Capitolo 20

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mi decisi a fare la pipì su quel bastoncino.
la feci e subito dopo appoggiai il test sul lavandino per poi uscire dal bagno.

"allora? diventerò zia?" chiese mia sorella tutta eccitata.

"calmati, dobbiamo aspettare 3 minuti prima di sapere il risultato" dissi con la faccia preoccupata.

dopo 2 minuti entrai nel bagno, stava ancora caricando quindi lo portai in cucina.

nicolò era davanti a me e mia sorella affianco a lui.
passarono 3 minuti, il risultato era pronto ma non volevo guardarlo.

"nico guardalo tu" dissi quasi piangendo.

"ok, va bene lo guardo prima io" disse agitato forse più di me.

stavo per girare il test verso di lui quando mia sorella lo prese e iniziò ad urlare.

"dai che cazzo!" disse con un mix di rabbia e delusione.

io e nicolò ci mettemmo a ridere per la sua reazione e subito dopo potemmo tirare un sospiro di sollievo.
il test era negativo, non ero incinta.

devo ammettere che anche se nicolò era felice di non diventare padre io ero un po' giù.

a 18 anni forse è presto diventare mamma ma io un pochino ci speravo.
diventare mamma è l'emozione più grande e il gesto d'amore più unico che esista.

io amo nicolò e un bambino mi sarebbe piaciuto, avrebbe rafforzato il nostro rapporto solo forse anche per lui è troppo presto.

quel giorno lo passammo bene, andammo a fare una passeggiata in centro e nascosi il test di gravidanza nel mio comodino.

la sera prima di tornare a casa io e nicolò ci fermammo a mangiare al mc e iniziammo a parlare di futuro.

"amore devo confessarti una cosa... stiamo parlando di futuro ma io riesco ad immaginarmelo solo con te, voglio una famiglia con te, un cane, un gatto, tutto con te." disse prendendomi la mano e giocando con i miei anelli.

"amoree...." dissi con le lacrime che quasi scendevano sul mio viso.

"no aspetta fammi finire..tutto questo per dirti che voglio tu venga a vivere con me a milano" disse cercando il mio sguardo.

era agitato, aspettava una mia risposta solo non sapevo cosa dirgli.

"dimmi che scherzi vero?" dissi prima di iniziare a piangere.

"nessuno scherzo" disse serio.

iniziai a sorridere e gli saltai in braccio per poi dirgli che sarei andata volentieri a milano, a vivere con lui.

andammo a pagare, uscimmo dal mc e salimmo in macchina.
guidai io fino a casa.
arrivati a casa volevamo solo dare la notizia ai miei genitori per poi preparare le cose e partire per iniziare la nostra convivenza a milano.

quando entrammo in casa mia mamma era seria in cucina a braccia conserte come se non aspettasse altro che il nostro arrivo.
aveva qualcosa in mano ma non riuscivo a capire cos'era.

"t/n dobbiamo parlare" disse guardandomi.

"dobbiamo parlarti pure noi." dissi sprizzando gioia per poi lasciarla parlare.

"cosa ci faceva questo nel tuo comodino?"

"oh cazzo... posso spiegarti" dissi quasi in colpa per non avergli detto niente.

le raccontai la storia, non le quadrava molto peró in fondo lo sapeva.
io e nicolò facevamo sesso e lei lo sapeva.
alla fine capì e mi disse che dovevo stare attenta e usare sempre le precauzioni.

dopo queste sue parole mi ritrovai persa nel mio mondo.
nella mia testa scorrevano tante cose o meglio domande.... chissà se mamma avrebbe voluto un nipote.

a riportarmi alla realtà fu proprio mia madre che mi chiese cosa avevamo di così importante da dirle.
iniziai spiegandole che ormai ero grande e che ero indipendente per poi passare al sodo.

"nicolò mi ha chiesto di convivere!" dissi iniziando a saltare.
mia mamma si aggiunse ai miei scleri, era felice, forse più di me.

"cavolo la mia bambina andrà a convivere con il suo ragazzo in un'altra città. sei cresciuta bambina mia" disse sorridendo.

sapevo che a breve mi avrebbe chiesto della scuola, dell'università, del lavoro ma per questo ero ben preparata.

"prima che tu me lo chieda... finirò la scuola, farò l'ultimo anno e poi per l'università si vedrà.
per ora penso alla scuola poi lavorerò peró devo ancora trovare qualcosa che mi piaccia." le dissi sorridendo.

si mise a ridere.

"hai già pensato proprio a tutto eh?" disse

"come sempre mamma" le risposi sorridendo.

detto questo lei mi incoraggiò ad andare a preparare le valigie.
alle 22, dopo un'ora finii di preparare i bagagli.
erano 3 valigie di quelle grandi, ero pronta.

"saluta i tuoi fratelli e vai t/n, ti aspetta un nuovo mondo là fuori"

salutai tutti: cristiano, enea, francesca, simone e in fine mamma.

avrei sentito parecchio la sua mancanza.

aprii la porta e insieme al mio ragazzo uscimmo, caricammo le valigie in macchina e prima di salire mi girai verso la mia famiglia.

"vi voglio bene" dissi per poi salire e chiudere la portiera ritrovandomi davanti ad un mondo tutto nuovo.

era tardi, erano passate le 23.30 da poco e io e nicolò eravamo in direzione milano.

"ci pensi che tra poche ore saremmo solo io e te?" chiese il mio ragazzo guardando la strada.

"cazzo...non aspettavo altro" dissi rispondendo alla sua domanda.

arrivammo a casa NOSTRA all'1 circa, eravamo molto stanchi tanto che appena toccammo il cuscino ci addormentammo.

il mattino seguente mi svegliai felice, nicolò non c'era, era ad allenamento così io ne approfittai per fare una sana colazione e mettere a posto tutte le valigie.

barella sarebbe tornato verso l'una del pomeriggio così decisi di pulire un po' la casa e di andare a fare la spesa.
per pranzo preparai delle semplici cotolette e del purè.

preparai il tavolo e giusto in tempo si aprì la porta.

"amore giusto in tem-" non riuscii a finire la frase che davanti a me c'era una ragazza.
era alta, magra capelli lunghi e scuri.
non la avevo mai vista prima.

"e tu chi saresti" chiese lei pensando fossi un'intrusa.

"piuttosto tu chi sei?" chiesi di rimando.

non arrivò a rispondere che la porta si aprì nuovamente, questa volta era nicolò che appena vide la ragazza iniziò a correre per abbracciarla.

io ero lì ferma a guardare la scena, confusa? delusa? tutte e due.
cosa ci faceva una ragazza in casa mia e di nicolò?

bah.

successivamente finita la sceneggiata con la ragazzina venne verso di me.

"ciao amore, vedo che hai già conosciuto mia sorella" disse lasciandomi un semplice bacio sulle labbra.

"oh emh in realtà sei arrivato prima che potessimo presentarci, comunque io sono t/n" dissi sporgendo la mano in segno di piacere.

"martina, piacere mio" disse la sorella di barella.

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ragazze eccomi qui, scusate l'assenza ma come potete sapere è ricominciata la scuola e ho già tantissimi compiti e cose da studiare.
è un capitolo un pochino più noioso degli altri ma è essenziale per il continuo della storia, spero vi piaccia comunque.
baci❤️
ale~

l'unico fra tanti |Nicoló BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora