capitolo quindicesimo

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L'inizio della serata per la finta coppia non fu affatto semplice, anzi, tutto il contrario.

Furono accolti da un uomo della sicurezza che si accertava che nessuno di estraneo alla squadra si intrufolasse all'evento, cosa comunque poco probabile.

Quest'ultimo, dopo essersi accertato che Beatrice fosse davvero la "ragazza" di Chiesa, dato che nella lista degli invitati non era da nessuna parte, li lasciò entrare.

«Avresti dovuto dirmi che c'era una lista degli invitati, mi sarei preparata all'evenienza diversamente.» Mormorò Beatrice imbarazzata.

«A che ti serve essere nella lista degli invitati se sei con me?» Domandò sarcasticamente lui, con la ragazza che gli faceva il verso in sottofondo.

Ma subito smisero di prendersi in giro quando, entrando nell'enorme sala, videro tutti gli altri.

Il primo a notarli fu proprio Bernardeschi che, in compagnia della moglie, gli si avvicinò curioso.

«Fede! Come va? Chi è questa bella ragazza qui con te stasera?» Iniziò il numero trentatrè della Juventus, facendo domande a raffica, quasi più emozionato dell'amico, ma soprattutto felice di vederlo sorridere al fianco di una ragazza per la prima volta dopo mesi dalla rottura con Carlotta.

Se solo avesse saputo cosa c'era dietro, però, si sarebbe sicuramente arrabbiato.

Entrambi avevano sempre odiato quel tipo di cose che succedevano nel mondo del calcio sempre più spesso, ma soprattutto nessuno dei due sopportava le bugie.

Ma non riuscì a pensare minimamente a una cosa del genere. D'altronde erano migliori amici, perché mai avrebbe dovuto mentirgli?

«Buonasera ragazzi. Veronica, Federico, vi presento Beatrice, la mia ragazza.» Spiegò, con un sorriso a trentadue denti in volto.

Beatrice sentì il cuore batterle più veloce del solito quando sentì quelle parole pronunciate dal calciatore.

Per la verità, le aveva già sentite dire quando avevano parlato con l'uomo della sicurezza, ma il tono autoritario e contento con cui ne aveva parlato all'amico l'aveva lasciata spiazzata.

«Piacere, sono Beatrice.» Si affrettò a dire lei, prima che la coppia che aveva di fronte si rendesse conto che aveva la testa da tutt'altra parte, porgendo la mano ai due.

«Io sono Veronica, la moglie di Federico, piacere mio.» Fece la ragazza di fianco a Bernardeschi, rivolgendo un cenno della testa a suo marito e sorridendo a Beatrice stringendole la mano, lasciandola pochi attimi dopo per permettere al marito di compiere la stessa azione.

«Io sono suo marito, Federico Bernardeschi, ma anche il migliore amico del tuo fidanzato. Sicuramente ti avrà parlato di me.» Esclamò quest'ultimo, sorridendo all'amico, mentre stringeva la mano che la ragazza davanti a lui aveva lasciato ancora a mezz'aria in attesa di quel gesto.

Beatrice, già di suo non propriamente tranquilla, ebbe un attimo di panico quando sentì l'ultima frase uscire dalla bocca del calciatore.

Come avrebbe dovuto rispondere? Federico non gli aveva mai parlato di lui.

O meglio, lo aveva fatto, ma di sfuggita. Non era mai stato molto specifico.

Si rese conto che si stava facendo problemi assurdi che in un'altra situazione avrebbe risolto in men che non si dica, ma quella volta si limitò a sorridere ed annuire, sperando che il suo finto fidanzato cogliesse il segnale e ci pensasse al suo posto.

«Certamente Fede, le ho parlato tanto di te. Ma ora, se non vi dispiace, vorrei presentare Bea agli altri. Tanto avremo tutta la serata per parlare.» Spiegò, nella maniera più gentile che potesse esserci, posando un braccio sulla vita della sua ragazza.

I due di fronte a loro mostrarono uno sguardo comprensivo e li salutarono, non prima che Bernardeschi potesse mimare a Chiesa un "dopo parliamo".

«Simpatici i tuoi amici.» Scherzò Beatrice mentre si allontanavano, con ancora con il braccio di Federico che la stringeva a sé.

Era in una posizione molto scomoda, ma stava così bene che non lo avrebbe mai ammesso.

«Cosa vorresti dire?» Chiese Federico, mettendo su un finto broncio che gli riuscì perfettamente.

«Nulla, li trovo simpatici sul serio. Ora però devo conoscerne ancora tanti altri.» Mormorò lei, in un misto tra divertimento e disperazione, poggiando la testa sulla spalla di Chiesa.

«Guarda, mi sa che prima però ci tocca fare la foto.» Disse lui, indicando l'angolo della sala in cui si stavano dirigendo tutti i calciatori della Juventus con le rispettive ragazze, iniziando a mettersi in posa di fronte a un fotografo ben attrezzato, un po' spazientito nel notare che ancora mancava qualcuno.

«La foto? Mio Dio, è già arrivato quel momento?» Chiese retoricamente Beatrice, con tono quasi disperato, affondando la testa nel collo del calciatore per nascondersi, come se in quel modo nessuno potesse vederla per davvero.

«Dai, stai tranquilla, sei con me tanto.» Tentò di rassicurarla lui, accarezzandole la schiena.

Forse non era pronta a mostrarsi pubblicamente come fidanzata di Federico dopo così poco tempo.

Però era vero: era con lui. E questo le diede un po' di coraggio, il minimo indispensabile per poter affrontare la situazione.

Ancora in quella posizione si avviarono verso tutti gli altri già ad aspettare, mentre gli ultimi ritardatari si avvicinavano al gruppo.

Si posizionarono appena davanti alla coppia con cui avevano appena finito di parlare, essendo leggermente più bassi entrambi, e si misero in posa.

Federico mantenne il braccio sul fianco di Beatrice come stava facendo da diverso tempo e avvicinò la testa alla sua fino a farle toccare, sorridendo alla fotocamera.

Beatrice fece lo stesso, un po' a rilento e con il cuore che le andava a mille. C'erano quasi.

Poi un flash li accecò per qualche attimo e subito dopo tutti ripresero a muoversi.

Due minuti dopo la foto era già sui social e tre minuti dopo il telefono di Beatrice era già pieno di messaggi.

Fake love || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora