Capitolo 69

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Un numero non meglio precisato di minuti dopo mi ritrovo davanti al bar/casa del mio ragazzo.
L'ho voluto raggiungere a piedi, e questo mi ha come speravo aiutato a scaricare almeno un po' di tutto quello che è successo oggi.
Già va un pochino meglio.

《Noya, ben arrivato!》mi giunge alle orecchie pochi attimi dopo aver superato la porta.
Asahi stava probabilmente aiutando i suoi, perché lo vedo consegnare una fetta di dolce ad un tavolo prima di raggiungermi e stringermi tra le sue grandi braccia.
Il tempo di realizzare e anche io lo sto serrando forte a me.
Il suo profumo è rilassante.

《Ei》mormoro imbarazzato appena ci separiamo.
Mi sento osservato.
Mi sorride nelle stesse condizioni.
《Eilà!》si intromette sua madre sporgendosi dalla cucina.
Arrossisco di riflesso, facendo ridacchiare il ragazzo con me.
《Vuoi qualcosa per merenda?》mi propone la donna.
Mi appare davanti agli occhi come un flash il vomito che ho rigettato solo pochi minuti fa.

《No grazie, sto a posto così》sorrido cordiale.
Non ce la farei.
《Saliamo da me》le dice il figlio a quel punto, portando gli occhi verso la nostra nuova meta.
Penso mi stesse squadrando mentre parlavo con sua madre.
Non sono riuscito a leggere il suo sguardo.
Ho fatto qualcosa di strano?
Quella sorride, sparendo dalla nostra vista.
《Asahi mi raccomando la porta aperta!》a quelle parole vedo le sue orecchie arrossire di brutto.
Mi trattengo a stento dallo scoppiare a ridere.
《Mamma!》

Appena ci allontaniamo il mio sorriso finalmente sboccia.
《È simpatica》decreto.
Mi guarda imbarazzato, finendo di salire le scale.
《Se lo dici tu》ma nessuno dei due può aggiungere altro che nel mezzo del corridoio incontriamo suo padre.
《Tieni aperta la porta》emette severo dopo aver lanciato una lunga occhiata ad entrambi.
Asahi stringe i pugni.
《Me l'aveva già detto la mamma》mormora.
Quello gli lancia uno sguardo che vedrei benissimo su mia madre.
《Vedi di farlo》

Il ragazzo non rilassa le spalle finché l'adulto non sparisce dalla nostra vista.
《Lui non è altrettanto simpatico》borbotto, cercando di alleggerire la tensione.
Lo sento sospirare, ricominciando a camminare.
《Non gli è mai andato giù il fatto che mi possano piacere anche i ragazzi》emette a metà tra il triste e l'arreso.

Lancio lo sguardo sulle scale, l'ultimo punto in cui l'abbiamo visto.
Un me di pochi mesi fa sta seduto lì, le mani quasi coperte dalle maniche lunghe che indossa sono occupate a giocare con qualcosa che non vedo ma posso immaginare.
Abbasso gli occhi.
《Lo capisco purtroppo》

Mette su un piccolo sorriso per tirarmi su e finalmente apre la porta della sua stanza.
Appena passo però prende un respiro profondo e la richiude dietro di me.
Ha di nuovo l'espressione di prima.
《Ri-benvenuto in camera mia. E ora》emette, per poi guardarmi serio.
Il sorriso di poco fa è sparito.
《Volevo chiedertelo da quando sei entrato. Sei pallido come un lenzuolo. Che è successo?》allontano velocemente lo sguardo dal suo.
Ecco cos'era.

《Niente di che, tranquillo》mormoro.
Alla fin fine è vero, non è nulla di così fuori dall'ordinario.
Lo sento afferrarmi apprensivo una mano.
《Nishinoya...》mi richiama, cercando contatto visivo.

Chiudo del tutto gli occhi, stringendo forte la mia mano nella sua.
Prendo un respiro profondo.
《Ho vomitato poco prima di uscire》mi costringo a dire.
《Succede spesso?》indaga quindi.
Mi avvicino inconsciamente.
《Stava diminuendo. Stava andando meglio》appoggio la fronte sul suo petto.
《...e?》mi incoraggia a continuare lui.
Prendo un respiro profondo.

《Oggi non avevo messo le bende. E il nonno mi ha alzato le maniche a sorpresa》mi indico la destra, ora ovviamente nuovamente coperta.
《Solo questa in realtà. E per fortuna》mormoro, il tono e lo sguardo sempre più bassi.
《E niente. Ho avuto un attacco di panico e appena sono tornato a casa ho vomitato》

Behind your smile 2 ~AsanoyaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora