Paura

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Perfezione

Tutti la cercano disperatamente, finendo poi per scoprire che, in realtà, non esiste affatto. Tutti almeno una volta nella vita avranno cercato di essere perfetti, o di rendere perfetto un momento, un giorno, persino io.

<y/n no! Ti ho detto più a destra!> Nifty sembrava impazzita.

Finalmente era arrivati il giorno dell'inaugurazione ufficiale dell'hotel, ci saranno parecchi ospiti invitati da... i nostri genitori, e tutto, a detta della ragazza bassina, doveva essere "perfettamente perfetto", che paroloni.

Tutti ci stavamo dando da fare, abbellendo l'hotel con mille decorazioni, stelle filanti, tappeti e quant'altro, sembrava di essere in manicomio, con Vaggie e Nifty a dare ordini.
Molly era la solita sfacciata, che, invece di aiutare con le decorazioni, guardava meravigliata il nostro lavoro, mentre Loona e Moxy aiutavano quanto potevano, Blitzo era fuori per un "affare di lavoro".

Passammo un'intera mattinata a lavorare, fino a che Nifty non fu' discretamente soddisfatta, il lavoro che avevamo fatto era stupendo, l'hotel splendeva da tutte le parti, ed era colorato da palloncini e ghirlande sfarzose, tipico della mia cara sorellina, che era più nervosa che mai, si mangiava continuamente i capelli e stava attenta ad ogni minima cosa.

Abbassai lo sguardo verso il basso, guardandomi le mani, le mie unghie erano spezzate e la pellicine tutte mangiucchiate, le mie labbra sapevano di sangue, non controllo neanche più cosa faccio per lo stress. <Allora Y/n, cosa ti offro?> sentii qualcuno prendermi per un braccio.

"Posso offrirvi qualcosa?"

Mi venne un brivido che mi raggelò il sangue, poi alzai lo sguardo, <Oh.. Husk> mi grattai la nuca nervosamente, <Il solito vino rosé, con.. tante bollicine> mi appoggiai al bancone del bar tenendomi la testa con una mano, mi sentivo così pesante, sbadigliai rumorosamente.

<Che sonno..>

<Non stai dormendo bene bocciolo caro?>

Ed eccolo, ad impicciarsi come sempre ultimamente, <Ciao Al, e si, dormo bene, mi sono solo alzata troppo presto>.

Cazzata... .

Husk mi servì il mio caro vino, che iniziai a sorseggiare lentamente, assaporandolo fino alla fine. Non appena lo finii mi alzai dallo sgabello del piccolo bar, <vi saluto, ci vediamo domani> salutai con un cenno di mano generale e iniziai a camminare verso la mia stanza, Salendo le scale con passo veloce, fino a raggiungere le scale interne, dove gli altri non mi avrebbero potuto vedere, dove iniziai a camminare lentamente, cercando di godermi il silenzio.

Iniziai a canticchiare il ritornello di una canzone che ultimamente non facevo altro che pensare, "Balance ton quoi", una canzone in lingua francese, lingua che sapevo discretamente. Mentre continuavo a salire le scale, però...

<APRITE LA LUCE!>

Flashback

<Y/n LA PRONUNCIA!> mi sentivo così piccola, più piccola di quanto fossi davvero, le mie lacrime mi bagnavano le guance, colorandole di un colorito nerastro, <Scusami papà..> il diavolo mi prese da un braccio, mi puntò addosso uno sguardo deluso e pieno di disprezzo, dopodiché mi trascinò fino allo sgabuzzino della cucina, dove mi chiuse a chiave.

Passavo sempre ore infernali li dentro.
Ero un'adolescente all'epoca, e avevo una fobia assurda per il buio... una fobia che mi sono portata fino al presente.

<VOGLIO USCIRE! VI PREGO!> piangevo, urlavo, avevo paura, ma nessuno sembrava sentirmi, nessuno voleva ascoltarmi.
Strinsi le mie mani al petto, ed urlai più forte che potevo, continuando a piangere, bagnando persino il pavimento, avevo gli occhi chiusi, non notai infatti subito cosa fosse successo, alle mie spalle era comparsa una luce, la luce del sole, un sole mai visto prima, sembrava la porta per un altro mondo.
Ero così curiosa che decisi di entrarvici.

Battito. {Alastor x Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora