13. Sorprese

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Al mio risveglio, tutti ancora dormivano. Diedi un rapido bacio sulla fronte a Nick, per poi alzarmi.

Cercando di non fare rumore, entrai in casa. Nonostante camminassi in punta di piedi, il pavimento scricchiolava sotto ogni mio passo, ma per miracolo arrivai in cucina senza che nessuno se ne accorgesse.

Ma appena vidi il tavolo, irruppi in un'urlo, mandando all'aria il mio piano di fare colazione da sola. Davvero non potevo credere ai miei occhi.

Rimasi impalata lì davanti, con le mani davanti alla bocca, cercando di trattenere altre grida, mentre Nick, Cindy e Tommy accorrevano sul posto, tutti ancora in mutande. Dovevo proprio averli spaventati per farli correre lì immediatamente ed in quelle condizioni, e mi misi a ridere.

<<Ragazzi... Non c'è motivo di preoccuparsi, anzi! Finalmente potremmo avere una vita dignitosa! >> urlai, mentre ogni mio poro emanava gioia pura.
Sul tavolo c'erano diverse medagliette, orecchini, piccole spille e altri cimeli della nostra famiglia, tutti finemente ricamati e forgiati con metalli preziosi. Durante gli anni, erano stati persi, oppure rubati, e già durante la generazione dei miei nonni, la mia famiglia era caduta in povertà.

Ma ora era tutto lì, le nostre ricchezze perdute: io e Cindy ci avviciniamo, e sfiorammo con mano leggera ogni singola catenella dorata.
<<Ricordi questa? Te la regalò la nonna per la tua nascita... Pensavamo di averla lasciata in ospedale.. >> sospirò mia sorella, mente teneva tra le mani una spilla con delle incisioni argentate.
<<E questo bracciale? Te lo aveva regalato la mamma, tanto tempo fa, quando ancora lei e papà stavano insieme!>> dissi io, e continuammo a chiacchierare, perdendoci nei nostri ricordi più cari.

Dopo un breve momento, anche Nick e Tommy si unirono a noi, ascoltando le nostre storie: sembravamo proprio una famigliola allegra, come quella dei dipinti.
<<Chissá come mai tutta questa fortuna? >> si chiedevano entrambi, alzando le spalle.
Sapevamo tutti che questo era accaduto per merito della fine della maledizione, ma ci stupiva quanto potere avesse essa.

Quel pomeriggio, io e Nick uscimmo di casa, per andare in una piccola oreficeria a Sunnyvale: avevamo deciso di cambiare tutta quella roba in soldi, e sembrava una scelta anche molto saggia.

Mezz'oretta dopo, eravamo fuori dal negozio, con tre enormi mazzetti di banconote da 100 dollari.
Un sogno per me, e un quasi un ritorno al potere per lui.
Felici come non mai, ci baciammo, senza curarci dei passanti che ci fissavano straniti.

Poi Nick mi prese le mani, e sorridendomi, mentre guardava i miei occhi, mi propose: <<Ti andrebbe di passare una serata alternativa? Non intendo scopare o fare il cretino, voglio solo farti vivere una nuova esperienza, con me>>.
Non capivo, ma nonostante non sapessi minimamente cosa volesse fare, accettai la proposta.
In fondo, ora mi fidavo davvero molto di lui, perché mi aveva dimostrato quanto mi amasse.

Mi baciò di nuovo, prima di prendermi di peso tra le sue braccia.
<<Nick! Che fai!! Mettimi giù! >> gli urlai, ma sentendo le mie risate non mi prese sul serio.
<<Davvero Nick, mettimi giù, cazzo! È UN'ORDINE! >> strillai.
<<Non prendo ordini da te, Ziggy, e dovresti già saperlo>> rise lui, e mi trasportò fino al centro città, ignorando le mie richieste e i raffinati occhi dei cittadini, non soliti a vedere certi atteggiamenti meno signorili.

Decise di mettermi giù solo davanti ad un negozio, che riconobbi subito come quello gestito dalla moglie del Dott. Scott.
<<Perché mi hai portato qui? >> gli chiesi incuriosita.
Lui non mi rispose, e si limitò ad entrare assieme a me.

Appena ci vide, la buona donna sgranò gli occhi, correndo a stringerci la mano.
<<Ragazzi! Che piacere rivedervi! Mio marito mi ha spiegato tutto... Ero davvero preoccupata per la vostra salute... >>.
<<A tal proposito... Mi spiace di averle mentito, la scorsa volta... Ero in una situazione un po' sgradevole, diciamo, e la prima cosa che mi è venuta in mente è stato mentire... >> mi scusai io.
La donna mi sorrise, accettando le scuse, e mi tranquillizzò.

Nick le si avvicinò, e le sussurrò qualcosa all'orecchio.
<<Serata romantica eh? Ci penso io, tranquilli>> rise.
Ci fece accomodare in due camerini differenti, chiudendo le tende.
Sentii il rumore dei tacchi a spillo della donna allontanarsi, per poi tornare qualche minuto dopo verso di noi.
Scostò leggermente il separé, passandomi diversi oggetti e un vestito.
Osservai il tutto, sperando non fosse qualcosa di osceno e dannatamente corto, o sexy: mi stupii io stessa del fatto che ogni cosa che mi aveva portato era del mio stile, ed allo stesso tempo, appunto, un po' provocante.

Quella donna aveva davvero del potenziale nascosto.

Mi vestii in fretta, non vedendo l'ora di osservare il risultato nello specchio sulla parete.

Un magnifico abitino aderente con le maniche lunghe, con una fantasia a righe coloratissime.
Un paio di zeppe di media altezza con un fiocco rosso, un giubbotto in pelle verde, e degli orecchini rotondi dorati.

Sistemai i capelli in una mezza coda, usando un grosso elastico in tinta con le scarpe.
Amavo il risultato, e non vedevo l'ora lo vedesse anche Nick.

Uscii dal camerino, sfilando successivamente davanti all'anziana donna, che applaudiva divertita, complimentandosi per la mia naturale bellezza.
Fu solo a quel punto che le tende del camerino di Nick si aprirono, rivelando un ragazzo a dir poco stupendo.

Indossava una giacca in jeans identica alla mia, ed una maglietta bianca attillata, che risaltava il suo petto scolpito.
Dei pantaloni un po' larghi, sempre di colore verde, terminavano con un'orlo sfrangiato, e le scarpe erano semplici Nike bianche con la linea rossa.
Cercai di non rendere notabile il rossore che mi imporporava le guance, ed il fatto che avevo avvicinato velocemente le gambe, stringendo i muscoli in un'evitabile imbarazzo.

La stessa reazione sembrò averla anche Nick, e lo vidi agitarsi un momento, per poi sedersi velocemente su una piccola sedia, poggiando le braccia sulle ginocchia, forse per nascondere qualcosa?

Sia io che la proprietaria del negozio trattenemmo a stento le risa, mentre Nick arrossiva ancora di più.
<<Eddai, gentili signore, smettetela! Ziggy, è giunto il momento di andare, forza! >> disse, cercando di nascondere nuovamente l'imbarazzo.
<<Va bene Nick!>> risposi io, quando finalmente smisi di ridere <<ma non ho ancora capito dove mi porterai... >>.

<<Te lo ripeto, è una sorpresa e lo scoprirai a suo tempo! >>.
Non insistetti ulteriormente: salutammo la donna, pagammo il tutto, e usciti dal negozio Nick chiamò un Taxi.

Esso arrivò subito, ed io e Nick ci sistemammo nei sedili posteriori.
L'auto partí, diretta verso est.

Il viaggio durò circa mezz'ora, e notai che ci stavamo avvicinando ad una zona molto frequentata dai turisti: il lago.
Non avevo mai avuto l'occasione di andarci, ma sapevo fosse un luogo allegro e sempre pieno di iniziative.

Il sole stava ormai calando quando entrambi scendemmo dall'auto: di fronte a noi, c'era uno spettacolo incredibile.

Sullo sfondo colorato del cielo, si stagliava un Luna Park, con diverse attrazioni luccicanti e color arcobaleno. C'era addirittura una magnifica ruota panoramica, le cui luci si specchiavano nel lago, situato dietro al parco.

<<Nick... Ma è meraviglioso... >> sussurrai incantata.
<<E non hai ancora provato le giostre... >> disse, mentre mi faceva l'occhiolino.

Maffe

Angolo
Heyy innanzitutto scusate l'assenza, ho iniziato il liceo e sono super impegnata🤪
Vi avviso che ci stiamo avvicinando al finale della storia, e mi raccomando votate e commentateee :)
Ps. Se vi va, potete scrivermi al mio Instagram _cristelmaffezzoni_ cosi possiamo parlare un po' e vi posso dare dei consigli per la scrittura e la stesura delle vostre storie.
Bacionii

𝔗𝔯𝔲𝔢 𝔏𝔬𝔳𝔢|𝐙𝐢𝐠𝐠𝐲|𝐍𝐢𝐜𝐤|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora