Capitolo 95

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Attraverso la strada, arrivando a quella che, almeno secondo Google Maps, dovrebbe essere la mia destinazione.
Una casa in stile occidentale si staglia davanti a me, non molto grande ma piuttosto carina.
Suono al campanello, vedendo in pochi secondi la porta aprirsi per mano di una donna che, ad occhio e croce, potrà avere circa quarantacinque o poco più anni.
Mi squadra un attimo, per poi mettere su un'espressione contenta e girarsi verso l'interno.
《Amore, penso sia per te》esclama, per poi aprire del tutto la soglia.

Hitoshi appare nel mio campo visivo.
《Grazie mamma》le sorride, per poi voltarsi del tutto verso di me.
《Eilà Yuu》mi saluta.
《Ciao》agito una mano io.
《Vuoi entrare un attimo? Stavo finendo di sistemarmi》propone.
Beh, sono venuto qui di sabato mattina apposta per stare un poco insieme, quindi ci sto.
Cammineremo più tardi.
Annuisco.
《D'accordo, con permesso》

Lo seguo a pochi passi di distanza fino alla sua camera.
《Dammi giusto un minuto》emette, iniziando subito a cercare qualcosa di non meglio identificato nell'armadio.
Ne approfitto per guardarmi intorno.
La stanza è carina si, tutta sul blu, ma piuttosto...
《Un po' vuota, eh?》esprime il mio pensiero il padrone di casa.
Non volevo esattamente dirlo, ma si.
《In effetti...》mormoro infatti.
Quello, con ora una felpa tra le mani, mi si avvicina.
《Resto qui talmente poco che non ne vale la pena. Ormai ho portato tutto a Tokyo》mi spiega.

《Ah, capito》e lui torna a sistemarsi.
In meno di un minuto è pronto e sulla porta.
《Possiamo andare se vuoi》mi dice.
《Un attimo》lo fermo prima che possa uscire, iniziando a cercare una determinata cosa nel mio zaino.
Hitoshi mi si riavvicina.
Trovo velocemente il mio obbiettivo, portando davanti agli occhi del ragazzo la sua sigaretta elettronica.

《Tieni, volevo ridartela prima che partissi》gli spiego.
Quello spinge nuovamente la mia mano verso di me.
《Te l'ho detto, non devi per forza. Puoi tenerla finché ti serve》emette.
Nego con la testa, riportando l'oggetto vicino a lui.
《Non sono cosa, finirei per perderla e sinceramente ci tengo a non farlo con le cose degli altri. E poi me ne sono procurata una mia》sorrido alla fine io, uscendo dalla tasca della felpa un piccolo rettangolo di plastica che, dopo appena qualche istante, Hitoshi riconosce.

È un altro tipo rispetto alla sua, dato che è più compatta e facile da portare in giro.
E soprattutto qui devo solo cambiare le ricariche, lì i filtri e sinceramente così è mille volte meglio.
E più economico.
《Comoda》mormora lui.
《Non sai quanto》concordo ridendo.
Quello si unisce quasi subito a me, per poi riprendere la sua elettro-sigaretta.
《Allora grazie per avermela ridata》mormora poco prima di posarla.
Alzo un attimo le spalle.
《Grazie a te per avermela prestata》

A quel punto riusciamo finalmente a lasciare la stanza, tornando sulla porta di casa.
《Mamma, papà, sto uscendo!》urla il moro verso l'interno.
Suo padre gli fa un cenno di saluto, sua madre fa sporgere la testa dalla stanza dove si trovava.
《Divertitevi!》

☆☆☆

Mi porto due dita alle tempie, premendole per cercare di alleviare il mal di testa mostruoso che mi è appena venuto.
《Cazzo, mi si è gelato il cervello!》esclamo sofferente, spiegandomi sulle ginocchia nel bel mezzo della strada.
《Colpa tua che ti sei mangiato un ghiacciolo in due morsi!》mi sento sgridare.
Metto su una faccia triste, notando una coppia che ci guarda estremamente confusa.
Beh.
Ops.

Ennesima figura di merda fatta.
Ma alla fin fine cinque minuti fa sono inciampato e ho fatto arrivare a terra un poliziotto, poliziotto che tra l'altro con il suo collega ancora ci segue.
Non so se sia perché ormai sulla mia testa sia apparsa una scintillante taglia o solo perché questa sia la loro ronda, ma sinceramente peggio di come mi sono voluto sotterrare in quel momento non credo sia possibile.

Behind your smile 2 ~AsanoyaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora