Perdersi e Ritrovarsi

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Capitolo 19

"È vero che te ne vai?"

Ero seduta su una delle poltroncine situate fuori la terrazza del locale quando porsi a Paulo questa domanda con sguardo basso.

Mi voltai verso di lui che nel frattempo si stava anch'esso sedendo su una poltroncina al mio fianco.

Una parte di me sperava che si trattasse tutto di un fatidico scherzo ideato da Alice e Thessa per mettermi alla prova

"Già.."

Ma mi bastò questa semplice parola per distruggere la mia speranza e sgretolare l'ultimo pezzetto di cuore rimasto.

I miei occhi cominciavano a riempirsi di lacrime mentre torturavo le mie povere mani.

"Ei.."
disse Paulo avvicinandosi a me.

Mi sollevò il volto tenendomelo con una mano così da far incrociare i nostri sguardi.

"Ti dimenticherai di me?"
chiesi con voce tremante mentre una lacrima indifesa scorgeva sul mio viso

"Ei no no"
disse tenendomi il viso stavolta con due mani

"Non mi dimenticherò mai di te, perché dici questo?"
chiese quasi sentendosi in colpa mentre mi asciugava con il dito una lacrima impotente che scorreva sul mio viso.

Guardarlo negli occhi e pensare che tra poco non avrei più potuto farlo mi distruggeva.

Cedetti e lo abbracciai scoppiando in un pianto liberatorio.

Mi accarezzò la testa con una mano stringendomi a sè con l'altra.

"Ti prometto che un giorno ci rincontreremo"

Erano ormai passati due mesi da quando lasciai improvvisamente Torino senza dare spiegazioni a nessuno

E c'era un motivo per il quale lo feci?

Sì c'era

Ed era anche abbastanza preoccupante.

Un bel giorno di inizio giugno ero a casa a rilassarmi con Giorgia, quando mi arrivò una telefonata da mia mamma.

Risposi alla chiamata e sentendola iper agitata subito mi preoccupai.

Mi spiegò che mio fratello di otto anni era appena stato trasferito in una clinica di Roma per operare una micro frattura alla gamba.

Sbiancai.

Mi spiegò anche che sarebbe dovuto rimanere a riposo in quella clinica per una durata di tre mesi circa e che per quei mesi si sarebbero poggiati da mio zio a Roma, dato che la mia famiglia abita in Abruzzo.

Dopo quella telefonata mi affrettai a preparare la valigia per volare a Roma nel minor tempo possibile

Senza dare spiegazioni a nessuno

Solo a Giorgia che sentì tutta la chiamata.

Non ebbi neanche il tempo di salutare la squadra un'ultima volta ancora o di andare a vedere l'ultima partita di Paulo e Chiellini all'Allianz Stadium.

L'ultima volta che vidi alcuni dei giocatori fu a quella famosa cena a cui mi aveva invitata Alice

Ma io non ero consapevole del fatto che quella sera sarebbe stata l'ultima volta

L'ultima volta che avrei visto Alvaro, Bernardeschi e Giorgio.

"Mi mancherà veder litigare te e Juan per cose stupide"
dissi ridacchiando, ma con le lacrime a gli occhi, mentre stringevo tra le mie braccia Federico.

Ovunque con te || Paulo Dybala Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora