19. Together again.

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Mi avvicinai ai due ragazzi ancora appoggiati al muretto. Che cosa gli avrei detto? Non lo so. Ma dovevo fare qualcosa, non potevo più stare a guardare.

Quando fui davanti a loro, i loro sguardi si fecero più stupiti.

"Tu mi ami." mi posizionai davanti alle sue gambe, guardandolo negli occhi.

Luke rimaneva zitto, si limitava a respirare velocemente.

Calum gli diede una gomitata, per spronarlo a parlare.

E il biondo, con voce flebile, rispose. "Sì, ti amo..." sussurrò. "Ma non sono più quello di prima, non so cosa potremmo riuscire a risolvere."

Feci una faccia stranita. "Se tu lo vuoi, tutto è possibile."

Lui scosse la testa. "Oh, Sarah, sei così saggia..." accennò una risata.

"Allora ragazzi, volete riprovarci?" chiese Calum, che pareva un po' come il prete che stava per sposarci.

Io chinai leggermente la testa di lato, con fare curioso.

Luke annuì.

Scese dal muretto e si lanciò tra le mie braccia.

"Oh Luke." lo strinsi a me.

"Proviamoci. Mi sei mancata."

"Ora, biondino, dobbiamo rimediare a tutti i tuoi casini." cercai di staccarmi dalle tue braccia, ma lui mi trattenne.

"No ti prego, non andartene. Sto così  bene tra le tue braccia... Voglio rimediare a tutto, ma prima cosa di tutto... Voglio rimediare tutto con TE."

Gli accarezzai la testa. "Non devi preoccuparti. Per me c'è tempo. Ma tua mamma... Ashton... Michael... Raoul..."

Lui sospirò, sapendo che tutto questo non sarebbe stato facile.

Mi allontanai da Luke, e guardai attentamente i due ragazzi. "Tra voi due è tutto okay invece?"

Cal fece spallucce. "È sempre stato tutto okay, ma con gli altri due ragazzi non è facile. Sono così infuriati."

Luke sorrise. "Facciamo rimanere questa cosa ancora tra di noi, almeno finché le cose con gli altri non saranno sistemate."

Io annuii.

"Comincio ad andare dentro. Salutatevi, vi copro io!" Calum così fece l'occhiolino e si avviò verso casa mia.

"Ehi, piccola, finalmente." mi prese in braccio. Ci stringemmo forte, come se in quel momento non ci importasse nulla.

"Promettimi che cambierai, che tornerai come prima." lo guardai negli occhi.

"Te lo prometto." mi lasciò un dolce bacio sulle labbra.

"Finalmente di nuovo insieme." sorrisi.

"Ma ora devo andare, i ragazzi si staranno preoccupando."

"Stasera, incontriamoci in spiaggia, qua sotto." mi fece tornare in piedi.

"Ci sarò, a dopo." lo baciai.

Camminai e arrivai fino a casa mia, entrai, trovando i ragazzi in cucina.

"Sarah." disse Michael.

"Ragazzi." mi sedetti in braccio a mio fratello, mentre Calum mi sorrideva.

"Stai bene?" chiese Ashton.

"Rimangono un po di dolori, ma si, sto bene." risposi.

"Bene, siamo tutti felici che finalmente tu abbia chiuso con Luke, avrebbe portato solo rovina."

La mia faccia si fece stupita, e Calum si grattò la testa, con aria di scuse.

Ignorai quell'affermazione.

"Vi fermate a mangiare una pizza?" chiese Raoul ai ragazzi.

Loro annuirono.

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I ragazzi ora erano tutti seduti sul divano a guardare la partita, e io mi sentivo di troppo.

Dovevo prepararmi ad uscire, comunque.

Salii le scale per entrare in camera mia.

Scelsi dei pantaloncini e una camicetta rossa e nera. Mi feci una coda alta, mi truccai leggermente, mi misi il profumo e delle vans nere ai piedi.

Ero pronta, per questa serata. Per la nostra magica serata...

Guardai l'orologio ed ero in ritardo.

Scesi così le scale, salutando i ragazzi.

"Dove vai?" chiese Raoul.

"Vado con Ariana, puoi fidarti." sorrisi.

Salutai gli altri e uscii. Camminai velocemente fino alla sabbia, quando vidi a qualche metro da me, Luke, che se ne stava andando.

"Luke, ehi!" urlai, correndo più velocemente.

Si voltò, sorridendomi. "Temevo che non saresti venuta!"

Ci abbracciammo.

"Vieni con me." mi prese una mano e mi trascinò fino ad un angolo appartato della spiaggia dove si trovata un telone, steso per terra, sulla sabbia soffice.

Ci sedemmo vicini, sempre mano nella mano.

"Ti va di guardare le stelle, con me?" mi guardò fisso negli occhi, e come la prima volta, un sentimento si scatenò ancora in me.

Io annuii, emozionata come ad un primo appuntamento di dodicenni.

Ci stendemmo, mentre mi teneva ancora la mano, stringendomela ma senza farmi del male.

Il cielo era limpido, pieno di piccole stelle, vicine ma indipendenti tra di loro.

Era uno spettacolo stare a guardare il cielo stellato sopra di noi, testimone di ciò che si stava scatenando dentro di me.

"A che stai pensando?" mi chiese.

"Pensavo... Chissà che cosa staremmo facendo ora, se io non fossi mai andata a New York..."

"Magari staremmo insieme, non ci saremmo mai lasciati. Non saprei. Ma è bello che nonostante questa prova che il destino ci ha imposto, noi siamo ancora qua, insieme."

"Hai ragione." sorrido. "È una serata magnifica."

"Ci sei tu qua con me. Come potrebbe non esserlo?"

"Sei dolcissimo, Lukey."

'Chissà se durerà.' pensai.

"Ti amo, Hemilton."

"Ti amo anche io, Hemmings."

Ci baciammo, mani ovunque. Gli tirai leggermente i capelli, e lui si fece scappare un gemito nella mia bocca.

Sentivo il suo profumo, i brividi lungo la schiena mentre mi baciava il collo.

Non so per quanto rimanemmo sdraiati e abbracciati. Ci addormentammo, cullati da diverse emozioni.

"Sarah!!!!" una voce mi strappò dai miei sogni, riportandomi alla realtà, e all'aria fresca di quella sera.

---- AUTRICE ----

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Scusate il ritardo.
-Sempre più malinconica, Chiara.x

Again. // Luke Hemmings.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora