Bonus: Yami

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Era passato quasi un anno dall'arrivo di Yami in casa Hatake.

La quotidianità non era assolutamente facile con lui, soprattutto per Sakumo, ma anche il fatto che si divertisse a spaventare Shizuko e Kei non aiutava, infatti Sayuri si ritrovò più volte a sgridarlo mentre Kakashi lo guardava male accertandosi che non gli venisse in mente qualcosa di brutto.

Yami era a dir poco terrorizzato da Kakashi, anche perché ogni volta che faceva qualcosa di male lo guardava con quegli occhi scuri, sembrava volesse di nuovo evocare il susanoo.

Era vero, Yami non era in grado di battere Kakashi e se ne era accorto dal primo momento in cui l'aveva visto, ma forse questo perché Yami stesso non conosceva il limite della sua forza e si era adattato agli allenamenti di Sakumo.

Yami voleva combattere e su questo andava d'accordo con Sakumo, infatti ogni volta che andavano in missione entrambi erano entusiasti, soprattutto ora che erano saliti di grado.

Sakumo aveva imparato a viverci, anche se non andavano sempre d'accordo e capitava di litigare con lui nella sua testa.

Quando invece Yami si metteva ad allenarsi in giardino, una volta quasi non sfondò la recinzione, cosa che fece urlare Sayuri fuori di sé, anche perché lei è Kakashi ci avevano impegnato una giornata intera per sistemarla e rimetterla a nuovo.

Kakashi era sempre a puntargli lo sguardo addosso, ma come biasimarlo, quei quattro bambini vivevano con Yami, una creatura parassita che viveva in uno dei suoi figli.

Anche Kakashi, a modo suo, si abituò a vivere con Yami, anche se non capitava di rado che Kakashi lo minacciasse senza farsi sentire dal figlio.

Yami sapeva combattere ed uccidere, per questo imparare a vivere con altre persone gli comportò lo sviluppo di un'inaspettata curiosità nei confronti degli Hatake, soprattutto per Sayuri e Sakumo.

Sayuri era quella che si comportava in modo più gentile con lui, cosa di cui in un primo mento si stupì da solo, visto che aveva cercato di uccidere suo figlio nemmeno un anno prima.

Capì poi, grazie anche al fatto che lui è Sakumo parlavano spesso, che Sayuri fosse una donna estremamente accogliente e dolce. Le piaceva, non c'era dubbio, anche perché nessuno si comportava come lei con lui.

Il fatto che ogni volta che partivano in missione gli dicesse "prenditi cura di Sakumo", era ciò che più gli faceva strano, come se si fidasse che sarebbero tornati a casa insieme sempre.

Shizuko era quella che aveva più paura di lui, anche se cercava di andarci d'accordo, anche perché, come detto, lui la spaventava ogni tanto.

Kei invece sembrava molto curioso, ma non spaventato.

Raden non si fidava molto di lui, soprattutto perché infastidiva i gemelli quando si annoiava, ma non gli stava poco a genio, semplicemente non gli piaceva il suo carattere.

Yami si era affezionato a loro, veramente. Non si accorse come si legò a quella famiglia in così poco tempo. Aveva sempre vissuto come trappola creata dall'uomo, già lì riusciva a pensare, quasi come stesse dormendo.

Si era chiesto più volte perché fosse odiato, ma lo capiva bene in verità. Era stato creato per uccidere e massacrare, ma lui non era così e non si sentiva di diventare tale mostro.

Yami era Yami, questo glielo aveva detto Sayuri, per questo era felice di vivere come stava facendo.

Sakumo era stato sempre amato da tutti, almeno quasi non calcolando quelle pazze che avevano attaccato Sayuri quando era ancora un piccolo bambino ed i gemelli non erano nati; cosa che faceva sentire strani Yami.

Il parassita era consapevole che fosse colpa sua che Sakumo aveva iniziato ad essere odiato da alcune persone nel villaggio nonostante l'hokage avesse assicurato la sicurezza da tale essere residente nel villaggio.

Avevano tutti, nella famiglia Hatake, continuato la loro vita, anche con una presenza in più in quella casa che avevano dovuto ingrandire. I soldi non mancavano mai grazie al lavoro di Kakashi, poi Yami nemmeno mangiava o voleva qualcosa di concreto, quindi le spese erano rimaste le stesse, l'unica cosa era che Sakumo aveva iniziato a mangiare un po' di più dall'arrivo di Yami.

La vita era la stessa e di questo tutti ne erano grati, Yami incluso.

Nascere per uccidere e vivere per stare in compagnia era un paradosso, un vero e proprio paradosso, ma a Yami andava bene così, tanto uccideva comunque durante le missioni quando incontravano dei nemici lui e Sakumo.

Sayuri stessa era grata al parassita per non lasciare mai quel suo figlio cocciuto da solo e Yami lo sapeva, conosceva ormai abbastanza bene Sakumo e sapeva che non esternava spesso i suoi sentimenti, conosceva anche tutti i suoi ricordi, anche quelli che Sakumo stesso ormai aveva dimenticato.

Sembrò quasi di avere un'altra coppia di gemelli, un altra coppia inseparabile anche se non del tutto calma.

Sakumo era diventato parte della vita di Yami e viceversa, senza l'altro, dopo nemmeno un anno di convivenza, sarebbero stati diversi e questo lo sapevano bene.

Yami era Yami e Sakumo era Sakumo, due esseri diversi ma uniti nello stesso corpo.

My Family | Kakashi HatakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora