capitolo 16

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"vedi, io mi ero allontanato dal gruppo per rispondere ad una telefonata importante e pensai che non ci fosse posto migliore dello stanzino.
pochi minuti dopo entrò francesca mi fece chiudere il telefono mi prese e mi baciò." mi disse nicolò con aria sincera.

"e ovviamente hai pensato di continuare il bacio e che nessuno l'avrebbe scoperto" dissi seria e cercando di non cedere al suo sguardo.

mi disse che fino alla sera prima, quando federico incazzato spiegò la situazione, lui pensava che me lo fossi scopata.
a quella frase iniziai a rattristirmi e gli chiesi: "tu davvero hai pensato che potessi fare una cosa del genere?"

mi rispose dicendomi che aveva avuto tante delusioni in passato, alcune ragazze lo avevano usato per i soldi e disse che non voleva più soffrire per amore.

"cazzo t/n come posso dimostrartelo ancora che ti amo?" chiese con le lacrime a gli occhi.

"baciandomi" dissi cedendo al suo sguardo.

mi baciò.

mancavano 3 ore alla partita e 2 di quelle io e nicolò le passammo a parlare e a prometterci che non avremmo più avuto segreti.

salimmo sul pullman arrivammo allo stadio, i ragazzi andarono nello spogliatoio con mancini mentre io andai direttamente alla panchina perché non potevo stare mentre si cambiavano.

c'erano tanti tifosi, ero lì da sola quando sento urlare dagli spalti "t/n sei magnifica!" mi girai e vidi un bambino accanto al papà ad occhio e croce avrà avuto 10 anni.
sapevo che non potevo ma lo feci comunque, andai ad abbracciare il bambino che mi chiese un autografo e una foto.

era bello sentirsi dire queste cose e non sempre gli stessi insulti che mi arrivavano dalle ragazzine fan del mio ragazzo.

troncai la semi-conversazione con il piccolo fan quando i ragazzi entrarono in campo.
"scusa piccolo ora devo andare, goditi la partita"

mi avvicinai ai ragazzi li abbracciai e poi mi misi affianco a mancini che disse le solite parole per poi lasciarli entrare in campo per giocare il sogno italiano.

io e mancini eravamo agitati più dei ragazzi tanto che ci scambiavamo delle frasi molto sciocche.

iniziò la partita.
dopo pochi minuti Shaw segna portando l'inghilterra in vantaggio.
il primo tempo si concluse sempre con l'inghilterra in vantaggio ma mancini diede buoni consigli ai ragazzi per continuare la partita.

dopo circa 20 minuti dall'inizio del secondo tempo il nostro capocannoniere leonardo bonucci segnò il gol che portò la partita in pareggio.

barella dopo 80 minuti di gioco uscì, non ce la faceva più, era esausto mentre federico uscì per colpa di un fallo subito.

la partita continuò fino alla fine.
ai ragazzi non bastarono 90 minuti, così la partita si estese ai supplementari.

erano appena iniziati i tempi supplementari quando iniziai a sentire dei forti crampi alla pancia, di nuovo.
stavo male, molto male difatti fui costretta a lasciare il campo sotto gli occhi di mancini per dirigermi in bagno a vomitare.

mancini mandò federico a cercarmi.
arrivò da me zoppicando, ero seduta per terra con le braccia appoggiate alla tavoletta del water.

"oddio t/n stai bene?" chiese federico preoccupato.

"si si sto be-" non riuscii a finire la frase che vomitai una seconda volta.

"e questo lo chiameresti stare bene?" disse preoccupato ma ridendo.

"ma si dai cosa vuoi che sia" scherzai.

chiesa mi disse di aspettarlo e che andava a chiedere al mister se avesse qualcosa da farmi prendere dato che non potevo chiaramente uscire e rischiare di vomitare sul campo.

tornò con una bustina di fermenti lattici.

arrivò anche barella che molto probabilmente aveva sentito la conversazione di pochi minuti prima tra il mister chiesa.

"amore cosa ci fai per terra davanti al water?" chiese preoccupato

"niente niente ora mi alzo tesoro" dissi cercando di nascondere il mio stato di salute.
ovviamente non riuscii a nasconderlo visto il fantastico tempismo, presi i fermenti lattici e subito dopo vomitai per la terza volta sentendomi però dopo 5 minuti molto meglio.

tutti e tre insieme uscimmo e tornammo loro in panchina e io a bordo campo.

"come ti senti?" mi chiese il mister preoccupato per me.

"molto meglio grazie" dissi sorridendo.

"come procede la partita" chiesi per poi ricevere come risposta "come prima.."

finirono i tempi supplementari ma ancora nulla quindi furono obbligati a passare ai rigori.

arrivammo all'ultimo rigore eravamo 4-3 per l'italia e toccava Jorginho calciare il pallone.
niente da fare, il portiere lo paró.
toccava saka tirare.

"roberto se gigio para questo siamo campioni" affermai felice

"si tesoro, si" disse mancini sorridendomi.

l'arbitro fischiò, Saka tirò e gigio la parò facendo sognare l'italia intera.

tutta la panchina si alzò e scese in campo verso gigio mentre io e mancini ci abbracciammo con le lacrime a gli occhi.
successivamente andammo anche noi in campo ad abbracciare gli altri per poi realizzare che stavamo per alzare la coppa a Wembley.

tutti i tifosi, i ragazzi, io, tutti stavamo piangendo.
nicolò venne verso di me mi prese in braccio mi abbracciò e mi baciò.

"siamo campioni amore!" disse piangendo .

"lo so amore, lo so" dissi asciugandoli le lacrime che gli rigavano il viso.

"ti amo t/n, io ti amo"

"ti amo anche io nicolò" dissi baciandolo.

verso mezzanotte alzammo la coppa facemmo le foto e ci dirigemmo nello spogliatoio.
chiamai mia mamma che era
sugli spalti e le dissi di raggiungerci.

ora che uscirono per raggiungerci i ragazzi erano già belli e profumati.

presentai a mia madre, a cristiano e ai miei fratellini nicolò per poi salutarli e andare insieme alla squadra a festeggiare.

è stata una nottata movimentata tanto che alle 3 avevamo il volo per tornare in italia e alle 10 avevamo la conferenza con il presidente.

al nostro arrivo a roma tutte le strade erano sommerse di gente e il nostro pullman era circondato di persone che cantavano e urlavano felici.

non pensai neanche per un secondo che il mio lavoro era ormai finito, fino a quando alla conferenza non arrivò la parte dei ringraziamenti.

ringraziarono la squadra, mancini e tutti gli altri per poi alla fine ringraziare me...
un grazie come tutti gli altri che poi diventò emozionante quando il microfono passò nelle mani di mancini.

"un grazie particolare va a t/n che ci ha seguiti in questo fantastico percorso e che ha preparato i ragazzi a vincere ma soprattutto ha insegnato loro il senso del gioco di squadra, dell'essere uniti e dell'essere una famiglia, perché noi lo siamo, siamo una grande famiglia.
grazie t/n, ti vogliamo bene" mi misi a piangere e ringraziare loro di tutto.

dopo qualche ora sarei tornata alla mia vita normale, a verona nella solita agenzia e l'esperienza nel calcio, nella nazionale sarebbe stata solo un bellissimo ricordo.

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ragazze spero vi piaccia e no NON è finita la storia, ci saranno altri capitoli.
baci❤️
ale~

l'unico fra tanti |Nicoló BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora