Rivelazioni

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Ci stiamo dirigendo a casa di tua madre con la mia macchina, avrei voluto utilizzare la moto di Lincoln ma ho paura che tua madre possa cacciarmi sono sincera. Ti vedo abbastanza agitata, decido di prendere la tua mano sinistra e metterla sul cambio così da poterla stringere in ogni minuto che passa.

"Ti faranno molte domande, se ti senti a disagio fammi un segno o qualcosa" dici preoccupata per le centinaia di domande che riceverò a breve. "Non lo fanno apposta, sono solo felici e il fatto che tu sia la prima donna che porto a casa mia presentata come mia ragazza lo renderà ancora più strano. Io voglio solo-"

"Hey, tranquilla. Andrà tutto bene" ti interrompo nello stesso momento in cui spengo il motore della macchina perché siamo arrivate a destinazione, ti do un bacio ed usciamo dalla macchina. Suoni il campanello e tua madre apre subito con un sorriso...é strano vederla in queste vesti, al college é sempre vestita in modo formale, non sorride e cammina per i corridoi come un cancelliere pronto a giustiziare qualcuno. Ora é sorridente e indossa vestiti normali. Tuo padre é subito dietro di lei e il respiro mi si mozza...ok, devo avere paura della signora Griffin o del signor Griffin? Un padre é sempre un padre, cosa che io non posso capire vista la mia situazione rimasta all'oscuro fino ad ora.

"Ciao mamma" dici prima di abbracciare tua madre e poi corri subito da tuo padre. "Papà mi sei mancato tanto" gli dici mentre lo abbracci.

"Ci credo, non vieni mai a trovarmi" risponde lui ridendo.

"Hanno sempre avuto un bel rapporto" mi dice tua madre prima di abbracciarmi e farmi entrare. Tu e tuo padre slegate il vostro abbraccio e gli occhi azzurri del signore davanti a me sono fissi nei miei.

"Non ti presenti?" Cazzo...iniziamo bene. Sbaglio o mi hai detto che tuo padre é un uomo tranquillo? A me non sembra.

"Ehm si...Lexa Woods piacere" allungo la mano verso di lui, ma la ignora e si avvicina a me prendendomi tra le sue braccia.

"Jake Griffin, piacere di conoscerti" dice ed io mi sento bene qui. Ti guardo e ti sorprendo ad asciugarti una lacrima. "Andiamo a mangiare!" Esclama tuo padre dopo essersi allontanato anche da me, tu ti avvicini subito ed io allaccio le mie dita alle tue. Ci dirigiamo in cucina e mi accomodo vicino a te e davanti a tua madre che non smette di sorridere.

"Allora, come state?" Ci chiede tua madre mentre mette i piatti a tavola.

"Bene" rispondi tu guardandomi ed io annuisco.

"So che sei il capitano della squadra di football a scuola" dice tuo padre prima di mettere in bocca il primo boccone di cibo.

"Si, ci tengo molto alla mia squadra, ci ho messo quattro anni per prendere la fascia" rispondo sorridendo.

"La tua famiglia é contenta della giocatrice che sei?" Chiede ancora tuo padre ed io distolgo subito lo sguardo da lui puntandolo sul mio piatto.

"Ehm, credo di sì" rispondo io.

"Credi?" Chiede tua madre cambiando espressione da felice a dubbiosa.

"Non parlo molto con loro ecco. Qualche volta parlo con mia madre ma succede di rado" rispondo io. Sapevo che saremmo andati a parlare della mia famiglia, solo non così presto.

"Come mai non parli con tuo padre?" Chiede tuo padre.

"Papà sono cose private" dici tu sbuffando ma io ti guardo e ti faccio capire che é tutto ok.

"Siamo persone completamente... diverse. Quando ero piccola ero molto legata a lui, poi sono cresciuta, ho capito tante cose di me stessa, lui non era tanto d'accordo su alcune cose e ci siamo allontanati" rispondo io descrivendo in maniera generale il rapporto con mio padre.

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