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Le settimane passarono in fretta, nel frattempo si svolse anche la cenetta di Lumacorno, troppo noiosa da raccontare. In un istante ci ritrovammo al giorno della partita contro i Serpeverde.
Non avevo dormito nulla quella notte e non avevo intenzione di mangiare colazione talmente era l'ansia che avevo.

"È una cosa normalissima, anche Ron è nella tua stessa situazione" disse Harry guardando comprensivo il suo migliore amico, che fissava da mezz'ora il suo piatto.

"Harry ha ragione" insistette Hermione "e comunque dovresti mangiare, Ron, altrimenti non avrai le forze per giocare!"

"Hermione, non puoi capire" borbottai addentando la mia omelette con una smorfia.

Cercai di finirla più in fretta possibile, in modo da avere più tempo per preparami negli spogliatoi.

Il giorno prima avevo anche scritto una lettera a George per ricevere dei. consigli sulla partita: anche lui aveva detto che era normale essere ansiosi e, anche se poteva sembrare una frase banale, bisognava semplicemente concentrarsi e mantenere la calma, che anche se perderò non succederà nulla di grave.

"Mantieni la calma, concentrati. Se perdi non succederà nulla, è normale" mi incoraggiai guardandomi allo specchio.

Man mano arrivò anche il resto della squadra e ci allineammo per entrare in campo.

"Fate il meglio che potete, se fallirà uno di noi falliremo tutti"

"Molto incoraggiante" pensai.

Entrammo in campo, pronti (o quasi) ad iniziare la partita; Harry strinse la mano al capitano dei Serpeverde e ci alzammo in volo.

"Voglio un gioco pulito, ci siamo capiti?" si raccomandò Madame Hooch, prima di dare il via alla partita liberando la pluffa, i bolidi e il boccino.

Tirai un sospiro e iniziai a girare per il campo cercando la pluffa.
Ce l'aveva tra le mani un Serpeverde, che si stava dirigendo verso gli anelli dei Grifondoro, senza che nessuno lo fermasse.
Mi feci coraggio e gli volai contro ad una velocità assurda, tanto che per un istante ebbi la sensazione di cadere.
Puntavo dritto. Avevo un solo e unico obiettivo. La pluffa era ancora tra le mani del Serpeverde, ma riuscivo a percepire che l'avrebbe lanciata di lì a poco. Era concentrato, troppo concentrato per accorgersi di me. Non appena lui si fermò per segnare, gli tagliai la strada e gli strappai la pluffa dalle mani. Adesso ce l'avevo io, e questo era un problema. Nel panico, lanciai la palla ad un cacciatore a caso dei Grifondoro, mentre cercavo di evitare un bolide volante.
Andammo avanti così ancora per una ventina di minuti, quando Harry riuscì ad acchiappare il boccino.
AVEVAMO VINTO!

"Davvero ottimo, Amy" si congratulò Harry, subito dopo la fine della partita.

"Grazie, ammetto che quando mi ritrovo la pluffa in mano e mi si scagliano tutti addosso mi agito un po', ma risolverò la situazione. Anche Ron è stato molto bravo" gli risposi.

Quella sera ci sarebbe stata una piccola festicciola nella torre di Grifondoro, per festeggiare la vittoria.

"Secondo te è meglio uno stile più casual o elegante per l'occasione?" chiesi a Hermione alzandomi dal letto.
Lei non mi rispose, era persa nei suoi pensieri, mentre fissava il soffitto.

"HERMIONE"

"Eh? Non lo so, casual forse" rispose lei distratta.

"Stai pensando a quanto fosse fantastico Ron in uniforme oggi pomeriggio, vero?"

"Può..essere" ammise imbarazzata.

Sospirai rassegnata, frugando nella mia valigia intenta a trovare il look adatto.

Quella sera io e la mia amica uscemmo dal dormitorio poco prima che iniziasse la festa, forse un po' in ritardo.
Indossavo una camicia a scacchi rossa e nera, dei jeans attillati neri e degli anfibi. Semplice, direi.

All'inizio ci divertimmo un po'; ballando, bevendo, mangiando.
Poi ad un certo punto Ron salì sul tavolo (o quello che era, c'era troppa gente attorno a lui per capire) e Lavanda assieme a lui. Fu una cosa rapida, fin troppo. Lei gli prese il viso tra le mani e lo baciò.

Rimasi a bocca spalancata. Oh no. Cercai Hermione tra la folla, e come pensavo non la trovai. Così uscii dalla Sala Comune, nel tentativo di trovare la mia amica nella torre di astronomia, dove stava sempre. Era seduta in fondo alle scale a chiocciola; mi misi accanto a lei e lasciai che si appoggiasse alle mie spalle.

"M-ma perché a te non è mai successo?" mi chiese tra i singhiozzi.

"Non lo so" risposi con onestà "forse perché avrei rifiutato qualunque ragazzo che non fosse George"

"E lui?"

"Sinceramente non so neanche questo. Penso dipenda dal carattere della persona...magari Ron è un tipo più complicato"

"Ormai non so più che cosa fare" sospirò esasperata.

"Un giorno arriverà da te, ne sono sicura. Ma adesso mostrati forte, fagli vedere che stai benissimo senza di lui, e poi vedi che tornerà"

"Grazie" sussurrò Hermione, prima di addormentarsi sulla mia spalla.

I saw the life inside your eyes // George WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora