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La stark Tower, sembrava più bella vista tipo da 2 kilometri lontano.

L'ascensore che portava me e mia sorella verso il piano desiderato, sbattevo i polpastrelli sul mio braccio, segno di ansia, mi chi non ne avrebbe avuta.

Il din mi riporta alla realtà facendomi alzare lo sguardo. Davanti a noi c'erano un bel po di persone.

<<Uhm ciao?>>

Dissi salutandoli con un cenno di mano, Natasha prese la parola.

<<Ragazzi lei è Lilith, mia...Sorella>>

<<Che cosa!? La Serial killer ha una sorella?>>

Esclama un uomo, con un abito elegante, degli occhiali strani e uno strano pizzetto.

<<Si evidentemente>>

Dissi guardandolo e facendo delle spallucce.

<<Tu sei? Anzi, chi siete?>>

Esclamai guardandoli tutti, si presentarono uno a uno.

<<Quindi, dove vivi?>>

Mi chiese il ragazzo col pizzetto strano, Tony, penso.

<<In una casa qua a New York>>

Dissi alzando le spalle e guardandomi intorno, nessuno aveva più niente da dire, quindi la prese Natasha.

<<Vieni ti faccio vedere la tua stanza>>

Disse Natasha prima di iniziare a camminare davanti a me e salire le scale in legno con una ringhiera fredda in metallo o acciaio , ho sempre fatto fatica a distinguerli.

<<Ecco, davanti a te ci sono io , di fianco hai Clint e dall'altra parte Steve>>

Disse spiegandomi chi sarebbero stati i miei vicini di camera, anche se me ne fregava molto poco. Chiusi la porta dietro di me e misi la valigia sul letto per poi disfarla, non avevo molto, giusto una tuta nera e dei vestiti da casa. E delle ciabatte e scarpe che usavo solitamente.

Sentii bussare alla porta, e misi a posto le ultime cose prima di nascondere la valigia e andare ad aprire alla porta.

<<Si?>>

Dissi parlando con la figura dai capelli chiari e occhi azzurri, e un po' di barba.

<<Volevo chiederti come ti sembra la tua camera>>

Disse in imbarazzo da come si poteva notare nel suo tono di voce, se una persona come me ne stava attenta.

<<Non lo so, sai non ho ancora provato a dormirci>>

Dissi un po' sarcastica mentre alzavo le spalle e guardavo il punto interessato della camera.

<<Giusto, volevo dirti che tra un po' sarà pronto pranzo, e mi chiedevo se avessi qualche richiesta importante>>

Disse un po' ridacchiando, cosa che feci anch'io subito dopo. Scossi la testa in segno di negazione.

<<Non che mi venga in mente adesso, grazie per avermelo chiesto>>

Dissi chiudendo la porta con un sorrisino tra le labbra, mi guardai intorno e mi accorsi che non c'era quella piccola palla pelosa un po' scorbutica di tanto in tanto.

Scesi le scale velocemente e andai da Natasha.

<<Nat si possono portare i cani?>>

<<Si Certo, hai un cane?>>

Certe volte mi chiedo se è imbecille oppure no, oppure se lo fa solo per farmi perdere la pazienza, e se è la seconda devo dire che sta riuscendo nel  suo intento.

<<Si ho un cane che è rimasto a casa, posso andare a prenderlo?>>

Chiesi indicando la porta di casa e chiedendo se potessi andare, anche se ci sarei andata comunque, non lascivo indietro il mio cane.

<<Si vai pure, Steve l'accompagni ?>>

Chiese Natasha guardando Steve intento a leggere un libro. Rivolge il suo sguardo su di me e sorride prima di annuire. Ci incamminiamo verso casa mia, nessuno dei due dice niente, ognuno concentrato sulla strada.

~Let me escape~. //Steve Rogers//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora