9. Something true

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Tutti questi sentimenti e tutti questi baci che ci eravamo dati, erano uno sbaglio?

Sicuramente, ma io non volevo smettere. Un milione di farfalle danzavano la Macarena nel mio stomaco, anche se stavo commettendo un errore gravissimo.

“Luke… Basta.” Sussurrai, attaccata alle sue labbra.

“Ma perch… Oh. Merda.”

“Già!” non sapevo se il mio tono era più arrabbiato o triste e rammaricato.

“Beh, Sarah, non farci l’abitudine. Non è più ciò che cerco.” Scosse la testa, poco convinto.

Come poteva dirmi una cosa del genere, dopo che tra di noi c’era appena stata uno scambio di emozioni e sentimenti inspiegabile?

“Non capisco come tu abbia il coraggio di dire una cosa del genere. Sei tu che mi hai baciato, idiota.”

“Errore, si chiama ERRORE.” Scandì l’ultima parola. “E mi dispiace ma… Anzi no, non mi dispiace. Sono stato così idiota che dopo quello che hai fatto ieri sera, io sono ancora venuto a baciarti.”

“Non eri per niente tenuto a farlo okay?”

“Tranquilla, bambina viziata, non capiterà più.”

Ed eccoci di nuovo qua a litigare.

“Lo spero. E non ti permetto di chiamarmi in quel modo.”

Mi accorsi in quel momento di avere ancora le cuffiette nelle orecchie, che ora riproducevano “I’m with you” di Avril, e che quella canzone, non poteva sentirla nessun’altro che me, in quel momento.

“Mi dispiace, ma il Luke, che si era innamorato di te se n’è andato.” Mi sorrise.

“Oh, stai tranquillo. Ora mi fai ribrezzo. E se tornassi indietro, ti lascerei sopra il divanetto circondata da droga e dolore. Oh, e se potessi, farei in modo, che quel giorno in cui tu entrasti in palestra, scomparisse.”

La sue espressione si mutò in una dal volto sorpreso.

“E nemmeno la Sarah che ti ha fatto innamorare non c’è più.” Commentai.

Si alzò, senza nemmeno degnarsi di salutare, o di rispondere. Si pulì i pantaloni che erano rimasti sporchi di sabbia.

Mi presi la testa tra le mani, che ricominciava a fare male. Mi trattenni dall’urlare, e mi accontentai di piangere, disperatamente, senza via d’uscita, senza nessuno che potesse salvarmi.

“Sarah.” Alzai la testa di scatto, con la speranza che fosse di nuovo Luke, ma mi sbagliavo. Era Calum, ma ero felice di trovare un volto amico, qualcuno che potesse tendermi la mano. “Ero là sopra e ti ho vista… Anzi, vi ho visti…” si limitò a passarmi un fazzoletto.

“D-da quanto?”

“In tempo per vedere il fatidico bacio, o dovrei dire, tutti quei baci che vi siete dati?”

“Non fa differenza, sono una stupida. Dovevo spingerlo via e far finire tutto prima ancora di farlo ricominciare. Ma non è così facile, perché?”

Oh, povera piccola Sarah. Sei così accecata da non vedere quanto sei stata ridicola, per tutto questo tempo.’ Ecco. Lei era la mia vocina interiore, sempre pronta a ricordarmi la realtà, piacere di presentarvela.

“Avrei un’ipotesi, ma lasciamo stare.” Rise. “Sei stata fortunata che al posto mio non ci fossero stati o Michael o Ashton. Si sarebbero infuriati.”

“Che vuoi dire?” alzai un sopracciglio, dopo essermi soffiata il naso.

“Che a me Luke non ha fatto niente, a parte il fatto che mi dispiace che si stia rovinando così. Mentre invece quei due…”

Again. // Luke Hemmings.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora