Quella sera nessuno dei due mangiò.
Non avevamo appetito, e usammo questa scusa per risparmiarci i soldi della cena.
Non parlammo neppure, e ci limitammo a sistemare tutta la casa. Nick raccolse ogni pezzo di vetro, gettandoli in un sacco di plastica, ed io sistemai il divano e pulii il pavimento.
Poi mi apprestai a pulire i vetri delle finestre: li lucidai per bene, e nel riflesso vidi il mio viso per la prima volta dopo giorni. Esso era scarno e magro, ed i miei capelli, da rossi lucenti, erano diventati spenti e sporchi. Con mano tremante, toccai quel riflesso, carezzandolo al livello del mio viso: appena il mio dito entrò in contatto con il vetro, esso si ruppe, frantumandosi in frammenti invisibili. Mi coprii il volto appena in tempo, e mi buttai all'indietro, evitando per miracolo quegli insidiosi pezzettini trasparenti.
Si sentirono alcune risate provenire da fuori, e dei passi che correvano via. Nick, ancora intento ad eliminare ogni traccia delle bottiglie di vino, corse verso la finestra, appena in tempo per vedere due ragazzini con una fionda in mano, travestiti da lattaio e da Tommy.
<<Andatevene, pezzi di merda, non avete altro da fare? VAFFANCULO!>> sbraitò Nick, mostrando il dito medio ai due che si erano voltati facendogli la linguaccia.
Corse poi da me, aiutandomi a rialzarmi: <<Tutto a posto, amore?>> chiese preoccupato.
<<Certo... >> dissi alzandomi, e bloccandomi poi di fonte a lui.
Avevo sentito bene?
AMORE?
Quella parola mi provocò tantissime emozioni contrastanti, ma soprattutto le farfalle nello stomaco. Non ero solita a sentirmi chiamare in questo modo, e Nick era la prima persona in assoluto che lo faceva.
Commossa, lo baciai, tirandolgli i capelli per l'eccitazione.
Del canto suo, Nick sembrava abbastanza sorpreso, ma mi baciò sorridendo. Mi prese poi in braccio, poggiando le sue mani sulle mie coscie, e si sedette sul divano, con me a cavalcioni.
<<Posso chiamarti sempre così? Mi piace come reagisci... >> mi disse tra un bacio e l'altro.
<<Certo... E spero di poterlo fare anche io con te, AMORE>> gli risposi io, ammiccando.
Lui mi sorrise, e continuano a baciarci per un po'.
Nick si stese poi sul divano, stanco morto dopo quella giornata, poggiando la sua testa sul mio grembo.Mentre gli carezzavo i capelli, mi chiese come avremmo fatto ad andare avanti.
Si, potevamo amarci quanto volevamo, ma c'era sempre questo problema.
<<Nick... Io veramente non lo so... Potremmo sempre andare in giro per Shadyside a chiedere l'elemosina, oppure ci abitueremo a rubare... >> dissi cercando di scherzare.
<<Ziggy non c'è nulla da ridere, la situazione è seria, e grave>>.
È lo sapevo bene anche io. Ma il vero problema era che non c'era nessun modo, ed io non potevo farci nulla.
Poi mi ricordai dell'albero in mezzo al campo, dove il prato eraverde e rigoglioso.
<<Forse ho un'idea. Domattina verificherò alcune cose, e al mio ritorno spero potremmo sentirci finalmente noi stessi>> gli dissi alla fine, mentre nella mia mente pianificavo ed immaginavo quel che avrei dovuto fare una volta arrivata lì.
<<Cosa intendi dire? Dovunque tu voglia andare, sei ancora sola.. E poi hai ancora tutte quelle ferite... Non ti lascerò andare chissà dove senza neppure avere informazioni! >> mi disse agitato, mettendosi a sedere.
<<Tranquillo, rimarrò a Shadyside, o comunque non mi allontanerò mai troppo da arrivare nei pressi di Sunnyvale>>
<<Proprio non capisci Ziggy! Dovunque vai, non sei al sicuro! Quei tizi di prima, sono venuti da te, per minacciarti! Io ci ho provato a spezzare la maledizione, ma è la gente che deve cambiare per prima! Quei ragazzi erano di Sunnyvale, e se non cambia quella città Shadyside sarà sempre una merda!>>
<<Non hai capito, Nick. Con la fine della maledizione, Sunnyvale diventerà una semplice città imperfetta, e diversi eventi la renderanno un luogo normale, con case normali e abitanti normali, e non snob. Tu devi solo fidarti di me, per stasera>> gli spiegai, e alla fine Nick, sospirando, accettò di lasciarmi andare, a patto che tornassi prima di pranzo.Nel salotto calò poi il silenzio. Speravo non fosse arrivato quel momento, quel maledetto momento di ricordare il passato, ma era proprio lì che Nick voleva invece arrivare.
<<Ho letto il biglietto che c'era in cucina... Mi spiace, Ziggy. Davvero>>
<<Non me lo sarei mai aspettato da lei, Nick. Sapevo che era una donna tossico dipendente e perennemente ubriaca, ma mai mi sarei immaginata che abbandonasse me e Cindy. La scusa di farci andare al campo Nightwing per divertirci era solo un'occasione di scappare di casa senza farsi notare. Lei non sa nulla di me, di Cindy, e nemmeno mio padre. Un'altra uomo schifoso, che ci ha mollate per un'adolescente sexy ma senza un briciolo di cervello. Questo significa vivere a Shadyside, mio caro Nick. Maledizione o meno. >> sapevo di averlo ferito con queste parole, ma il intento era proprio quello di farlo sentire in colpa.
<<Ziggy te l'ho già detto, mi dispiace! E sai bene quanto! Ho dato la mia vita per annullare tutto questo, perciò basta darmi la colpa! Te ne prego, io sto facendo tutto il possibile per rendere la nostra vita normale, ma se continui a scavare sul passato non ci sarà mai un "noi">> mi disse, seccato.
<<Se non ti dispiace, ora vado a letto. Buonanotte>> aggiunse poi, andando a dormire nel letto dei miei genitori.
Il suo tono di voce mi sorprese, e capii che l'avevo fatta grossa. Ma ero troppo stanca per continuare la discussione, e andai in camera mia, pronta a dormire anche io.La camera, stranamente, era rimasta come l'avevamo lasciata io e Cindy prima di andare al campo estivo, solo con qualche centimetro di polvere in più. Sospirai, e mi coricai sul letto di mia sorella, ricordando ogni mio momento passato con lei. Avrei tanto voluto riaverla vicino a me, ma sapevo che non era possibile. Cosi mi limitai a piangere e a ridere contemporaneamente, mentre nella mia mente si susseguivano immagini di me e lei da bambine, quando eravamo ancora molto legate.
Mi addormentai così, abbracciando il cuscino di mia sorella. Mi svegliai all'alba, e mi sedetti di scatto. Era rrivato il momento di entrare in azione.
Mi misi a frugare nell'armadio, e decisi di mettermi una magliettina a fiori azzurri, di Cindy, e un paio di jeans chiari e lunghi. Non era proprio il mio stile, ma volevo sentire mia sorella più vicina possibile.
Uscita dalla camera, mi avvicinai a quella dove dormiva Nick: riposava ancora, per fortuna, ma decisi di scrivergli un biglietto, che misi poi sul comodino.Scusa per ieri sera. Sono stata una stronza. Ti amo e ti amerò sempre. Torno a mezzogiorno.
Lo firmai, e uscii di casa. La direzione era l'albero che avevo visto il giorno prima. L'albero dove era sepolta Sarah Fier.
Maffe
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𝔗𝔯𝔲𝔢 𝔏𝔬𝔳𝔢|𝐙𝐢𝐠𝐠𝐲|𝐍𝐢𝐜𝐤|
Fanfiction𝐄 𝐬𝐞 𝐍𝐢𝐜𝐤 𝐬𝐢 𝐩𝐞𝐧𝐭𝐢𝐬𝐬𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐨? 𝐒𝐞 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐝𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐝𝐢 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐟𝐢𝐧𝐞 𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐢 𝐦𝐚𝐬𝐬𝐚𝐜𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐒𝐡𝐚𝐝𝐲𝐬𝐢𝐝𝐞, 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞? ⚠️PUBBLICHERÒ L'ULTIMO CAPITOLO A 300 STELLI...