capitolo 11

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mi svegliai con la voce di nicoló, mi disse che la cena era pronta e che tutti ci stavano  aspettando.
mi alzai dal letto con gli occhi impastati dal sonno, svelta mi misi le scarpe e insieme a nicolò scesi in sala.
i ragazzi erano già al loro posto pronti a mangiare.

benedetta si avvicinò a me, "per caso lo hai fatto fuori questo ragazzo?" disse ridendo e indicando chiesa, il suo ragazzo.
mi misi a ridere guardando federico che quasi si addormentava sul piatto.

durante la cena parlai con benedetta che mi raccontò di come si sono conosciuti lei e fede.
poi mi disse "domani sera dopo la partita ho il volo per tornare a casa, prenditi cura di lui e se fa qualcosa avvertimi" io le sorrisi e le dissi di non preoccuparsi e che per qualsiasi cosa avrebbe potuto chiamarmi o scrivermi.

finita la cena mandai i ragazzi nelle loro stanze, tutti tranne federico che sembrava davvero distrutto.
"fede, tutto bene?"

"si t/n tranquilla, sono solo un po' stanco"

"sicuro? non hai una bella cera e oggi il tuo corpo ha reagito molto male all'allenamento"

"beh in realtà..."

non arrivò a finire la frase che il mister doveva parlarmi.
dissi a federico di andare a riposare e che sarei andata subito dopo aver parlato con mancini nella sua stanza per finire il nostro discorso.

roberto mi disse che la mattina seguente non ci sarebbe stato l'allenamento se non 1 ora di piscina.
lo ringraziai, lo salutai e andai ad avvertire i ragazzi della notizia datami da mancini.

andai in stanza da fede e lo vidi disteso sul letto.
iniziai a parlare con lui e scoprii che lui non era più sicuro della relazione con benedetta.
io non sapevo cosa dirgli... io e benedetta siamo amiche mentre io e lui abbiamo un rapporto bellissimo.

"qualsiasi cosa deciderai io sono con te" gli risposi sorridendo.
lui mi sorrise a sua volta.

"riposati fede, domani avete la partita" detto questo sono uscita dalla stanza e sono andata nella mia e di nico.

feci piano ad aprire la porta e sentii nicolò parlare al telefono.
non sapevo con chi fosse al telefono però rimasi lì ad ascoltare senza farmi vedere.
a un certo punto sentii lui dire "mi manchi amore mio, ci vediamo presto, buonanotte"

i miei occhi erano pieni di lacrime, ho aperto la porta e sono uscita facendo piano.
andai nello stanzino buio dove ero questa mattina con lui, mi appoggiai al muro con la schiena e le lacrime iniziarono a scendere lungo le mie guance per poi cadere sul pavimento.

vidi il telefono, che avevo in mano, illuminarsi.
* gruppo "family 👩‍👧‍👧+👨‍👦‍👦"*
da: ma!✨ *foto* "t/n come stai? ci manchi!❤️"

a questa notifica sorrisi, mi mancava tantissimo la mia famiglia.
la mia famiglia non era perfetta ma i miei genitori hanno sempre fatto del loro meglio per non far mancare nulla a me e ai miei fratelli.

mio padre è morto in un incidente quando io e mia sorella eravamo piccolissime, mia mamma dopo anni ha trovato la felicità in un altro uomo e ha fatto altri 2 figli.

sono felice per lei e anche se nessun uomo potrà prendere il posto del mio amato papà, cristiano fa parte della famiglia.

io sono la più grande di 4 figli, dopo di me c'è mia sorella Francesca che ha appena compiuto 17 anni, Simone di 12 anni e Enea di appena 2 anni.

A: ma!✨ "mi mancate tantissimo anche voi, non vedo l'ora di rivedervi tutti quanti!❤️"

non risposi al "come stai", non volevo  dire una bugia e nemmeno dire loro le cose come stavano.

la porta dello stanzino si aprì e entra matteo pessina.

"matteo esci cazzo" dissi ancora con le lacrime agli occhi.

"hei hei calma, non ti ho fatto niente" aveva ragione, non mi aveva fatto niente e io me la ero presa con lui.

"scusa teo, non sono dell'umore"

"vuoi parlarne?"

non volevo parlarne però mi venne spontanea una domanda.

"tu sapevi che nicolò è fidanzato?" chiesi singhiozzando.

"io sapevo che stanno avendo problemi e si stanno lasciando"

"perciò è vero... è fidanzato" ero disperata.

"t/n si stanno lasciando ho detto" disse pessina.

"ah si? e perché ho sentito esattamente 20 minuti fa lui dire al telefono mi manchi amore mio, ci vediamo presto, buonanotte?"

"...." non rispose anzi uscì direttamente dallo stanzino e se ne andò.

se ne andò così a caso e gli urlai dietro "sei un coglione cazzo!"

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ecco a voi il nuovo capitolo, spero vi piaccia.
baci❤️
ale~

l'unico fra tanti |Nicoló BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora