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Giacevamo in quel letto caldo, morbido... Era stato brutale, ma allo stesso tempo così dolce. Mi mancava averlo dentro di me. Lo guardavo mentre era coricato al mio fianco, con gli occhi chiusi. Sembrava così tranquillo, come se in quel momento non avesse dovuto lottare con i suoi demoni interiori. Ed io non potevo fare altro che rimanere a guardarlo.

Niente più dubbi, lo amavo. Forse troppo. Forse così tanto da non essere destino. Ogni volta che ci riprovavamo, qualcosa andava storto. Ma quello che era successo poco fa... Quello era stato un colpo fin troppo duro da sopportare. Mi era piaciuto un casino e non riuscivo a capacitarmi del motivo per cui lui lo avesse fatto.

"Cosa c'è?" aprì gli occhi, mentre io ero ancora intenta ad ammirarlo. Sorrise maliziosamente.

"Oh, nulla!" gli feci l'occhiolino.

"Mh menomale. Mi è piaciuto molto." schioccò l'occhio.

Nella mia mente, intanto, continuava quel vortice di domande che il mio cervello si poneva. Non mi uscivano le parole per far finalmente cessare quelle domande.

Mi decisi una volta per tutte.

"Perché?" gli chiesi, mettendomi a sedere, appoggiando la testa alla testiera del letto.

Lui alzò un sopracciglio. "Perché cosa?" rise.

"Perché hai fatto questo??"

Lui fece finta di non capire. "Ma questo, che cosa?"

"Smettila Luke, lo sai!! Quello che abbiamo appena fatto... Perché è successo?"

"Intendi dire... Perché l'ho fatto succedere?" accennò un sorriso.

"Sì!!" ero ormai esasperata.

"Beh..." sospirò. "Perché ci dovrebbe essere per forza un motivo?"

'Cosa?!?!?!?' brutto stronzo.

"Che cosa intendi dire...?"

"Che avevo una tremenda voglia di infilarmi nelle tue mutandine e l'ho fatto." fece spallucce.

"Come hai fatto con Vanessa, quindi io valgo quanto lei?"

"Come puoi dire una cosa del genere? Ovvio che noi. Tu sei molto meglio, guarda le tette che hai poi."

No, ora era troppo. Questo era la goccia che aveva fatto traboccare il vaso!

Lo sovrastai, immobilizzandogli i polsi.

"Ora basta. Sono stanca di te e del tuo carattere di merda. Della tua finzione. Del tuo essere così lunatico. Cambi umore ogni cinque minuti ed è difficile starti dietro e capirti. Del fatto che fingi che non ti importi nulla di nessuno. Ma fingi male lo sai?" feci una pausa, guardandolo, tanto infuriata da poterlo incendiare col solo sguardo. Poi continuai. "Ammettilo. Tu mi vuoi. Tu mi desideri di nuovo. Anzi, non hai mai smesso. Tu mi ami."

"Ti amo." mentre lo disse, scosse la testa. "Io non ti voglio. Io non ho mai provato nulla."

A quel punto non ci vidi più. Gli tirai uno schiaffo. La mia mano pulsava dal dolore ma non mi interessava.

"Talmente falso da non riuscire nemmeno a nascondere la verità. Ti si legge in faccia, stronzo!"

Corsi nel bagno della mia stanza, mi appoggiai al lavandino e cominciai a piangere. Un pianto che mi avrebbe fatto stare ancora peggio. Un pianto disperato.

LUKE'S POV:

Mi aveva lasciato nel suo letto, in tutto il mio essere ridicolo. Mi era così difficile dire quanto la amavo.

Alcune lacrime scesero sulle mie guance, contro la mia volontà.

Ero una persona di merda, che nessuno avrebbe voluto con se. Come potevo biasimarla?

Mi rivestii.

Sempre piangendo silenziosamente, mi avvicinai alla porta del bagno. Bussai piano.

"Sarah?! Fammi entrare." sussurai.

"È aperto." rispose lei tra un singhiozzo e l'altro.

Aprii la porta lentamente, e l'abbracciai da dietro.

La girai così che la sua schiena fu appoggiata al lavandino. Perché non opponeva resistenza?

La baciai. "Scusami, ti prometto che un giorno ce la farò."

Detto questo uscii dalla camera, scesi le scale e mi recai dagli altri ragazzi.

"Cal, puoi accompagnarmi fuori?" chiesi al moro.

"Dov'è Sarah? Sta bene?" chiese Ashton, e fu li che gli tirai uno sguardo assassino.

"Fatti i cazzi tuoi." sputai.

Calum salutò i ragazzi e uscì con me. Ci sedemmo su un muretto a qualche metro da casa Hemilton.

Presi una sigaretta e l'accesi.

"Che succede, amico?" chiese, una volta che espirai la nuvola di fumo.

"Sarah. Sta piangendo. Sono talmente idiota da non riuscire a dirgli che io la amo come il primo giorno, se non di più!"

Sospirò. "E perché non ci riesci?"

"Perché ho paura che una volta che una volta confessati i miei sentimenti lei se ne andrà di nuovo dalla mia vita." scossi la testa. "Sembro forte, ma è tutto il contrario, non potrei sopportarlo."

"Dai, Luke, si risolverà tutto. Se lo vorrete non vi separerete."

"Ho perso tutto. Ho perso la mia band. Amavo cantare con voi. E ho allontanato mia madre. Ho perso Sarah. E per quanto possa odiare Ashton.. Mi manca anche lui. Faccio schifo."

Mi abbracciò. E mi sentii quasi felice.

SARAH'S POV:

Ero nascosta e avevo sentito tutto. Lo aveva ammesso. Ma allora perché non riusciva a dirlo a me?...

Again. // Luke Hemmings.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora