Guardavo Luke giacere inerte sul sedile posteriore dell'auto di Raoul. Non so come avevo fatto, ma c'ero riuscita, lo stavo aiutando. E per quanto non avessi voluto più sentir nominare il suo nome, non avrei mai potuto lasciarlo là, da solo.
Parlavo al telefono con un infermiere, chiedendo cosa avrei dovuto fare una volta arrivata a casa.
"Resti in contatto, e appena arriva a casa me lo dica, le darò qualche istruzione." Parlò l'infermiere.
"Raoul, ci siamo quasi?" chiesi preoccupata, guardandolo attraverso lo specchio retrovisore, dove i suoi occhi incontrarono i miei.
"Sì, siamo arrivati." Detto questo parcheggiò all'interno del nostro garage.
"Sono appena arrivata." Avvisai.
"Il ragazzo non si è ancora risvegliato?"
"NO!" urlai, disperata.
"Allora lei e il suo compagno, sollevatelo delicatamente e fatelo sdraiare sul divano. Disinfettate assolutamente l'area dov'è stato bucato, per evitare ulteriori infezioni e mettetegli un panno caldo sulla fronte."
Raoul lo prese, e successivamente lo accompagnammo fino in soggiorno, sdraiandolo.
"Mi scusi ma, il suo corpo è freddo, gelido. Perché?" respirai affannosamente.
"A volte può essere un effetto collaterale. Gli apra leggermente la bocca per lasciarlo respirare per bene, nel giro di 30-40 minuti dovrebbe risvegliarsi, ma sarebbe meglio lasciarlo riposare. Per qualsiasi cosa chiami pure."
"Grazie mille." Spensi il telefono, appoggiandolo bruscamente sul tavolino.
Coprii Luke con una coperta mentre guardavo il suo dolcissimo viso, non poteva succedergli qualcosa, no. Era importante... Anzi, era stato importante per me e in nessun caso avrei voluto vederlo soffrire. Una lacrima rigò la mia guancia destra, mentre speravo in un contatto visivo, che non arrivò.
"Sarah, vai a prendere un panno, io intanto disinfetto il braccio." Raoul corse verso di noi.
Andai in cucina e bagnai il panno proprio come mi era stato detto e successivamente lo appoggiai sulla sua fronte liscia.
L'area violastra sul suo braccio non voleva scomparire, e sapevo che continuava a fargli del male. Non poteva essere una cosa buona.
"Cazzo Luke!" un'altra lacrima mi tradì.
Ma perché? In qualunque caso non doveva importarmi così tanto, o almeno non fino al punto di piangere. Non lo meritava.
Il telefono nella sua tasca suonò una canzone, che sembrava essere proprio Beside you, proprio quella canzone.
Sospirai e presi il cellulare, pensando che fosse sua mamma, preoccupata. E invece no, era "Vale :)", così segnata in rubrica.
Risposi.
"Luke?" ocheggiò.
"No, non sono Luke, sono Sarah."
"Oh... e Luke? Tu che ci fai con lui?"
"È abbastanza complicato da spiegare. Ma sta bene, prova a richiamare domattina tardi."
"Mmh, che cazzo ci fai con lui? Io non voglio nemmeno che tu lo sfiori. Chiaro? È il mio ragazzo e guai a te."
"No, non penso tu sia la sua ragazza e poi stai tranquilla. Sono la sua ex-ragazza, non penserei nemmeno a toccarlo. Rilassati, ciao."
Chiusi la chiamata senza aspettare una risposta. Già solo a parlarci si sentiva che era una presuntuosa. Che odio.
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Again. // Luke Hemmings.
FanfictionUn anno, è passato un anno da quando non mi perdo più nell'oceano dei suoi occhi. Ma sapevo che tutto di lui sarebbe tornato ad amarmi, torturarmi e farmi annegare. ~Luke Hemmings. Suggerito da: Want_Ashton_Hug28