Bonus: "Non sarai mai un mostro" (Parte 1)

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Sayuri era a casa con la sua famiglia, era un semplice pomeriggio in casa e solo Sakumo era assente perché impegnato in una missione per elevare il suo grado da ninja.

Il primogenito si sentiva bene o male il principe di casa ormai, undicenne nel ruolo di fratello maggiore e ninja più alto in grado oltre Kakashi, mentre Raden con la sua calma instancabile si prendeva sempre cura dei gemelli il meglio che riusciva anche se gli anni di differenza tra lui e Shizuko e Kei erano soltanto tre.

Kakashi era sul divano intento a giocare con Shizuko, le stava cantando delle canzoncine che si era imparato a memoria per i bambini, non se la cavava male a cantare; Kei invece si divertiva per conto suo in giardino lanciando kunai contro il tronco di un albero abbattuto sotto la supervisione del fratello più grande mentre aiutava la madre a stendere le lenzuola pulite su dei fili sospesi in giardino che si tenevano su solo grazie a delle aste conficcate nel terreno.

-Mamma, quando tornerà Sakumo? Volevo fare una gara con lui- domandò senza guardare l'adulta Raden, troppo impegnato nel dare qualche consiglio al fratello più piccolo che sembrava imparare abbastanza in fretta per la sua età.

Kei tirò un altro kunai, questa volta centrando il bersaglio, così esultò girandosi verso il fratello più grande che gli diede il cinque, poi sorrise alla madre. -Hai visto, mamma?! Diventerò forte come papà!- fece lui facendo scappare una risata alla madre. Kei non vedeva l'ora di sostenere il suo esame da ninja per ricevere la fascia, come biasimarlo.

Shizuko a differenza sua non era poi così entusiasta sull'idea di diventare una ninja, per questo i genitori stavano ancora discutendo se mandarla o meno ad una scuola più semplice, ma sarebbe dipeso tutto dalla piccola bambina.

-È partito ieri sera, Raden- ridacchiò Sayuri felice del rapporto che i suoi figlio avevano instaurato. -Comunque tra un paio di giorni nel peggiore dei casi. Dovrai aspettare ancora un pochino, tesoro- gli sorrise per poi attaccare le mollette all'ultimo lenzuolo per tenerlo sospeso dal prato.

-Ragazzi è ora che vi laviate, lo sapete che puzzate parecchio? Soprattutto tu Raden. Te l'avevo detto di iniziare ad usare il deodorante che ti ho comprato, stai diventando grande ed è ora che tu ti comporti da tale anche al di fuori del mondo dei ninja. I nemici si spaventerebbero a distanza per la puzza e fuggirebbero via se sentissero con i loro nasi in che condizioni sei ora- fece Kakashi uscendo dalla porta sul retro della casa con in braccio Shizuko.

Raden diventò leggermente rosso dall'imbarazzo, cosa che fece ridere entrambi gli adulti. Corso dentro casa accese subito il getto della doccia per lavarsi.

-Potevi andarci un pochino più leggero, stava allenando Kei- fece divertita la madre dei bambini. -Vuoi dirmi che avresti continuato a sentire quell'odore di bomba chimica senza dirgli niente? Hai notato che ultimamente si fa meno docce?- rispose Kakashi.

-Certo che l'ho notato, non sono cieca e soprattutto sento quanto puzza in certi giorni. L'ho già sgridato più volte. Shizuko di canto suo è anche fin troppo pulita, è incredibile come voglia fare tutto da sola già a differenza del fratello. Anche Sakumo un paio di anni fa era entrato nel periodo di "risparmio tempo non lavandomi", ricordi? Lui era stato molto più testardo di Raden, almeno Raden si va a lavare subito quando glielo facciamo notare- finì Sayuri tornando in casa con dietro Kakashi e Shizuko, quest'ultima mezza addormentata che abbracciava il collo del padre.

Kei era rimasto a staccare i kunai dal tronco, poi tornò in casa anche lui mettendosi al tavolo della cucina a disegnare come sarebbe stata la propria fascia ninja, anche se non c'era molto da fantasticare, più che altro si domandava dove l'avrebbe messa.

Sulla fronte? Sul collo? Su un braccio?

-Ci sono un po' di nuvole oggi, spero non piova, ho appena steso i lenzuoli e devo ancora raccogliere la lavatrice dei bianchi- sospirò la donna appoggiandosi allo stipite della cucina verso il salotto dove si trovava Kakashi.

Shizuko era stata portata in camera sua a dormire.

-Rilassati, sembri stanca. Mettiti sul letto per qualche minuto, ci penso io ai bambini, ok?- fece improvvisamente dopo qualche attimo di silenzio il marito di Sayuri.

Sayuri sbuffò, era vero, era molto stanca, ma probabilmente non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce.

Kakashi era da poco tornato al villaggio dopo un lungo viaggio e tenere a bada quattro bambini da sola non era certo cosa da niente. Per fortuna Raden era da poco tornato dopo una sessione di studio fuori dal villaggio con il maestro e la classe, quindi i bambini da controllare erano stati tre.

Shizuko era stata a dir poco disperata a causa della mancanza del padre, lo preferiva in modo così palese che ormai Sayuri ci rideva su anche se era tremenda quando iniziava a piangere perché le mancava il padre.

Sakumo di canto suo non era certo propenso a guardare i fratelli più piccoli mentre la madre era impegnata a cucinare o cose simili, anzi, appena sentiva uno di loro piangere usciva di casa, a volte scappando dalle finestre perché sapeva che la madre l'avrebbe inseguito per tutta casa per farsi aiutare, correva dannatamente veloce.

Sakumo ovviamente la aiutava in altro, ma quando si trattava dei gemelli, aveva paura anche ad avvicinarsi troppo per paura di sentirli urlare. Si era abituato a Raden da piccolo che era un angelo e stava sempre buono, per questo probabilmente si sentiva a disagio quando i gemelli piangevano o litigavano rumorosamente.

Anche se non sopportava il casino che creavano i gemelli, voleva loro un mondo di bene, tanto quanto ne voleva a Raden.

Gli piaceva il silenzio, a differenza di Kei, che preferiva un vero e proprio macello, macello che spesso e volentieri creava lui stesso.

Sayuri si ritrovò sul letto, le faceva male la schiena ed era anche il suo periodo del mese, quindi la stanchezza aggravava la situazione generale che già di suo non era delle migliori. Tra l'altro alcuni piccoli dolori causati dall'avanzare dell'età avevano iniziato a comparire, più che altro durante il suo ciclo mestruale, ma si teneva in forma il meglio che riusciva allenandosi da sola o con il marito.

Kakashi sapeva benissimo quanto la moglie faticasse quando lui si doveva allontanare dal villaggio, cosa che cercava di evitare la maggior parte delle volte, le altre non poteva essendo missioni importanti assegnate a lui dall'hokage stesso.

Il campanello improvvisamente suonò, facendo sobbalzare Sayuri in piedi dopo nemmeno una decina di minuti che si era sdraiata.

Corse alla porta per fiancheggiare Kakashi, sorpreso anche lui dell'improvvisa visita.

-Iruka? Che è successo?- domandò preoccupata la donna vedendo come fosse sudato e con il volto preoccupato piegato in una smorfia terrorizzata.

-Sakumo- disse solo per poi cercare di riprendere fiato il più velocemente possibile.

Ai genitori dell'undicenne si ghiacciò il sangue nelle vene a quel nome. Non c'erano buone notizie.

-È caduto in una trappola di ritorno al villaggio, probabilmente era qualcosa di premeditato dalla squadra nemica che lui stesso stava inseguendo insieme ad altri quattro ragazzi più grandi. È all'entrata principale del villaggio, correte... non c'è molto tempo- a questo i due si scagliarono fuori dalla porta come lampi, quasi incartandosi su chi dovesse uscire prima sorpassando Iruka.

-GUARDA I BAMBINI!- urlò Kakashi mentre correva verso l'entrata del villaggio.

Non c'era niente di buono ad aspettarli, di questo ne erano ben consapevoli e la situazione diventò ancora più tremenda da sopportare quando sentirono in lontananza le urla del figlio, facendoli ancora più preoccupare del normale.

My Family | Kakashi HatakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora