~Let me escape~. //Steve Rogers//

15

<<Posso chiederti una cosa?>>

Ero in palestra, seduta per terra a fare stretching, in leggings e un top.

<<Certo dimmi steve>>

Dissi girandomi verso di lui e stringendomi le trecce che avevo.

<<Quando eri...nella stanza rossa... perché non sei uscita con Natasha>>

Chiese mentre mi guardava con fare dubbioso. Mi fermai e lo guardai.

Mi sedetti sulla panca, era seduto con una gamba da una parte e l'altra dall'altra, mi misi di fronte a lui seduta come lui.

<<Quando Nath ha avuto la possibilità di scappare, io mi trovavo in una stanza particolare. Ricordo che la chiamavano la stanza oscura. E, non ha provato a cercarmi, è solamente scappata>>

Dissi mentre mi guardavo le mani e prendevo le fasce per fasciarle. Le mani tremavano.
No non andava bene. Mi stava venendo un attacco. Succedeva sempre quando parlavo di quella storia, quando rivivevo il ricordo della camera oscura.

Non riuscivo a fasciarle, non riuscivo a fare una fasciatura lineare. Il labbro iniziava a tremare, mi morsi il labbro per non piangere. Anche la gamba inizia a tremare. E per cercare di non entrare nel panico, troppo tardi.

Lanciai il rotolo di fasciatura, mi alzai e mi misi le mani nei capelli.

Per quanto mi facesse schifo farmi vedere in queste condizioni da Steve, non potevo far smettere il mio attacco.

Mi viene ad abbracciare, mi aggrappo a lui mentre cerco di riprendere fiato. Mi dava fastidio che la gente mi vedesse così.

Così vulnerabile.

continuava ad abbracciarmi, mentre io continuavo a stringere  il suo braccio, non so da quanto tempo eravamo così, ma non importava, mi piaceva stare li.

Va a finire che mi addormento nelle sue braccia.

Mi svegliai nel mio letto, è giorno, mi giro dall'altra parte e vedo steve. Mi spavento tanto che nel cercare di alzarmi cado.

<<Oh mio dio, stai bene?>>

Chiese Steve mentre si alzava di scatto per vedere come stessi, solo che il tempo di arrivare dalla mia parte che io stavo già ridendo.