열하나

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----------------------Mamihlapinatai

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Mamihlapinatai


Jeongguk arrossì fino alla punta delle orecchie e d'istinto si portò le braccia al petto per coprirlo, gesto che fece storcere il naso a Taehyung il quale si stava godendo beatamente la vista dei suoi pettorali. «Mi stai mettendo in imbarazzo, Tae.» Brontolò guardando altrove, iniziando a muoversi a disagio.

Taehyung ebbe un brivido e fece un passo indietro: non era come i suoi simili e non avrebbe voluto esserlo. «Hai ragione, scusami. Sono impulsivo.» Sulle sue labbra si dipinse un mezzo sorriso che parve più una smorfia. Iniziò a nuotare tranquillamente, attraversando anche la cascata mentre Jeongguk si stese con la pancia all'aria, lasciandosi trasportare dall'acqua.

Guardò il cielo e rilassò i muscoli del corpo e per un attimo, un istante soltanto, gli sembrò di essere tornato sulla Terra mentre era al mare con la sua famiglia e sentiva i loro schiamazzi. Ma svanirono in un secondo, come se li avesse portati via un vento che non c'era. «Passiamo un sacco di tempo insieme io e te, eppure non ancora ci conosciamo propriamente.»

«Cosa, vuoi sapere qual è il mio colore preferito e quale supereroe voglio essere?» Lo sbeffeggiò Taehyung, raggiungendolo con calma a nuoto. Il sorrisetto che aveva appena accennato sulle labbra rosse si espanse come vide Jeongguk alzare gli occhi al cielo e sorridere divertito.

«Da me le bambine chiedevano quale Winx volessero essere e noi bambini quali Specialisti avremmo voluto interpretare.» Jeongguk ridacchiò ai ricordi che come piccoli flash gli apparvero nella mente.

Taehyung aggrottò la fronte e poggiò la schiena contro la riva: sembrava di essere in una piscina. «Non ho idea di cosa tu abbia appena detto, te ne rendi conto?» Il minore inarcò un sopracciglio, tornando ad immergersi nell'acqua cristallina e decisamente pulita.

«Sorvolerò su questo fatto, anzi no. Come fai a non conoscere le Winx?! Bloom, Stella, Musa, Aisha, Flora e Tecna? Non ti dicono niente questi nomi?»

Il ragazzo dai capelli biondi scosse la testa guardando l'altro più che divertito. Vederlo disperarsi per una cosa così futile risvegliava in sé il più puro divertimento. «Mi dispiace, ragazzino, non so di cosa tu stia parlando. Ma sono bei nomi.»

Jeongguk sospirò rassegnato e si picchiettò il ponto del naso con l'indice. «Hai una cultura dell'infanzia inesistente. Vedi? È questo che intendo: conoscerci. Non so cosa facevi da piccolo, i tuoi obiettivi...insomma sì, voglio dire, sappiamo il minimo indispensabile.»

Taehyung scrollò le spalle passandosi una mano tra i capelli bagnati. «Non c'è molto da dire su di me. Avrei preferito non esistere, tutto qui.» Ma qualcosa attirò l'attenzione del diciottenne, oltre a ciò che aveva appena detto Taehyung ̶ che era una frase molto forte, anche se forse lui non se n'era reso conto. La parte interna delle braccia di Taehyung era costellata da cicatrici ben evidenti e solo in quel momento, risalendo con lo sguardo, si rese conto che anche le sue spalle erano piene di brutte cicatrici. Alcune erano decisamente delle bruciature. Il biondo sentì lo sguardo di Jeongguk bruciargli sulla pelle abbronzata e strinse le labbra. Portò di scatto giù le mani e cercò un modo per nascondersi nell'acqua. No, non aveva davvero riflettuto a tutto quello prima di proporgli il bagno. «Jeongguk se vuoi conoscermi per sapere-»

Angel with a shotgun | TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora