Capitolo 3

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Derek parcheggia esattamente davanti al palazzo in cui Stiles deve andare. Il ragazzo prende un profondo respiro prima di entrare. Appena mette piede dentro all'ufficio viene accolto da una ragazza sorridente. "Le serve qualcosa?"

"Ho un appuntamento con la signorina Reyes."

"Solo per avermi dato della signorina hai il lavoro" urla una donna andandogli incontro e facendolo spaventare. "Erica Reyes" si presenta allungando la mano.

"Stiles Stilinski" dice ricambiando la stretta.

"Quando puoi cominciare?"

"Eri davvero seria?"

"Ti sembra stia scherzando?"

Stiles si ritrova a sorridere. "Domani?" risponde.

"Perfetto. Vieni nel mio ufficio che sistemiamo le scartoffie."

Quando Stiles scende si stupisce di trovare Derek ancora parcheggiato. "Mi stavi aspettando?"

"Ho pensato che potresti sdebitarti preparandomi la cena."

"E chi ti dice che so cucinare?"

"Lo so e basta. Allora?"

"Andata" dice Stiles infilandosi in macchina.

Passano al supermercato e Derek fa la spesa per entrambi. In realtà non prende molto: carne, patate e cioccolata. Una volta tornati a casa, Stiles si mette ai fornelli dando il meglio di sé: mette la carne a marinare mentre sbuccia le patate. Inforna i muffin, condisce l'insalata di patate e cuoce la carne a puntino. Mangiano in silenzio ma Derek pulisce tutti i piatti che si trova davanti. "Sei bravo."

"Addirittura un complimento? Devo farti più spesso dei dolci allora."

"Idiota. Sparecchia e fai partire la lavastoviglie" ordina sedendosi poi sul divano.

Stiles risciacqua i piatti, la testa che continua a pensare. "Sei inquieto."

Stiles sobbalza: quella non è una domanda ma un'affermazione. "Stamattina..."

"Non sono affari tuoi."

"Lo so. Solo che... non fa niente. Scusa."

"Stiles, siamo solo coinquilini forzati. Non voglio amici, non voglio te come amico ed è meglio che resti fuori dalla mia vita. Okay?"

"Perchè ho come l'impressione che non sia quello che vuoi ma ti costringi a credere che sia così?"

"Non sono affari tuoi" dice duro per poi chiudersi in camera.

Stiles si maledice per aver distrutto quel momento piacevole che si era creato durante la cena.

Il primo giorno di lavoro per Stiles è davvero sfiancante: non ha mai avuto a che fare con un pesce in vita sua, non ha mai sfilettato ne pulito qualcosa che fosse vivo solo qualche ora prima. Il coltello gli è scivolato via un sacco di volte e ancora non ha capito come sia riuscito a tornare a casa con tutte le dita attaccate. Entra in casa dopo essersi dovuto fare anche i quattro chilometri a piedi e spera solo di trovare abbastanza acqua calda per farsi una lunga doccia e poi dormire fino al giorno dopo.

"Puzzi."

"Sì, grazie. È andato tutto bene. La tua giornata, invece?"

"Non puoi lavarti là? Oppure, che ne so, farti un bagno nel fiume qua dietro prima di tornare a casa?"

"Molto divertente. E, comunque, non puzzo così tanto" ribatte Stiles dopo essersi annusato.

"Io esco, mi viene il vomito."

Compagni... di affitto | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora