Pioggia d'amore

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                                 Capitolo 12

Passarono svariati giorni e dopo la partita non scrissi a Paulo per sapere come stesse perché me ne scordai completamente, quindi decisi di farlo in quel momento anche se a distanza di giorni.

Meglio tardi che mai!

Chat
io: Ciao Paulo.. come stai? Ti sei un po' ripreso?

Paulo: Ciao Diana.. sto un po' meglio dai.. il J medical mi sta tenendo sotto controllo e purtroppo hanno detto che non potrò più giocare per un po'

io: Oh.. mi dispiace.. spero tu ti rimetta presto

Paulo: Non ti preoccupare.. ci sono abituato
Tu come stai?

io: Sto bene grazie

Paulo: Sicura?

io: Certo

Paulo: Va bene
Grazie per esserti preoccupata

io: E di che, figurati

Paulo: Ci sentiamo

[...]

Gio: Dianaaaaa
urlò Giorgia dal salotto
io: cheee
urlai dalla mia camera
Gio: vieni un attimoo
io: arrivoo
urlai alzandomi dal letto per andare in salotto.

io: dimmi
dissi sedendomi sul divano affianco a Giorgia
Gio: allora.. ehm.. io.. io stasera esco.. esco con un ragazzo.. non so per che ora sarò a casa ma tranquilla, perché andrò a dormire a casa mia.. quindi.. tu non aspettarmi..
mi disse un po' timidamente
io: nooo non mi dì! Sono contenta per te amoo daii!
dissi sorridendo e lei sorrise a sua volta
Gio: sicura che per te non sia un problema? Cioè ecco.. devi restare a casa da sola e..
io: un problema?! No no veramente stai serena! Voglio solo che tu sia felice e questo mi basta
dissi accarezzandole una spalla e lei mi diede un forte abbraccio, uno di quelli con tanto amore dentro, lo percepivo.

[...]

io: sei bellissima Giorgia
le dissi sull'uscio della porta di casa e lei mi sorrise abbassando lo sguardo
io: poi mi racconti tutti i dettagli eh
le ordinai puntandole un dito contro e lei ridacchiò
Gio: si si
disse divertita
io: dai vai e soprattutto, divertiti
le dissi e lei in tutta risposta mi abbracciò, per poi uscire di casa.

Stavo per chiudere la porta, quando mi venne in mente una cosa da ricordarle
io: ah e ricordati di non dargliela al primo appuntamento!
le urlai riaprendo la porta e lei si girò verso di me ridendo
Gio: sarà fatto!
mi urlò lei a sua volta ridandomi poi le spalle ed io risi chiudendo una volta per tutte la porta.

Ero a casa da sola.

Il mio stato d'animo non era dei migliori in quel momento, infatti dentro di me sentivo come un vuoto che mi provocava un senso di angoscia assurdo, ma io non ne comprendevo il motivo, così mi venne in mente di fare una cosa: passeggiare per le strade di Torino con la musica nelle orecchie, lasciandomi guidare.

Quella era ormai diventata una mia abitudine: stavo male? Andavo a passeggiare per strada ascoltando la musica che più mi faceva stare bene con le cuffiette nelle orecchie, non importava in che luogo o situazione io mi trovassi, se stavo male lo facevo finché quel vuoto che provavo non veniva sostituito dalla mia positività, che era molto più potente.

Ovunque con te || Paulo Dybala Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora