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Fuori controlloTornare in Paradiso non doveva essere così difficile: insomma, era casa sua quella, il posto dove doveva sentirsi al sicuro e in pace. Non avrebbe mai e poi mai potuto immaginare che tornare lì dopo solo poco tempo, ore forse, da quando era stato nel Nowhere sarebbe stato un vero e proprio incubo. D'altronde non è la prima parola che verrebbe in mente a qualcuno se pensasse alla Città d'Argento.
E invece per il nostro amato Jeongguk era stato proprio così. Il luogo nel quale era stato accolto quella primavera con tanto amore e gentilezza si era trasformato in qualcosa di orribile. Cos'era successo in quelle poche ore? Cos'era cambiato da quando era volato via da casa sua?
Non appena atterrò davanti casa venne travolto da un malessere così forte da fargli girare la testa. Dovette reggersi forte al cestino della spazzatura lì accanto per non cadere a terra. Quando fu abbastanza lucido da capire cosa gli stesse accadendo comprese che ciò che sentiva non era connesso a Taehyung, come gli succedeva sempre. No. Quel malessere, quella rabbia, quella nausea, quel panico che lo stavano stordendo appartenevano alla città intera. A tutti gli angeli.
L'aria era impregnata da quelle emozioni negative e stavano soffocando Jeongguk che iniziava a non riuscire più a mettere a fuoco le immagini. La sensazione era esattamente quella di un attacco di panico ma sapeva che non lo stava avendo e sapeva che non era colpa sua.
"Ho paura, non so cosa mi sta succedendo. Le mie mani non smettono di emettere luce!"
"Sto impazzendo, non riesco a smettere di piangere. Fatelo smettere, per favore!"
"Siamo già morti! Cos'altro deve succedere?"
"Non può essere la fine del mondo. O Dio, no non può! Non può essere vero, ditemi che si risolverà tutto e che la profezia non esiste."
"È colpa di quel ragazzo, l'ho detto! È lui quello che sta diventando un'anima dannata e sta contaminando il Paradiso!"
"Deve sparire, deve sparire, deve sparire. Quelle piume...è come se Lucifero fosse tornato tra noi. Deve sparire."
La testa di Jeongguk stava per esplodere: improvvisamente aveva iniziato a sentire i pensieri di gente estranea come se quelle parole gliele stessero sussurrando all'orecchio. Ma non erano più sussurri, le voci si sovrapponevano e diventavano così forti da essere insopportabili. Per un momento Jeongguk ebbe seriamente paura di ritrovarsi con il cervello spappolato.
Tutti quei pensieri spaventati, quelle parole orribili sul suo conto...gli angeli lì volevano farlo fuori, anche loro volevano che sparisse. "È solo colpa sua se sta succedendo tutto questo a noi. Quel ragazzo deve morire, ma come? È già morto. Non importa, troveremo un modo, solo così tornerà la pace."
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Angel with a shotgun | Taekook
Fanfiction«Buongiorno e benvenuto nel centro smistamento per angeli. Come sei morto?». L'aldilà, l'oltretomba, gli Inferi sono sempre stati una credenza per aggrapparsi a qualcosa, per non arrendersi al nulla cosmico dopo la morte fisica. E se, invece, fosse...