La sveglia suonò, mi alzai di corsa, andai in bagno, mi preparai, lavai i denti, scesi di corsa in cucina, salutai mia madre, lei mi urlò : "NON FAI COLAZIONE?!", uscii di casa, presi il pullman, scesi dal pullman, mi fiondai in metro, uscii dalla metro, attraversai di corsa il primo isolato ed entrai in un bar proprio davanti all'edificio.
Ordinai un cappuccino e un croissant, anzi no, una bella piadina alla Nutella. Non c'è niente di meglio di fare una bella colazione con la Nutella. È così cremosa, delicata, dolce, saporita, ti si scioglie in bocca... Basta. Concentriamoci sull'edificio. Era chiamato Enter. Un bell'invito, direi. Sarei entrata molto volentieri.
Rimasi seduta, a bere e a mangiare molto lentamente, nella speranza che lei arrivasse. Ma niente, dopo un quarto d'ora non era ancora arrivata e io stavo per fare tardi a scuola. Così pagai, uscii e mi diressi a testa bassa verso l'inferno.
Per tutta l'ora rimasi imbronciata e a passo lento e poco marcato uscii da scuola all'ultima ora.
Ad un tratto qualcuno si avvicinò a me. Angel, una mia amica di scuola.
"Ciao Anita!"
"Ciao Angel."
"Stasera sei dei nostri?"
"Per cosa?"
"Andiamo a ballare al Light Blue*, forse riusciamo ad incrociare qualche personaggio famoso. Come lo straordinario cantante Michel Daniel. *"
"Sarebbe bellissimo incontrare quella stella del pop."
"Allora sei dei nostri?"
"Chi c'è?"
"Carol, Maggie, io e tu, se vieni."
"Si, ci sono!"
"Perfetto. Oggi pomeriggio andiamo a fare un po' di shopping, così, se troviamo qualcosa di carino, ce lo mettiamo. Stasera penso di non voler fare la brava."
"A chi lo dici."
"Allora ti do gli indirizzi dopo e l'ora dell'incontro. Ora corro a casa, se no non faccio più niente."
"Va bene, Angel. A dopo e grazie per l'invito."
Così facendo, prendemmo ognuna di noi la rispettiva strada.
Almeno mi distraggo un po'. Pensai. E poi adoro queste cose e con le ragazze ci siamo sempre divertite, quindi addio quella donna misteriosa e divertiamoci.
È così fu. Ognuna di noi quattro trovò il suo vestito adatto per persone adatte, ovvero quelle con cui avremmo voluto approcciare. Il vestito fa sempre un certo colpo ad un certo tipo di persone.
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La sera arrivò ed ero davvero, ma davvero, tanto eccitata. Il Light Blue era un grande locale a due piani, suddiviso in bar, al piano terra; sopra in sale riservate ai vip con la discoteca in comune e, in un piano sotto terra, c'era la sala dedicata ai non vip. Insomma, era diviso in gerarchie, ma poco importava, l'unica cosa fondamentale era divertirsi.
Angel era figlia di gente ricca, così pagò per portarci alla sala vip. Che ideona stupenda.
Prendemmo a salire le scale che rimbombavano a ritmo di musica e in quel momento mi sentii una vera e propria star. Il bodyguard che stava all'entrata ci chiese i biglietti e poi ci fece entrare.
C'erano tantissime persone ed erano tutte cantanti, attori e attrici, musiciste e musicisti, registi, broker, commercialisti, insomma, gente di un certo rango.
Per un brevissimo secondo sperai di incontrare lei.
Angel, Carol, Maggie ed io ci sedemmo nella nostra piccola saletta, allestita con un tavolino e delle poltroncine pregiate.
Ordinammo degli shottini.
"Come vi sembra?" chiese Angel.
"Non vedo l'ora di andare in pista!" cinguettò Carol. Anche con lei avevo provato delle strane vibrazioni. Era davvero bella. Occhi verde smeraldo, pelle scura, quasi ambrata, capelli tendenti sul nero morbidi, un corpicino esile e ben dotato. Non era possibile non notarla.
Ma ora ero presa da quella donna misteriosa.
Bevemmo i nostri shottini e ci buttammo in pista. Ci facemmo trasportare dalla musica e intanto seguivamo i corpi di tutte le persone che ballavano con noi. Era elettrizzante, non sapevo più chi fossi, cosa stessi facendo, ma poco importava, perché volevo solamente divertirmi.
"Mi accompagni in bagno?" mi chiese ad un tratto Carol.
"Certamente."
Così ci allontanammo dalla pista e ci dirigemmo verso la nostra saletta per prendere le borse. Entrai prima io e presi la borsa, ma quando mi voltai trovai la saletta chiusa e Carol appiccicata alle mie labbra.
"Ca...carol..."
"Credi che non abbia notato come mi guardi?" mi disse tutta ansimante: "Ti prego, non opporti." aggiunse, continuando ad assaporare le mie labbra. Non era male, ma non volevo, non mi andava e, soprattutto, non ero pronta, ma non feci resistenza. Lasciai che facesse tutto lei.
Ci sedemmo e continuò a giocare con le mie labbra. Si infilò tra le mie braccia per stare più comoda, mentre io aspettavo che finisse. Fu un momento davvero lungo, ma anche un po' piacevole.
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"Scusami, davvero."
"Figurati Carol."
"Volevo provare... Insomma, ho sempre baciato ragazzi e quindi..."
"Stai tranquilla. Non c'è problema."
Invece c'era. Eravamo sempre state amiche, per tutti e quattro gli anni del liceo e ora, così all'improvviso, mi bacia, mettendomi in una situazione difficile. In più Maggie è la mia migliore amica, ma non posso mettere in difficoltà Carol e non mi va. Spero solo che non vada lei a dirlo a Maggie e Angel.
Arrivarono Angel e Maggie.
"Tutto bene?" ci chiese Maggie.
Secondo me aveva notato che c'era tensione tra Carol e me, in più era la mia migliore amica e quindi mi conosceva fin troppo bene. Le avrei mentito? Si.
"Tutto bene. Carol si era solo sentita un po' male." in quel preciso momento la vidi passare, la bellissima donna... Mi alzai di scatto e uscii dal nostro salottino, mentre le mie amiche mi chiedevano dove stessi andando.
Attraversai il lungo salone, stando dietro alla donna, cercando sempre di tenere un po' di distanza, ma evitando di perderla d'occhio, fino a quando raggiunse il bagno ed entrò.
Feci lo stesso.
*Light Blue: discoteca inventata
*Michel Daniel: nome inventato

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My Beautiful Sugar Mommy
Chick-Lit⚠️Lesbian Story⚠️ ⚠️Disturbant Story⚠️ ⚠️Provocant Story⚠️ ⚠️Explicit Story⚠️ Vietato ai minori di ⚠️18 anni⚠️