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Trascendentale

Era arrivata l'ora della festa di benvenuto a tutte le anime da poco arrivate in Paradiso e Jeongguk si sentiva già a disagio, nonostante fossero appena usciti da casa. Bethel gli aveva fatto indossare uno smoking rigidamente bianco che a dir la verità non lo faceva impazzire, ma aveva acconsentito semplicemente perché non aveva voglia di cambiarsi ancora. Jin invece era vestito in maniera più sobria e casual, un qualcosa di non molto elegante ma che a Jeongguk era piaciuto tantissimo. La loro amica, invece, era totalmente da mozzare il fiato. Stava indossando un abito corto ma davvero carino, con qualche ricamo color argento, ed i capelli erano raccolti in una fantasiosa treccia che a sua volta si divideva in numerosissime treccine.

Il nuovo arrivato aveva inoltre notato un piccolo tatuaggio sul polso sinistro del suo coinquilino e gli aveva chiesto cosa fosse. Seokjin gli aveva spiegato che era il marchio per riconoscere i mai esistiti: per le anime dannate era la piuma sotto l'orecchio mentre per quelle pure era un giglio che simboleggiava appunto purezza e castità.

«Da che parte andiamo?» domandò Jeongguk guardandosi intorno alla ricerca di un punto che facesse capire che per lì si andava alla festa. Era così che funzionava, no?

Bethel ridacchiò picchiettandogli l'indice sulla spalla. Quando ebbe finalmente la sua attenzione puntò il dito in alto. «È troppo lontano per andare a piedi, useremo le ali.» annunciò elettrizzata spiegando le sue meravigliose ali bianche. Il coetaneo spalancò gli occhi e non ebbe il tempo di protestare e dire che tutti quei voli gli avrebbero fatto male che si sentì afferrare da sotto le braccia da Jin prima di staccarsi dal terreno.

Urlò non aspettandosi un gesto così repentino e strinse forte gli occhi sentendo una sorta di solletico alla pancia. Gli ricordava la sensazione che provava da bambino quando dondolava troppo in alto sull'altalena per poi tornare velocemente indietro.

Quel pensiero per un attimo soltanto lo fece rilassare. Fortunatamente per lui il volo durò qualche secondo poiché prima che potesse accorgersene aveva di nuovo i piedi ancorati al suolo.

«Siamo arrivati, puoi aprire gli occhi.» rise Jin dietro di lui ripiegando le ali, fece qualche passo indietro e si guardò intorno sorridendo. Jeongguk ascoltò il suo nuovo amico e aprì lentamente gli occhi solo per ritrovarsi davanti l'entrata di un'enorme piazza gremita di gente e con luci stroboscopiche ovunque, chissà da dove provenivano.

All'ingresso vi erano due angeli che accoglievano ogni anima dando loro dei braccialetti che si illuminavano. A Jeongguk quel piccolo gesto piacque poiché gli ricordava le feste nel mondo umano, nonostante non fosse mai andato neanche ad una. Gli davano un senso di normalità in mezzo a tutte quelle cose fin troppo particolari.

Si diressero anche loro verso i due angeli ed al trio venne fornito dei braccialetti. Il ragazzo alla loro destra guardò male Seokjin il quale però gli sorrise ampiamente. L'angelo di sesso femminile bloccò Jeongguk prima che potesse seguire dentro gli altri. Il ragazzo spalancò gli occhi e si sentì pervaso dal panico mentre mille pensieri gli affollavano la mente. Aveva fatto qualcosa di male? Riflettendoci però era piuttosto impossibile visto che l'unica cosa che aveva fatto era stata camminare. E se gli avesse letto nel pensiero scoprendo che riteneva troppo particolari le cose che accadevano nella Città d'Argento?

Angel with a shotgun | TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora