che era davvero buio, potevano essere le 11 di sera. Un ragazzo era appostato là fuori oltre il marciapiede di casa mia e ci guardava. Anzi, ci fissava.

-Jace..-. Sussurrai mantendendomi ferma con le mani sulle sue spalle per nascondermi un po' ma vedere allo stesso tempo. Capii subito ma quell' Alec in un attimo gli fu addosso e prendendo qualcosa in mano, glielo conficcò nel petto. Un urlo strazziante si diffuse nell'aria fino a che si sentii solo l'eco di un pezzo di legno cadere a terra. Il corpo non c'era più, era... sparito. Puf.

Alec mi perforò con lo sguardo infuocato.

-Pappamolla-. Disse per poi trascinare Isabelle che mi mimò un 'scusa'.

-Che cosa ho fatto per meritarmi tutto quell'odio?-. Sbuffai cercando di non pensare alla scena precedente. Aveva ucciso una persona. Quello era malato.

-Ad Alec piace provocare... sopratutto a chi è principiante-. Asserì. Quasi la presi come un'offesa. Aprii la bocca per ribattere ma in effetti io ero un principiante se non di un livello ancora più basso.

-Jace, ma che cos'era?--. Mi sorse il dubbio. Un corpo non si poteva smaterializzare in quel modo

.-Vampiri-. Affermò Jace a denti stretti serrando la mascella spingendomi delicatamente verso la porta.

Oh cacchio, i vampiri esistevano davvero.

Salve ragazze! Oggi è il mio compleanno quindi mi sono sentita buona e ho deciso di continuare la storia. Fatemi gli auguri aahahah scherzi a parte, abbiamo due nuovi personaggi, anzi tre. Tra poco inizia il paranormale quindi.. che ne pensate?

Baci

Ila xx

Cademon's fell.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora