10. Close as strangers.

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Stupida tv e stupidi canali inutili. Raoul non si era ancora svegliato e quindi dovevo assolutamente trovarmi un passatempo.

Fare zapping era noioso, così decisi di salire a svegliare mio fratello. Pigramente salii le scale e aprii la porta lentamente. Russava molto rumorosamente, e questo mi fece alzare gli occhi al cielo. Saltai sul letto, facendolo sussultare.

"Svegliatiiiii!" urlo, facendolo spaventare ancora di più.

"No, ma mi spieghi cosa stai facendo?" disse, sorridendo leggermente, senza riuscire ad aprire gli occhi.

"Questo è per tutte le volte che mi hai svegliato tu. Siamo quasi pari." Gli sorrisi di rimando. "Ora scendi, andiamo a far colazione."

Proprio mentre stavamo scendendo le scale, il mio cellulare, appoggiato ancora sul divano, suonò.

Mi catapultai giù per arrivare in tempo, mentre Avril cantava "Bitchin' summer".

"Pronto?" risposi.

"Sarah! Ehi bella, oggi hai da fare?" Leo, come sempre, era solare.

"Leo. Mh penso di no. Perché, vuoi invitarmi ad uscire?"

"No, in realtà no."

"Ah e allora che vuoi?" feci finta di essere arrabbiata.

"Sto scherzando! Allora alle tre dalla spiaggia okay?"

"Perfetto! Ciao." Chiusi la chiamata e mi andai a sedere vicino a Raoul, intento ad abbuffarsi di cereali.

**

Indossavo i miei pantaloncini preferiti, corti e neri, ovviamente. E in più la mia lunga canottiera grigia.

Quando vidi quel bel ragazzo venire verso di me, sul mio viso si formò spontaneamente un sorriso.

"Sa!" mi accolse tra le sue braccia, stringendomi forte. Mmh, che profumo delizioso.

"Ciao Leo." Sorrisi.

"Ti va un bagno?" i suoi occhi mi fissavano, ed era un sollievo essere qua con lui, dopo ciò che era successo in questi giorni.

"Non rifiuterei mai e poi mai."

Così stendemmo i nostri asciugamani sulla sabbia calda, e successivamente, mi tolsi i vestiti, rimanendo nel mio bikini blu.

"Wow." Sussurrò Leonardo.

"Cosa?" risi.

"No, nulla. Sei sempre meglio." Mi sorrise dolcemente, e subito dopo mi prese la mano, trascinandomi verso il bagnasciuga. "Dai tuffati!"

"No, un attimo. Devo prepararmi psicologicamente."

Scoppiò a ridere, e approfittai della sua distrazione per buttarlo direttamente in acqua.

Lo guardai felice, mettendomi le mani sui fianchi.

"Brutta stronza." Rise, mentre si aggiustava i capelli ormai bagnati. "Oh e se fossi affogato?!"

"Beh, io sono una brava bagnina."

"Oh giusto."

"Sì, ma non ho detto che ti avrei salvato" feci spallucce, e in pochi gesti veloci, mi tuffai anche io, schizzandolo.

L'acqua era fredda, e riuscivo a sentirla bene. Ma era sopportabile, e in più era un sollievo, buttarsi in acqua e non sentire il cado di metà Luglio.

Rimanemmo in acqua per mezz'ora, più o meno, facendo cazzate su cazzate.

"Leo, io esco, okay?" sorrisi.

Again. // Luke Hemmings.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora