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----------------------Piani subdoli

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Piani subdoli

Okay forse completamente nere era stata un'esagerazione bella e buona. Tuttavia era stato uno choc totale per Taehyung che tutto si aspettava tranne che quello. Quando lo aveva sentito piangere nella sua mente si erano velocemente materializzate diverse situazioni tristi ma in nessuna di quelle era presente la trasformazione delle sue ali.

Ad ogni modo, l'ala sinistra di Jeongguk era quasi interamente nera ormai e mancavano pochi centimetri per ricoprirla del tutto. Istintivamente Taehyung allungò una mano e sfiorò lo piume, gesto che provocò la caduta di tre piume nere che si posarono delicatamente al suolo. Il biondo sbatté incredulo le palpebre e finalmente tornò a guardare Jeongguk in viso quando questo ritirò le ali.

«Merda...merda, merda, merda,» era l'unica cosa che era riuscito a dire velocemente. Aprì e chiuse la bocca diverse volte sembrando un pesce fuor d'acqua, ma non disse nulla. Non riusciva a dire nulla. Cos'avrebbe potuto dire?

«Sei davvero incoraggiante Tae, grazie,» tirò su col naso asciugandosi con forza il viso e provò a smettere di piangere. Non avrebbe cambiato la situazione.

«Scusami Gguk, non c'è molto da incoraggiare in questo caso,» il biondo sputò con sincerità quelle parole beccandosi un'occhiata poco gentile da parte dell'altro ragazzo che con gli occhi rossi e lucidi a causa del pianto faceva un po' paura. «Da quanto sono così?»

Jeongguk si passò nuovamente le dita sotto gli occhi. «Così solo da oggi. Ma sono settimane che perdo piume nere e sotto al mio letto ce ne sono una marea,» rispose con voce nasale e acquosa. Il labbro gli tremò violentemente e gli occhi si riempirono nuovamente di lacrime mentre la voce di rompeva. «Tae, ho paura, sono terrorizzato. Non so cosa mi sta succedendo e non so cosa causerò. Sto rompendo l'equilibrio dell'universo e ho paura di cosa accadrà dopo.»

Il cuore di Taehyung si spezzò e sentì chiaramente un dolore al petto. Taehyung non aveva il potere dell'empatia ma poteva immaginare il malessere che stava provando in quel momento Jeongguk. «Gguk, hey, hey guardami,» gli prese il viso tra le mani spazzandogli via le lacrime che però continuavano a scendere prepotenti. Jeongguk tuttavia non accennava ad alzare lo sguardo. «Guardami,» ripeté.

Il più piccolo finalmente lasciò che le sue iridi scure si legassero a quelle chiare del maggiore che vedeva quasi totalmente come una macchia indistinta a causa delle lacrime. Si morse il labbro per trattenere un singhiozzo ma non ce la fece ed uscì comunque facendolo sentire patetico.

«Cercheremo di sistemare anche questo. Faremo altre ricerche, chiederemo risposte e metteremo un punto a tutto questo. Risolveremo tutto, ce la faremo. Cerchiamo di ragionare e-» venne bloccato da Jeongguk che aveva iniziato a scuotere violentemente la testa. Allontanò le sue mani dal viso in un gesto delicato ma deciso.

«No, no, Tae non capisci?» domandò retoricamente in tono disperato e sofferente. Taehyung separò le labbra per dire qualcosa ma si fermò e scosse la testa perché no, effettivamente non capiva. «Metteremo fine a tutto questo solo quando smetterò di esistere.»

Angel with a shotgun | TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora