Sorellona?

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L'inferno.
Una grande stesa di terra e roccia con tante città sparse qua e là, gestite principalmente dal caos e la distruzione, non è passato molto dall'ultimo massacro per eliminare la sovrappopolazione del male, quante anime in pena ho visto morire lentamente per mano di angeli caduti, quante ne ho viste supplicare in ginocchio per avere salva la vita senza successo. Tengo il conto di ogni singola anima persa e di ogni singola anima salvata. Chissà se tu sei tra quelle ancora in vita, non perderò la speranza.
Sono parecchie centinaia di anni che vivo qua, non mi piace tenere il conto dei miei anni, non hanno un senso effettivo, tanto qui non si invecchia, altrimenti sembreremo tutti millenari.
Lavoro come assassina in una compagnia di vendetta gestita da un demonietto di nome Blitzo, insieme ai miei colleghi, Molly, Moxy e Loona. Viviamo tutti nell'edificio che occupa l'ufficio della compagnia.

<Y/n! Andiamo avete una coppia da sterminare!> Blitzo mi buttò letteralmente giù dal divano in cui stavo dormendo con un faccia il giornale della mattina, ormai la maggior parte del lavoro lo facevo io, Blitz era troppo occupato a scoparsi il caro Stolas, quel maledetto gufetto arrapato, che ci dava a disposizione il suo libro, così da poter andare nel mondo terreno.

Sospiro.

Odio immensamente i risvegli bruschi. <Loona vieni con me o preferisci stare qua?> mi tolsi la rivista dal viso e mi alzai da terra stiracchiandomi, la ragazza lupo mi guardò col suo solito sguardo annoiato, capii che era un bel no, non mi sorprendeva. <Piccioncini? Voi venite?> Moxy e Molly stavano insieme da non so esattamente quanto, ma quando li ho conosciuti già si sbaciucchiavano e coccolavano parecchio, perciò penso stessero già insieme, i due piccoli demoni annuirono e iniziarono a seguirmi nella stanza dell'ufficio principale, dove avevamo gli omicidi assegnati, Molly aveva il suo solito entusiasmo che la faceva sembrare una molla, Moxy era quello più tranquillo tra i due, si vedeva a chilometri di distanza.

Moxy andò verso il fascicoletto che era appoggiato sulla scrivania e iniziò a descrivere la motivazione e la vittima dell'omicidio.
<Si tratta di una coppia, l'uomo che ha commissionato l'omicidio ha raccontato di essere morto per un cancro e la fidanzata ha chiesto la sua benedizione per stare insieme al migliore amico di lui, l'uomo perse la testa quando, dopo aver rifiutato di darle la benedizione, li vide insieme a letto, quando ebbe l'occasione picchiò... la donna. Vuole liberarsi della coppia>
Guardai schifata il fascicolo dell'omicidio che teneva Moxy tra le mani, strinsi i pugni graffiandoli con le unghie il palmo. <Certa gente merita di stare all'inferno> presi un gran respiro e aprii il portale dal libro di Stolas, così da poter andare dritti dove si trovavano le sue povere vittime. <Vogliamo farlo davvero?> Moxy era il più umano e premuroso tra tutti in quella gabbia di pazzi, abbassai lo sguardo e annuii, non avevamo molta scelta.
Entrammo tutti nel portale, che ci fece arrivare dritto davanti alla loro casa insieme, i due fidanzati volevano chiaramente sbirciare all'interno, ma li fermai entrambi <Sarà ancora più difficile farlo, quindi giratevi, tornate a casa, e io farò il resto> i due mi guardarono come se fossi una specie di divinità, non volevano fare loro quel lavoro, lo capivo, anche io avrei voluto risparmiarmelo.
Moxy e Molly quindi si girarono di spalle e  attraversarono nuovamente il portale, che io chiusi subito dopo.

Rimasi sola, solo io e il mio respiro.
Presi coraggio e, chiudendo gli occhi, sbattei il piede a terra, niente di troppo violento, una piccola spinta sul terreno, che fece provocare un terremoto in quella piccola zona, solo in quella casa.
Quando riaprii gli occhi la casa era crollata, e non percepivo nessun segnale di vita.
Lacrime, le lacrime grigiastre mi volavano dal viso, ne feci cadere una a terra, e, nel punto in cui cadde crebbe un piccolo fiore, un dente di leone, colorato di un giallo caldo e confortevole, un colore tra tanti che quella famiglia non avrebbe più visto in questo mondo.
Mi asciugai rapidamente le lacrime e camminai verso il bosco poco lontano dall'abitazione, disperdendomi tra gli alberi e il buglio, prima che chiunque potesse vedermi.
Nonostante mi fossi allontanata abbastanza sentivo le sirene dei soccorsi, e, insieme a loro, percepivo l'ansia e la paura della gente.
Continuai a camminare per il bosco senza pensare, succedeva sempre, dopo un omicidio, se non meritato, io stavo sola, senza pensare, circondata dai suoni incessanti del mondo.

Passai un paio d'ore seduta su un prato in mezzo al bosco, persi la cognizione del tempo, e, senza neanche accorgermene ormai il cielo era diventato buio, con la sola poca luce della luna e delle stelle, che rendevano l'atmosfera più rilassante. Finii quasi per addormentarmi. Chiusi solo gli occhi, per godermi quegli attimi di pace che non avrei avuto più tardi. Il fruscio delle foglie era come una ninna nanna, e i rumori notturni delle cicale erano come dei violini, sembrava una grande orchestra.

Dovrei tornare

Sbuffai, non avevo nessuna voglia di alzarmi da terra per andare di nuovo all'inferno, ogni volta era sempre più traumatico, la calma del mondo era così bella a differenza di... quel posto.
Esitante mi alzai da terra e aprii un portale per tornare indietro, non feci attenzione, entrai nel portale, e mi ritrovai sospesa nell'aria.

NON CAPISCO!

Sotto di me c'era un cumulo di macerie, aprii un altro portale, nonostante non avessi il libro in mano, dritto sotto di me, che mi fece atterrare piano a terra.

Feci un sospiro di sollievo e mi guardai attorno, davanti alle macerie vidi i miei colleghi, con in più il principino gufo, Stolas. Mi diressi nella loro direzione, <Y/N STAI BENE!> mi ritrovai Molly attaccata al collo, che mi stringeva forte <Ma che è successo?> Blitz era a botta aperta in ginocchio davanti a tutte quelle macerie <Durante una lotta, tra due demoni potenti, hanno preso il palazzo e fatto crollare tutto> mi spiegò tutto Loona, Stolar stava cercando di consolare Blitzo, dandogli un po' di supporto. <Potrei ospitare tutti io, ma la mia... ex compagna, non sarebbe particolarmente d'accordo> conoscevamo tutti la situazione di Stolas, non era una brutta persona, io avevo perfino conosciuto sua figlia, povera ragazza. <Tranquillo Gufetto> sospirai spremendomi le meningi, pensando a una soluzione, dove andare, cosa potevamo fare?

Guardai i miei amici, tutti tristi e sconsolati dalla caduta dell'unica casa che avevano, che avevamo, la piccola Molly mi stringeva e sentivo i suoi piccoli singhiozzi strozzati per non farsi sentire.

<Non esitare a chiamarmi se hai bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, non voglio che il nostro patto vada distrutto da un brutto rapporto con i nostri genitori. Mi mancherai sorellona>

Perché mi viene in mente adesso? Cosa mi sta a significare questo ricordo?

<Molly Tesoro, aspetteresti un attimo?> la ragazza mi si staccò di dosso, asciugandosi le lacrime che aveva versato nel mentre, mi ricordai di una cabina telefonica che vedevo ogni mattina andando a prendere la colazione, iniziai a correre verso di essa, senza dare spiegazioni ai miei colleghi.

<MA DOVE VAI?> mi sentii urlare da Loona che intanto aveva presi il mio posto con Molly. Non diedi risposta e continuai a correre.
Mi addolorava doverla chiamare per chiederle un favore del genere, ma avevo seriamente bisogno di qualcuno, avevo bisogno di quel legame che, purtroppo, si era perso per via di una cosa inaudita.

<VATTENE! NON MERITI DI ESSERE AMATA!>

Mi risuonò nella testa, era un incubo, sentivo sempre la stessa frase, costantemente, ogni volta che credevo di poter essere apprezzata.

<Sento davvero di non poter amare nessun altro se non te.>

Poi però ricordavo questo, ricordavo il suo profumo, il suo calore, il suo sorriso, quel grande sorriso che non si toglieva mai dal volto.

Brividi.

Cazzo quanto mi manca quell'uomo.

Continuai a correre fino a raggiungere finalmente la cabina telefonica, inserii uno spicciolo e composi il numero, ancora lo sapevo a memoria.

Rispondi cazzo! Dai!

<Pronto?>

Sentii la sua voce lieve e imbarazzata nel rispondere al telefono.

SI!

<C-ciao Char Char..>

<SORELLONA?>

SPAZIO AUTRICE
Salve a tutti, ecco a voi la nuova storia Alastor x Reader che vi avevo promesso, ho pensato molto a questa storia in questo ultimo periodo, e, per ora, ho tante idee in testa per continuarla, spero davvero che possa piacervi quanto l'altra. Grazie per la lettura, se vi va commentate e votate la storia. Vi amo Ciau <3

Battito. {Alastor x Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora