10 - Quattro salti in padella

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--- Oggi ---

Una volta usciti dal bosco e aver scoperto di aver perso le chiavi del taxi, accettarono il passaggio di quei due strambi.

Dentro il loro rottame, Vic inalò così tanto aroma di erba da averne abbastanza di ogni sorta di fumo per decenni. I due estranei si guardavano comicamente trattenendo a stento le risate.

«Dove siete diretti a quest'ora del mattino?» chiese la donna d'argento sbiadito sorridendo sbieca, guardandoli attraverso lo specchietto. Loro rabbrividirono.

Vic starnutì, arrossì in modo carino, tossendo appena tornò a respirare.

«All'hotel più vicino. Dista appena qualche chilometro da qui» rispose dopo essersi ripreso.

«Tutto a posto?» gli chiese Cloe sottovoce posandogli una mano sulla coscia.

Annuì alla ragazza, poi si voltò verso la donna «Potreste aprire un finestrino? Fatico a respirare»

«No.» rispose l'uomo alla guida ridendo chiassosamente, prossimo al delirio.

All'improvviso le sue mani lasciarono il volante solo per rollarsi beatamente un'altra sigaretta arricchita.

«Che fa? È forse impazzito?» gli gridò Vic terrorizzato dall'auto che sbandava tra un margine e l'altro della carreggiata come una fogliolina al vento. Victor si chiese quale sguardo demoniaco si celasse dietro quelle due lenti nere.

«Hey, piano con le parole.» bofonchiò la donna, stizzita.

Victor si sforzò di calmarsi e, sospirando forte, si adagiò sul sedile ricco di buchi di bruciature in ogni angolo.

Per non farsi sballottare qua e là, Cloe si tenne alla maniglia interna dello sportello. Riuscì nel suo intento fino a quando questa non si sganciò, rimanendole in mano come la cornetta di un telefono.

«Inventiamoci una scusa, facciamoli accostare e scappiamo»

Le disse lui sottovoce fingendo di darle un bacio sulla guancia per non sembrare sospetto.

«E come? A piedi?» disse lei velando le parole in un sospiro.

Victor scostò lo sguardo. Lei aveva ragione. Dovevano trovare un modo migliore per toglierseli dai piedi.

Dando un'occhiata oltre il parabrezza, Victor si accorse che l'uomo aveva preso una strada inaspettata.

«Non era necessario sterzare a destra. Ha sbagliato strada. Poteva andare dritto...» esordì il giovane, impegnandosi per mantenere un tono falsamente pacato.

«Pensiamo che non ha senso farvi pagare una stanza in hotel. Verrete a stare da noi e andrete via domani.» rispose la donna di mezza età.

Victor sbottò «Non me ne frega un cazzo. Fateci scendere subito.»

«Che razza di ingrati. È così che trattate due sconosciuti che vi offrono un pasto caldo, un letto e una doccia?» insinuò la donna con un ghigno che non convinse affatto i giovani.

Ora non avevano più dubbi. Erano in balia di due folli.

«Preferiamo tornare in hotel. Abbiamo ancora delle valigie in stanza quindi pagheremo comunque la giornata» mentì Cloe, con tono innocente.

«Quante storie! Forse non sono stata chiara,» rispose la donna frugando nel vano portaoggetti. Strinse una pistola e la puntò alla cieca verso i due. «voi verrete con noi. Storia chiusa.»

I ragazzi deglutirono e si presero per mano.

Mentre la canna della pistola puntava dritta tra i suoi occhi, Victor si sentì soffocare.

TI TERRÒ AL CALDODove le storie prendono vita. Scoprilo ora