capitolo 22

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arrivammo a casa e mi diressi in cucina a bere un bicchiere d'acqua.
nicolò si avvicinò a me e iniziò a provocarmi facendo scivolare le sue mani dai fianchi all'orlo del vestito.

"nicolò barella! non ci provare nemmeno!" dissi girandomi verso di lui e guardandolo seria negli occhi.

si mise a fare il musino da gattino indifeso ma non funzionò.
niente da fare niente sesso.

quando capì che non avrebbe ottenuto nulla si diresse in camera con la faccia di un bambino a cui non è stato permesso di mangiare il cioccolato.
ne approfittai per scrivere un messaggio a mamma e dirle che stavo bene, successivamente raggiunsi la camera.

"sei una stronza" disse nico triste.
"grazie, sei sempre molto gentile" dissi per poi togliermi il vestito.
gli occhi di nico si illuminarono quasi sperando in un miracolo.

"ah ma quindi..." disse tutto contento.
"no, mi sto solo mettendo il pigiama" dissi ridendo per poi sdraiarmi vicino a lui e addormentarmi.

il giorno dopo mi svegliai tardi erano le 12 e mi ritrovai sul cellulare 10 chiamate perse: 5 di mia madre, 3 di nicolò e 2 della mia migliore amica o meglio dire ex migliore amica.
in realtà non so spiegarlo, non abbiamo mai chiuso seriamente, solo da quando sono partita per il belgio non mi ha più cercata, come se non fosse felice per me.
quando avevo bisogno, lei non c'era più.
non so se voglio sentirla di nuovo ma se mi ha chiamata sarà importante, dovrei chiamarla.

mi alzai, spalancai la finestra e feci di nuovo il letto per poi cambiarmi e scendere al piano di sotto a fare una sana e nutriente colazione.
mentre stavo facendo colazione mi ricordai di un importante colloquio che avrei avuto quel giorno alle 15.30 con il preside della nuova scuola.
lavai la tazza che avevo utilizzato, riordinai un po' casa e mi preparai.
alle 15.20 arrivai davanti all'istituto, era molto grande e dava l'idea di serietà.
non sapevo minimamente dove andare, in quella scuola c'erano come minimo 5 indirizzi diversi.
girai la scuola in cerca dell'ufficio del preside o insomma in cerca di qualcuno che potesse dirmi dove andare.
"possibile che non ci sia mai nessuno quando serve?" imprecai.

ero in ritardo o meglio no io ero lì ma non trovavo quel benedetto ufficio.
casualità vuole che trovai una credo studentessa.
" scusami sai dirmi dove si trova l'ufficio del preside?" chiesi gentilmente alla ragazza.
"sorry.. i don't speak italian" mi rispose.
ma andiamo sul serio? l'unica persona che trovo non parla la mia lingua!
"oh sorry i'm new here. can you tell me where the pricipal's office is?" mi applicai per quei 30 secondi anche se di inglese ero abbastanza brava.
"oh yeah, it's upstairs, first door on the right." rispose.
la ringraziai, la salutai e iniziai a correre come una deficiente al piano superiore.
il preside mi stava aspettando.
"mi scusi per il ritardo, questa scuola è enorme e non riuscivo a trovare il suo ufficio" dissi imbarazzata.
"non si preoccupi" mi disse.
il colloquio andò bene, il principale mi disse che vedendo le mie valutazioni dovevo essere una studentessa modello.
alle 16.15 uscii da quella palazzina e mi diressi alla macchina.
collegai il telefono alla macchina e chiamai mamma.
le raccontai che finalmente la sua figlia maggiore era iscritta al quinto anno all'istituto biotecnico sanitario.
era felicissima, in fondo era l'indirizzo che facevo prima e devo dire che mi piaceva veramente tanto.

"mamma tra meno di una settimana inizia la scuola, quando venite a trovarmi?" mi mancava davvero molto la mia famiglia.

"presto, tesoro." disse

dopo pochi minuti chiusi la chiamata e chiamai il mio ragazzo a cui raccontai tutto.

arrivai a casa che erano le 17, mi stesi sul divano a guardare una serie su netflix aspettando nicolò.

nicolò arrivò alle 20, mi salutò con un bacio molto passionale e poi si diresse in cucina a mangiare qualcosa.
mi mancava stare con il mio uomo.
"amore, ho voglia" dissi guardandolo negli occhi, ero molto eccitata.

"cazzo t/n non dirmelo così" disse per poi abbandonare il piatto e raggiungermi sul divano.
mi si tuffò addosso, le sue mani finirono ovunque e pure le mie.
nel giro di 5 minuti eravamo nudi, coperti solo dalla nostra pelle.
barella mi guardò negli occhi come per chiedermi conferma per poi iniziare con le spinte.
faceva male ma ero talmente eccitata da non riuscire a fermarlo.
questa volta venii prima di lui che continuò con le spinte facendomi arrivare all'apice del piacere.
dopo pochi minuti terminò anche lui.
eravamo esausti.

"tra 5 giorni è il tuo compleanno" mi ricordò il numero 23.
sono nata il 12 settembre 2003 ma non mi è mai piaciuto il mio compleanno.
non so bene il perchè ma da quando papà ci ha lasciati non è più la stessa cosa.

"a quanto pare si" dissi un po' giù di morale.

"non dirlo con troppo entusiasmo mi raccomando" mi rispose ridendo.

mi faceva sorridere sempre, anche nei momenti più brutti.

"beh cosa vuoi per il tuo compleanno?" chiese lui curioso.

"niente di niente, quello che voglio lo ho davanti ai miei occhi" dissi per poi trovarmi le labbra di nicolò sulle mie.

la serata passò velocemente e si fece mezzanotte quando decidemmo di andare nel letto.
parlammo per un'altra ora del più e del meno, di futuro e di famiglia.
come già avevo detto ero troppo giovane per dei figli peró ne avrei sicuramente voluti in futuro.

all'1 passata ci dammo il bacino della buonanotte e con la testa sul petto del ragazzo mi addormentai.

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non pubblicavo da un sacco di tempo, scusate.
è un capitolo di passaggio questo, non è perfetto ma ne ho altri che a breve finirò e pubblicherò.
spero vi piaccia, fatemelo sapere.
~ale❤️

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 26, 2021 ⏰

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