Quando la ragazza si protese oltre il bagagliaio notò il diabolico ghigno del giovane, la gamba premuta sul tassista, le braccia che tiravano il laccio e le gambe del povero che tremarono un'ultima volta prima della fine.
Non fece in tempo a voltarsi che il suo organismo decise che aveva già visto abbastanza e la costrinse a rimettere del liquido giallo e acido. Emise un verso di sofferenza che ruppe il silenzio.
Si ripulì le labbra e il mento con la mano.
«Stai bene?» chiese lui, indaffarato.
«Dobbiamo sparire, Vic. Muoviti. Sdraialo sui sedili posteriori e guida senza sosta fino al parco storico.» la ragazza sospirò e deglutì saliva per ripulirsi la gola. «Mi auguro che nessuno ci abbia visti.» e la raucedine abbandonò la sua voce.
Lui lasciò la preda, il cui volto sbatté sull'asfalto producendo un rumore simile a quello di un cucchiaio contro un budino molliccio.
«Certo, Cloe, tutto quello che vuoi. Ma prima mi allaccio le scarpe.»
Provò disgusto per il suo sarcasmo tossico per la seconda volta e sbuffò per alleviare la tensione.
L'omicida aprì uno sportello posteriore, prese i piedi dell'uomo e ruotò il corpo verso i sedili. Poi entrò dall'altro lato dell'auto e lo tirò per le caviglie.
Fece un respiro profondo, si asciugò il sudore e chiuse con delicatezza entrambi gli sportelli.
Caricarono il corpo di Kit nel bagagliaio e partirono.
«Appena possibile, liberiamoci del telefono di Kit. Non si spegne se non so il codice.» disse Cloe con la nuca adagiata sul poggiatesta.
«Diavolo! Anche il tassista aveva un telefono? Non ho controllato. Dobbiamo distruggere quest'auto, o comunque farla sparire, e sotterrare i corpi in posti diversi»
«Vic, ho trovato un accendino. Fermiamoci» fece Cloe dopo aver frugato nel vano portaoggetti.
Quando ebbero accostato il veicolo, scesero e si appartarono nell'ombra.
Cloe si avvicinò alle erbacce, pose la flebile fiamma sotto un'estremità della cover e appena questa cominciò a bruciare, lasciò cadere lo smartphone nella polvere.
Lo osservò ardere per qualche minuto come fosse un rituale.
«Adesso andiamo, Cloe.» d'improvviso il dispositivo scoppiò soffiando un fumo verdastro che aleggiò svelto verso il cielo.
I due furono sorpresi e indietreggiarono. Lei si coprì naso e bocca con la maglietta, riuscì a non respirarlo, ma sentì bruciare gli occhi. «Cazzo, dev'essere l'acido della batteria»
«Cloe, ormai è sciolto. Non ricaveranno un bel niente. Stiamo sprecando tempo.»
«Vaffanculo, Victor. Non dirmi cosa fare.» e non si voltò a guardarlo.
«Come vuoi. Restiamo qua tutta la notte di fianco alla Ford rubata a uno dei due cadaveri che abbiamo ucciso»
Non m'importa di loro. Tu mi hai rovinato la vita.
Rifletté su quanto fosse ingiusto ed egoista pensarla così.
Almeno lei era ancora viva. Anche se non sapeva per quanto. In qualche modo poteva cambiare le sorti del suo futuro.
«No, tu li hai uccisi. Sto cercando di salvarci. Se ci beccheranno, confesserò ogni cosa. Dirò loro che mi hai ricattata.»
«Certo, zuccherino. Adesso è abbastanza? Possiamo andare?»
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TI TERRÒ AL CALDO
Mystery / ThrillerCloe e Victor sono anime traghettate verso il delirio. Braccati da oscuri segreti, partono senza una meta dando vita a incessanti spirali di violenza. Più volte proveranno ad allontanarsi l'uno dall'altra, ignari che la scia di sangue alle loro spal...