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Bolle di saponeSfogare la sua rabbia, quella notte, sembrava essere stata la scelta più giusta e sensata per Jeongguk; anche passare un'intera notte nel Nowhere sembrava essere stata un'opzione logica: Taehyung aveva deciso di rimanere con lui perché ormai si trovava lì e non aveva mai dormito in quel posto quindi voleva provare qualcosa di nuovo, non volendo ammettere che avrebbe avuto un leggero timore a lasciare solo Jeongguk. Non che ci fossero creature pericolose, ma non conosceva per intero il Nowhere per cui voleva solo essere sicuro.
E anche quella a Jeongguk era sembrata una cosa giusta da fare, anche perché non sarebbe riuscito a chiudere occhio. Su due piedi tutto era sembrato giusto, i castelli erano iniziati a crollare quando il mattino successivo si era ritrovato il naso di Taehyung sprofondato nei suoi capelli ed un braccio poggiato mollemente sul suo petto, con la mano che ricadeva a penzoloni sull'erba.
Jeongguk aveva spalancato gli occhi e si era irrigidito seduta stante: chi avrebbe mai detto che Taehyung era quel tipo di persona che non riusciva a dormire senza abbracciare qualcuno? La prossima volta avrebbe dormito a distanza di tre metri. Ma cosa andava pensando! Non ci sarebbe stata nessun'altra volta.
«Taehyung.» Lo aveva chiamato in un sibilo prendendogli il braccio e scrollandoselo di dosso velocemente. All'impatto "violento" contro il terreno, Taehyung aveva aperto gli occhi confuso. Ma quando si era reso conto della posizione in cui era, si era allontanato immediatamente come se avesse preso la scossa.
«Vecchie abitudini.» Aveva borbottato con voce mattutina, facendo quasi spaventare il più piccolo: la voce del biondo era già profonda di suo, la mattina sembrava quella di un cavernicolo! Taehyung gli aveva lanciato un'occhiata poco gentile, avendo sentito il suo pensiero e gli aveva risposto con un elegante «Non sono un fottuto cavernicolo! E i tuoi capelli puzzano! Ti sei lavato in questi giorni?»
Jeongguk ne era rimasto più che sorpreso. Come poteva cambiare così repentinamente umore ogni qualvolta si trovasse in una situazione scomoda? Ecco, quello era irritante. «Evitavi di dormire spalmato su di me!» Gli aveva urlato contro Jeongguk alzandosi da terra indispettito. Al che Taehyung aveva assunto il suo solito sorriso malizioso, infilandosi con nonchalance le mani in tasca.
«Vorresti dire che non ti è piaciuto essere avvolto dal mio calore? Tu sei un ghiacciolo.» Jeongguk non poteva reggere di prima mattina le provocazioni e gli sbalzi d'umore di Taehyung, per cui senza dire assolutamente nulla se n'era andato, sentendo in lontananza il biondo urlare: «Ciao ciao Gguk!».
Ma tornare in Paradiso non era stato poi così meglio. Troppo preso dal suo risveglio, ed ancor prima dalla notte passata con Taehyung, aveva proprio cancellato dalla mente la sfuriata di qualche ora prima a Bethel alla quale aveva assistito anche Seokjin. Non aveva la minima idea di come comportarsi davanti a loro.
Avrebbe dovuto chiedere scusa a Seokjin per quel che aveva visto ed ignorare Bethel? Ma a dire il vero perché mai avrebbe dovuto chiedere scusa a Seokjin se anche lui era complice. L'irritazione gli risalì di nuovo nell'animo facendogli serrare i pugni lungo i fianchi. Si meravigliava anche di Jimin che era il più dolce del gruppo. Aveva sempre scommesso che se fosse successo qualcosa Jimin sarebbe stato tra i primi a dirglielo con quel suo tono dolce.
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Angel with a shotgun | Taekook
Fanfiction«Buongiorno e benvenuto nel centro smistamento per angeli. Come sei morto?». L'aldilà, l'oltretomba, gli Inferi sono sempre stati una credenza per aggrapparsi a qualcosa, per non arrendersi al nulla cosmico dopo la morte fisica. E se, invece, fosse...