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Da nessuna parte

Jeongguk fece un passo indietro rischiando quasi di cadere con il sedere a terra. Quando sbatté le palpebre gli occhi del ragazzo erano marroni. L'altro poco più basso rimase per un attimo soltanto pietrificato da quell'avvenimento ma tentò di riprendersi in fretta. Aggrottò la fronte e osservò per bene il ragazzino davanti a sé, ghignando quando si rese conto che veniva dal Paradiso.

«Cosa ci fa un'anima pura come te così lontano da casa?» inclinò la testa tirandosi qualche pellicina del labbro inferiore.

Il diciottenne si schiarì la voce per risultare più sicuro di sé mentre proferiva parola. «Ho...perso il controllo mentre volavo. Dove mi trovo esattamente?» si guardò intorno spaesato tornando a guardare i numerosi alberi.

«Fino a qualche attimo fa nessuno oltre a me conosceva questo posto, mi domando quanto tu abbia perso il controllo in volo per finire qui. Ad ogni modo, ti trovi nel Nowhere: un luogo tra Inferno e Paradiso e no, non è il Purgatorio. Quello dovrebbe trovarsi da qualche parte alla fine di questo posto ma non ne sono sicuro.» fece spallucce facendo qualche passo verso Jeongguk. Fiutava l'odore di merce nuova, carne fresca per lui. Innocente, perso...non aveva idea di come funzionassero le cose lì, poteva andargli meglio?

«Dunque una specie di limbo?» il ragazzo dai capelli scuri sobbalzò quando si ritrovò l'altro a pochi centimetri da lui mentre gli girava attorno squadrandolo per bene.

«Se così ti piace definirlo.» mormorò con voce roca fermandosi di nuovo davanti a lui. Incastrò gli occhi nei suoi ed immediatamente divennero rossi, ma quella volta per volere del ragazzo poiché stava attivando i suoi poteri demoniaci. Non gli era mai capitato davanti un angelo del Paradiso, poteva essere il suo desiderio proibito. «E dimmi angioletto, c'è qualcosa in particolare che desideri?» pose la domanda con fare ammaliatore, amplificato dal suo potere persuasivo. Un piccolo trucchetto imparato da Lucifero in persona.

Jeongguk ricambiò lo sguardo e l'altro ragazzo sorrise ampiamente in attesa che gli rivelasse il suo desiderio più nascosto, ma ciò non accadde. Il più basso sbatté le palpebre sporgendo di poco in avanti il viso. «Ti senti bene? Non hai bisogno di un medico celestiale, vero? Perché non avrei idea di come chiamarlo.»

Gli occhi dell'anima tormentata tornarono in un batti baleno del loro colore naturale. Un'espressione sbigottita si fece spazio sul suo viso abbronzato venendo preso alla sprovvista. Perché diavolo non sta funzionando? Dovrebbe funzionare! Pensò stranito. Aveva sempre funzionato con le anime demoniache dell'Inferno e per quelle pure del Paradiso avrebbe dovuto essere ancora più semplice, allora perché con lui non andava?

«No, sto bene...non hai sentito un irrefrenabile bisogno di confessarmi i tuoi segreti più oscuri?» assottigliò lo sguardo.

L'angelo aggrottò la fronte. «Avrei dovuto?» chiese stranito. Pensò che quel ragazzo era bizzarro ma il fatto che avesse le caratteristiche tipiche di un coreano lo rassicurò. Aveva incontrato un altro connazionale! «Comunque io sono Jeongguk, tu sei il guardiano di questo posto?»

Angel with a shotgun | TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora