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TelepatiaI due erano seduti a terra sull'erba esattamente accanto al laghetto delle rane. Taehyung aveva acconsentito a fare luce su ciò che stava succedendo con riluttanza: avrebbe preferito continuare a stuzzicare il novellino. Tuttavia comprendeva che sarebbe servito anche a lui capire qualcosa.
«Dunque, hai detto che hai sentito i miei pensieri nella tua testa ad un certo punto.» Ragionò ad alta voce il più piccolo, picchiettandosi le dita sul mento. Il ragazzo dai capelli biondi posò il viso contro la propria mano, annuendo annoiato. «Ne sei sicuro al cento per cento?»
«Ho sentito come se mi stessi urlando nell'orecchio, ne sono più che sicuro.» Taehyung spalancò di poco gli occhi e piegò le labbra verso il basso in una leggera smorfia. Se chiudeva gli occhi poteva perfettamente sentire di nuovo quelle urla che lo avevano fatto raggelare. Ne sentiva innumerevoli durante le ore di punta all'Inferno, ma sentire quelle di un'anima pura era stato...destabilizzante.
Jeongguk si grattò la nuca prima di puntare i suoi occhi in quelli di Taehyung, di una tonalità leggermente più chiara rispetto al cielo. «Dobbiamo capire com'è successo, se qualcosa l'ha scatenato o se è semplicemente uno dei miei poteri quello di comunicare telepaticamente.»
Taehyung inarcò un sopracciglio: Jeongguk lo stava divertendo con quei tentativi di ipotesi. Tutto quel blaterare lo facevano sembrare un esperto in campo ma i suoi occhi parlavano chiaro: non aveva la minima idea da dove iniziare. «Conosco solo i miei poteri demoniaci, angioletto. Non posso dirti se è un tuo potere.»
«Prova a leggermi la mente ora.» Disse allora il minore, strofinandosi le mani sulle ginocchia. «Forza, a cosa sto pensando?» Assottigliò lo sguardo, tirando fuori la punta della lingua per la concentrazione.
«Fai sul serio? Non sono uno stregone da quattro soldi, non posso leggerti la mente.» Cosa voleva provare Jeongguk con quel metodo alquanto discutibile non lo sapeva, ma dall'espressione che aveva sul volto sembrava davvero determinato.
«Provaci per lo meno.» L'altro scrollò le spalle senza interrompere il contatto visivo.
Taehyung lo guardò divertito ma non ribatté. Alzò gli occhi al cielo e si sporse avanti incatenando nuovamente i loro sguardi. Imitò la posa di Jeongguk e aprì bocca subito dopo. «Donne nude.»
Jeongguk spalancò gli occhi ed assunse un'espressione disgustata. «No! Ritenta.»
«Uomini nudi.» Parlò il biondino due secondi dopo. Vide le guance di Jeongguk colorarsi nuovamente ed un sorrisetto si fece spazio sulle sue labbra.
«Non ti stai neanche impegnando, Taehyung.» Lo rimproverò il castano, tirandosi leggermente indietro con la schiena. Improvvisamente si sentiva a disagio.
«Ti piacciono gli uomini, angioletto?» Lo stuzzicò l'angelo dalle ali nere, avvicinandosi maggiormente. Il ragazzo strinse le labbra cercando di tirarsi più indietro mentre l'altro, testardamente, continuava ad avvicinarsi. «Non c'è nessun problema, anche a me piacciono sai? Che gran bella coincidenza.» Ammiccò con le sopracciglia, leccandosi le labbra.
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Angel with a shotgun | Taekook
Fanfiction«Buongiorno e benvenuto nel centro smistamento per angeli. Come sei morto?». L'aldilà, l'oltretomba, gli Inferi sono sempre stati una credenza per aggrapparsi a qualcosa, per non arrendersi al nulla cosmico dopo la morte fisica. E se, invece, fosse...