capitolo 18

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mi mancava nicolò e mi mancava il suo corpo.
stavamo bene insieme, quel pomeriggio chiarimmo tutte le insicurezze che c'erano .

erano circa le 18 quando nicolò mi chiese dove alloggiavo.

"vedi amore ho prenotato una stanza nell'albergo a circa 15 minuti da qui" dissi non sapendo il motivo della sua domanda.

"bene piccola preparati, andiamo a prendere le tue cose, stanotte dormi qui e domani mattina andiamo a casa tua a verona!" disse sorridendo.

mi misi le scarpe che avevo tolto per restare più comoda e andammo con la sua macchina a prendere la mia mini valigia ancora fatta in hotel.
tornammo a casa, lui prese la mia valigia entrò e andò al piano superiore.
stetti di sotto -non volevo invadere il suo spazio- quando lui sempre con la mia valigia in mano scese e disse "che fai non sali?"

salii per quelle grandi scale, era tutto così enorme.
nicolò aprì una porta e ci entrò, posò la valigia e mi disse che questa era la sua camera.
sulla destra (appoggiato al muro) c'era il letto con due comodini ai lati mentre a sinistra c'era la cabina armadio.
la sua camera come la cucina era illuminata da una finestra grande e scorrevole che dava su un balcone.
mi mostrò l'intero piano.

"ti piace?" chiese curioso della mia risposta

"tantissimo" risposi sorridendo

prendendo il telefono notai che erano quasi le 20, era ora di cena.

"amore se mi dici cosa vuoi preparo qualcosa per cena" dissi rivolgendomi al mio ragazzo

"mmm fammi pensare... una bella parmigiana potrebbe andare bene" disse ridendo per poi subito dopo dire "scherzo, faccio io piccola tu riposati"

non volevo che facesse tutto lui anche perché era lui quello che era tornato da allenamento non io.

non c'era via di fargli cambiare idea, voleva cucinare lui.
l'unica cosa che mi lasciò fare è preparare il tavolo.
"non mi avvelenerai mica?" dissi avvicinandomi a lui.

"dai scema, so cucinare" disse facendo il finto offeso.

stava preparando la carbonara... cavolo non vedevo l'ora di assaggiarla.

dopo 20 minuti ci mettemmo a tavola e iniziammo a mangiare.
assaggiai un boccone e caspita se era buona.

"com'è?" chiese lui.

"fantastica" risposi sorridendo.

"lo so" disse con fare modesto.

finimmo di mangiare, sparecchiai e lavai i piatti anche se nico era contrario e voleva fare lui.
dissi a barella di cercare un film da guardare e così lui lo fece.

decise di guardare un horror, sapeva che io odiavo gli horror, avevo sempre paura.

"oh andiamo fai sul serio? venerdì 13?" chiesi guardandolo negli occhi.

"si esatto piccola" disse ridendo.

iniziò il film e avevo già ansia per come sarebbe finita e come già sapevo andò così....
due ragazzi stavano scopando in una tenda nel bosco, jason arrivò e gli squarciò.

a questa scena mi coprii la faccia con la spalla del ragazzo affianco a me.

"ricordami di togliere dall'elenco dei posti in cui farlo la tenda" dissi ancora con la faccia coperta.

si mise a ridere, non riusciva più a smettere.
dopo un po' si riprese e disse "se voglio scoparti ti scopo indipendentemente dal posto in cui ci troviamo pure in tenda se dovesse capitare"

l'unico fra tanti |Nicoló BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora