𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐|| "𝐋𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐢𝐞𝐧𝐚"

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"𝓛𝓾𝓷𝓪 𝓹𝓲𝓮𝓷𝓪"

Il lupo mannaro chiamato Lunastorta camminava avanti e indietro intorno alla fredda cantina aspettando che loro arrivassero. Aveva aspettato per cinque anni. Era ovvio che Lunastorta non aveva ancora accettato che due dei suoi amici fossero morti e uno stava marcendo ad Azkaban, più morto che vivo.

Perciò, ogni luna piena, Lunastorta aspettava.

La sua metà umana sapeva che non sarebbero tornati mai più, e provava in tutti i modi a farlo capire anche a Lunastorta. Ogni volta però Lunastorta si ribellava contro la sua parte umana lasciandola piena di sangue e lividi all'alba.

Quella sera sapeva che era diverso. Aveva riconosciuto un odore familiare. Non importava quante volte si fosse detto che era impossibile, questa volta era diversa.

Ululò ai suoi amici per dirgli di raggiungerlo. Perché lo stavano facendo aspettare? Lunastorta guardò fuori dalla piccola finestra rettangolare e vide ciò che aveva aspettato per tutti quegli anni.

Per un momento, lupo e topo si guardarono semplicemente. Nessuno dei due riusciva a credere di essere davanti all'altro. Gli occhi di Lunastorta erano spalancati pieni di sorpresa; gli occhi di Codaliscia erano spalancati, ma pieni di paura: era stato scoperto.

Correndo il più velocemente possibile sulle sue gambe corte Codaliscia tornò nella foresta maledicendosi per il suo stupido errore.

Lunastorta ricominciò a ululare. Era furioso con Codaliscia per essersene andato via così velocemente, aveva aspettato così tanto, e il suo amico l'aveva lasciato ancora una volta. Perché?

Nella sua miseria cominciò a graffiarsi e mordersi godendosi il sapore del suo stesso sangue.

Dopo ore di questo il lupo mannaro svenne sul pavimento.

La luna era finalmente sparita e il sole stava cominciando a sorgere. Appena i raggi del sole lo colpirono Remus John Lupin si svegliò. La notte prima era stata la peggiore che si ricordasse fosse mai avvenuta.

Ferito e sanguinante, Remus si alzò dal pavimento con cautela strizzando gli occhi per il dolore procurato da tutte le ferite che erano state fatte da lui stesso. Lentamente Remus barcollò verso le scale della cantina per dirigersi verso il bagno. Ci impiegò molto più tempo del previsto. Cominciò a raccogliere tutte le pozioni, fasciature e creme rigeneranti che gli servivano per curare le sue ferite e si lasciò cadere sul freddo pavimento del bagno.

"Di solito Codaliscia lo faceva per me la mattina" pensò.

Codaliscia?

Remus faticava a ricordare la notte precedente. Si ricordava Lunastorta che ululava per Codaliscia, Felpato, e Ramoso. Questo accadeva ogni luna piena ma c'era stato qualcos'altro, qualcosa di molto più strano...

La Finestra.

Codaliscia era alla finestra!

"No! Codaliscia è morto" pensò furiosamente. "Ma l'odore, Remus, non puoi aver confuso l'odore" disse un'altra voce.

"Stavo immaginando tutto, non è possibile che Peter fosse qui ieri sera. Black l'ha ucciso!" Si rispose da solo.

«Ma forse... Sirius non ha ucciso Codaliscia», la voce continuò. «Forse era tutta una falsa...»

«NO» Remus urlò, la sua voce riecheggiò sui muri del bagno.

Quando la voce non disse più niente Remus continuò a curarsi le ferite. Appena ebbe finito di mettere le creme contro il dolore e per far rimarginare le ferite, e dopo aver bevuto un'ampia varietà di pozioni Remus si trascinò fuori dal bagno verso la sua stanza dove si buttò sul letto

𝐀𝐥𝐥 𝐭𝐡𝐞 𝐭𝐫𝐮𝐭𝐡𝐬 || 𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora