Bonus: Coraggio, rabbia e dolore

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Era il fatidico giorno dell'esame di Sakumo nell'arena, una prova di scontro tra ninja e anche se di avrebbe perso o vinto, sarebbe stato l'hokage a decidere se si sarebbe passati o no.

Era l'esame che lo separava da incarichi di tutt'altro livello, cosa di cui lui e Yami necessitavano contando che a volte si annoiavano molto durante le missioni di squadra.

Volevano combattere entrambi, a Sakumo gli erano sempre piaciuti gli scontri, per questo aveva chiesto più volte al padre di insegnargli delle tecniche particolari in cui il padre eccelleva, come per esempio il Mille Falchi.

Raden invece si stava specializzando in comando visto la sua naturale freddezza di spirito e tranquillità.

Yami, tra l'altro, aveva scoperto di poter creare sigilli specifici. La prima prova fu su Kakashi e Sayuri, ovviamente a loro insaputa.

La cosa divertente fu ritrovarli ad urlare scioccati quando iniziarono a sentire la voce dell'altro nella loro testa quando nemmeno avevano aperto bocca.

Yami aveva provato a replicare ciò che lui e Sakumo avessero, cioè uno spazio nelle loro teste dove parlare con l'altro senza che niente venisse nascosto, come condividere il proprio pensiero con un'altra persona.

Fu esilarante sentire Kakashi urlare a Sayuri di non gridare quando lei nemmeno stava parlando o di come Sayuri sgridò Kakashi di non aver steso i panni quando nemmeno se ne era effettivamente accorta, aveva sentito nella sua testa Kakashi ricordarsi di non averli stesi.

Yami ovviamente venne punito da Sakumo sotto ordine dei due genitori perché aveva fatto una cosa estremamente pericolosa senza il consenso dei due.

Sayuri e Kakashi però dovettero ammettere che fosse una cosa estremamente utile e ne parlarono solo con l'Hokage per evitare problemi.

Il sigillo consisteva in simboli neri sulla gola a creare un disegno particolare che arrivava ai lati e sotto la bocca. Il sigillo svaniva all'apparenza quando non usavano il suo potere e sentivano solo cosa l'altro dicesse anche a sé stesso, ma ricompariva non appena lo si utilizzava con l'intento di comunicare volontariamente con l'altro.

Era un potere estremamente utile, ma anche scomodo, anche perché Sayuri sentiva ogni pensiero di Kakashi durante le sue missioni e Kakashi ogni chiacchierata della moglie con per esempio i maestri e maestre dei figli o la lista della spesa che lei si ricordava a mente come un mantra.

Sakumo era sempre stato un solitario ed ora che aveva Yami al suo fianco non aveva di che preoccuparsi, una sfida di scontri sarebbe stata una passeggiata per lui. Gli era stato addirittura dato il permesso di liberare Yami dal controllo durante gli scontri, l'unica regola era stata sempre la stessa anche nelle esercitazioni: vietato uccidere.

Di avversari ce n'erano parecchi e di diverse età.

Erano tutti dentro l'arena in attesa dello scontro. Raden era con la madre seduto ad una delle prime file mentre Kakashi era rimasto a casa con i gemelli e Hajime.

Il sesto hokage era da poco tornato a casa da una missione per questo si era fermato a casa dopo aver fatto rapporto al Settimo. Sarebbe andato a vedere il figlio a breve, di questo ne era certo.

Ormai Sakumo aveva quasi tredici anni, mentre Raden undici ed i gemelli quasi otto.

Sayuri e Kakashi stavano invecchiando insieme e non c'era niente di più bello ai loro occhi se non i loro figli.

Ogni tanto di sera quando già dormivano tutti, i due si fermavano a parlare tra loro in salotto sul divano o seduti sullo scalino fuori dalla porta di casa mentre guardavano le stelle.

My Family | Kakashi HatakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora