Capitolo 1
Passò una settimana da quando io e la mia migliore amica ci trasferimmo a Torino e sembrava essere tutto tranquillo in quel periodo: nonostante avessi finito l'università da un po' continuavo comunque a frequentare dei corsi di potenziamento e qualche volta mi concedevo anche po' di shopping insieme a Giorgia.. quello non poteva mai mancare!
Diciamo che in quattro/ cinque giorni visitammo tutta o una buona parte di Torino e devo dire che ha i suoi perché!
È davvero, dico davvero, molto incasinata come città, ma nessuno le toglie la sua bellezza.
[...]
io: amo stasera usciamo?
chiesi a Giorgia, seduta sul divano al mio fianco
Gio: ok, ma dove?
io: non so.. prova a cercare su internet
le proposi e lei cominciò a cercare.Gio: amo guarda un po' questo
disse indicandomi con il dito l'immagine del locale in questione
io: mh carino
dissi non molto convinta.Non mi piacevano molto i locali incasinati o comunque le discoteche, preferivo cose più tranquille, anche se alla fine finivo sempre per bere.
Gio: è anche qui vicino
io: va bene dai, allora vada per questo?
chiesi per avere conferma e lei annuì sorridendo.Arrivò finalmente sera, così decisi insieme a Giorgia di ordinare le pizze come ogni sabato sera facevamo e dopo averle finite di mangiare cominciai a prepararmi: mi truccai leggera, mi vestii con un semplice tubino nero con un incrocio sul petto, abbinandoci anche degli stivali neri che arrivavano all'altezza del ginocchio, e lasciai i miei lunghi capelli ricci sciolti.
Il tubino mi calzava perfettamente mettendo in risalto le curve raffinate dei miei fianchi e del seno.
Verso le undici di sera chiamammo un taxi per portarci in quel fantomatico locale e dopo circa dieci minuti di viaggio arrivammo.
Il locale dall'esterno pareva molto incasinato, ma sembrava comunque molto carino.
io: solo io ho paura di incontrare gente strana?
Gio: ma paura e paura de che amo, stai vicino a me e stai tranquilla che non ti succede niente
disse senza mezzi termini ed io alle sue parole sorrisi.Quella ragazza la amavo, era il mio spirito guida e non so cosa avrei fatto senza di lei.
Superate le paure, con molta non-chalance ci avviammo verso il bancone del locale.
"Buonasera!"
Ci accolse un barista urlando data la musica altissima
io: ciao!
dissi anche io urlando
Barista: volete qualcosa?
continuò lui
io: per me un Sex On The Beach grazie
Gio: anche per me se è possibile
Barista: due minuti e arrivano
noi annuimmo e aspettammo i nostri drink che effettivamente arrivarono dopo due minuti.Barista: ecco a voi ragazze
disse poggiando i nostri Sex On The Beach sul bancone -buona serata! -continuò lui.
Noi sorridemmo e subito dopo iniziammo a bere i nostri buonissimi drink.Scoccò la mezzanotte ed io ero ormai abbastanza ubriaca dato che, nonostante bevessi poco, l'alcool non lo reggevo.
Gio: Dià io vado un attimo in bagno
disse urlando dato il casino nel locale -tu resta qui e non fare macelli come tuo solito per favore- continuò lei.
io: c, certo.. certo
Gio: mh.. fai attenzione miraccomando.. io sto andando eh!
disse indietreggiando sempre di più fino ad allontanarsi completamente da me.Dopo un po' scesi dalla sedia del bancone barcollando e nonostante non mi sentissi affatto bene decisi comunque di scendere in pista a ballare.
Mentre mi stavo scatenando in mezzo alla folla, sentii qualcuno avvicinarsi dietro di me.
Un uomo sulla quarantina iniziò a strusciarsi sul mio sedere, così mi voltai lentamente non capendo cosa stesse accadendo e quest'ultimo mi prese per i fianchi portandomi a sé ed ora strusciandosi non più sul mio sedere, ma sulla mia intimità.
Le cose iniziarono a farsi difficili quando cercai di respingere l'uomo dal mio corpo ma lui non si smosse neanche di un centimetro anzi, si avvicinò ancora di più per provare a baciarmi ma io, anche se ubriaca, ebbi almeno la coscienza di cercare di scansarlo da me mettendo la mani sul suo petto, ma lui era ancora lì.. che cercava di baciarmi.
La mia vista iniziò ad appannarsi sempre di più, fin quando non vidi l'uomo cadere bruscamente per terra, come se qualcuno lo avesse spinto.
Un ragazzo di cui non riuscii ad identificare il volto, data la mia vista appannata, disse con un accento straniero "ma che cazzo di problemi hai? Non vedi che la stai importunando?"
A tutti i presenti caddero gli occhi su di noi e delle luci abbaglianti si puntarono verso il ragazzo che mi salvò da quell'uomo, come se gli stessero facendo delle foto.
Io ero lì in piedi, quasi non vedente, che non capivo la situazione, vidi solo l'uomo chiedere scusa e scappare.
"Vai vai scappa e non tornare più"
disse il ragazzo urlando contro l'uomo
"ei, tu come stai?" -continuò lui accarezzando con una mano la mia spalla.
Risposi solo dopo qualche secondo dicendo "mh.. bene? Credo.."
Il ragazzo misterioso, con ancora la mano sulla mia spalla, mi sorrise e dopo poco lo vidi scomparire tra la folla quasi correndo..[...]
Gio: ma dove cazzo eri finita?!
Mi chiese correndo verso di me -non riuscivo più a trovarti scema -continuò lei.Anche se ancora ubriaca, riuscii a capire che fosse molto preoccupata per me.
io: io.. io.. io non lo so cosa è successo
Gio: dai andiamo a casa che sei tutta fatta
dopo quest'ultimo mi prese per il polso e mi trascinò fuori dal locale.Passato quel momento non ricordai più cosa successe dopo, ma volevo solamente sapere chi fosse stato a salvarmi da quell'uomo, anche solo per ringraziarlo del gesto.
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Ovunque con te || Paulo Dybala
RomanceDiana è una ragazza di 24 anni, costantemente tormentata dalle paranoie, e il suo sogno è quello di diventare una giornalista sportiva. Un giorno decide di trasferirsi a Torino dato che era da ormai tempo che progettava di andare a vivere lì insieme...