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Entrai in bagno. Sentii lo scarico dell'acqua di uno dei wc e poi vidi uscire una donna dai capelli morbidi, il viso perfetto, le gambe slanciate...

Era lei, proprio lei.

Perfetta. Ecco che cosa era, perfetta.

Si mise davanti al lavandino e si sciacquò le mani con calma e delicatezza, facendo scorrere l'acqua lungo le dita, come se volesse far assaporare al liquido il suo dolce profumo e sapore.

Prese poi un po' di sapone e se lo passò intorno alle mani, creando piccole forme invisibili con le bolle.

Sembrava che stesse raccontando una storia, la storia di una donna perfetta, di una donna piena di eleganza e carisma. La sua storia.

Fece tutto questo con solo del sapone, regalando ai miei occhi un'immagine indimenticabile.

Riaprì l'acqua e fece scorrere via il sapone. Quest'ultimo sembrava così triste di lasciare quelle morbide e curate mani. Dopodiché strappò un pezzo di carta con calma, lasciando il tempo alla carta igienica di abbandonare il suo amico rotolo, ma non sembrò patire, perché ora era nelle mani di una dea che, con cura, lo imbrattò di perfezione. Gettò il pezzo di carta.

Prese ad osservarsi allo specchio e anche quest'ultimo sembrava ammirasse quella magnificenza.

Se devo essere onesta, l'acqua, il sapone, la carta igienica e lo specchio non erano altro che me, una ragazza che si era impersonificata in oggetti insignificanti che solo lei poteva dargli un valido motivo di esistere.

Si mise a posto il trucco e poi, per un breve istante, si voltò a guardarmi.

Lei si voltò a guardarmi.

Non volevo affatto sapere come fosse la mia faccia, ma soprattutto la mia bocca, perché credo che fosse completamente spalancata.

"Ha bisogno?" mi chiese.

Per la prima volta sentii la sua voce. Candida, perfetta, ghiacciata, compassionevole, profonda, sensuale, disorientante ( esiste questa parola? )... Non lo so, ma quelle semplice parole mi avevano fatto perdere letteralmente il senso dello spazio, del tempo, della profondità, del battito del cuore, della ragione. Quella voce era diabolica, stellare, autoritaria, straordinaria, assassina...

Devi risponderle, Anita. Apri la tua dannata bocca.

"Si... Cioè, no."

Andai in direzione del wc da cui era uscita e mi ci chiusi dentro, mentre lei usciva dal bagno.

C'era ancora il suo profumo. Profumo di fresco, profumo di sesso, profumo di potere.

Io mi drogai di quel profumo.

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Ritornai dalla mie amiche di corsa. Non riuscivo più a respirare. L'aria che avevo in corpo era soffocata da quel profumo gelido che aveva invaso tutta la toilette.

"Dov'eri finita, Anita?" mi chiese Maggie.

"Scusate. Mi era venuto mal di testa."

"Non sai che cosa ti sei persa."

"Cosa mi sono persa?"

"Carol si è fatta con un ragazzo."

"In così poco tempo?" dissi, ma ero abbastanza non curante e questo la rese triste.

Non era colpa mia. Avevo per la testa una donna straordinaria, che desideravo ardentemente di conoscere. Quindi, Carol, poteva anche sparire.

"Credo che sia meglio tornare a casa." dissi: "Domani devo fare delle commissioni per mia madre."

"Va bene. Noi restiamo ancora qui." aggiunse Angel.

Presi la giacca e mi diressi verso l'uscita. Mi voltai ancora un paio di volte, ma non vidi nessuno.

Domani cerco la Enter su internet e così scopro chi è quella donna... Ma cosa sto dicendo?! Adesso. La cerco proprio adesso.

Corsi in fretta verso l'uscita, che, per la prima volta, mi parve un traguardo straordinario, digitai in fretta e furia il nome dell'edificio e lessi:

Enter, organizzazione controllata da Clarissa Nencetti. Nata nel 2010, è un organizzazione commerciale, in cui si fanno incontri riguardo il business e il commercio.
È tra le più potenti al mondo ed è presente in diverse regione del mondo, come Cina, Corea, Francia, Italia, Spagna, Stati Uniti e Canada.

Non continuai più a leggere, mi bastava solo il suo nome.

Clarissa Nencetti. Clarissa Nencetti. Clarissa Nencetti.

Iniziai a cercarla su tutti i social, ma non trovai nulla, se non il nome di Enter, in cui erano presenti solo foto riguardo i prodotti che venivano venduti.

Non importa, ne so già abbastanza per sapere chi è. Sapevo solo il nome, ma questo già mi bastava. Ora dovevo fare un passo successivo, cioè conoscerla. Impresa impossibile, lo so, ma ci dovevo provare, ci volevo provare!

Corsi a casa tutta contenta e mi coricai nel letto.

La notte fu magica.

Sognai di passare le mie mani sul suo corpo, di giocare con i suoi splendidi capelli, di raggiungere la sua parte intima e sentire vicino al mio orecchio la sua voce che mi chiedeva di entrare ancora più dentro, di morderle il seno, i capezzoli, di accarezzare le sue splendide gambe e di entrare in contatto con tutto il suo corpo e poi avvicinare le nostre vulve una accanto all'altra e di restare lì, una vicino all'altra.

Aprii gli occhi e nella notta ripetei:

"Clarissa Nencetti."




Spero che la storia vi stia piacendo, fatemelo sapere nei commenti.

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