열둘

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----------------------Il messaggero

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Il messaggero

«Una foglia caduta in inverno, una voglia su un bacio materno decreteranno la fine di Paradiso ed Inferno.» I lunghi capelli rossi e morbidi di una bambina svolazzavano mentre lei si divertiva a saltare la corda. Le risate dei ragazzini si librarono nell'aria fresca ormai estiva anche lassù e continuarono a cantare la breve filastrocca, divertendosi.

«Chi sta insegnando ai bambini quella canzone? Credevo non dovesse essere più cantata.» Dylan si agitò, lanciando occhiate torve al gruppo di bambini che non fecero neanche troppo caso all'assistente di Dio.

Quest'ultimo sospirò rassegnato e sorrise ai piccoli che ricambiarono per poi urlare tra di loro emozionati. «Cercare di stare calmo, Dylan caro. Per loro non significa nulla, è solo una filastrocca antica. Da quel che so sono usate anche nel mondo degli umani, no?»

Il ragazzo boccheggiò guardando Dio incredulo: come poteva dire una cosa simile?! E come poteva essere sempre così calmo e posato?! Lo mandava fuori di testa! «Solo perché per loro non vuol dire nulla, non significa che anche per tutto il resto di noi debba essere insignificante! Signore, lei sa perfettamente che soprattutto i bambini non dovrebbero cantarla spensieratamente.»

«Dylan, lascia che i bambini si divertano. Non dovresti martoriarti la mente così. Sei l'unica anima sempre nervosa qui in mezzo da quando ti conosco, sai?» Forse perché essere il segretario di una persona così importante non è molto sereno! Avrebbe voluto urlare Dylan, ma si trattenne perché sapeva perfettamente che Dio poteva leggere quel pensiero attraverso i suoi occhi. «Ascoltami, fai sempre un ottimo lavoro, ragazzo, ma a volte bisogna solo lasciar stare. Comunque, sai che mio figlio si sta dilettando nella creazione di tisane a vari aromi rilassanti? Dovresti andare a prendertene una, funzionano!» Il ragazzo si tenne il ponte del naso con due dita ed ispirò profondamente, per poi rilasciare l'aria, inesistente, dai suoi polmoni. Era sempre stato inutile discutere con Dio, non capiva perché si ostinava ad impuntarsi su certe cose poiché tanto non avrebbe mai avuto ragione.

«Ha ragione, più tardi andrò a fargli visita. Lei non dimentichi che ha un incontro con il messaggero del Purgatorio. Ha fissato questo appuntamento da settimane e immagino sia piuttosto urgente.» Brontolò smanettando per un attimo con il tablet celestiale che tanto amava e tanto proteggeva.

«Dylan puoi darmi del tu, ne abbiamo già parlato» ma vedendo lo sguardo perso e a disagio dell'altro, Dio non volle controbattere ed annuì semplicemente con un dolce sorriso. Sorriso che si ampliò non appena i suoi occhi si fermarono su due figure sedute su un prato che ridevano e giocavano con le loro magnifiche ali bianche. «Oh guarda chi c'è. Non è la tua amica Bethel quella e Jeon Jeongguk?»

La testa di Dylan scattò in alto, movimento che da vivo gli avrebbe provocato un dolore assicurato al collo. Combatté per mantenere un'espressione seria e professionale quando vide effettivamente la ragazza a pochi passi da loro, spensierata. «Sì, è proprio lei.»

Angel with a shotgun | TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora