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Per un po' non uscii di casa. Non perché non ne avessi voglia, ma perché non c'era davvero niente da fare. La scuola era finita, non c'erano feste di nessun tipo, la città era morta nella sua apatia e io stavo a casa con i miei a fare giochi di società.

Dovete sapere che con i miei ho un rapporto bellissimo. Siamo una famiglia unita. Mio papà ha un suo negozio di abiti, mia madre è avvocato. Siamo una famiglia che sta bene. Viviamo in una villetta a schiera, le feste le facciamo con tutta la famiglia, sorridiamo nelle foto, stiamo seri quando siamo a casa, raccontiamo delle solite cose "Come è andata a scuola? E al lavoro? Oggi un mio collega ha vomitato. Davvero?" questi sono i nostri discorsi e mi piacciono, mi fanno sentire a casa.

I miei si sono incontrati quando ormai avevano trent'anni e mi hanno avuta a trentuno. Erano al supermercato, nulla di romantico. Lei stava prendendo gli assorbenti, solo che erano in uno scaffale molto in alto e mio papà stava passando di lì. Proprio mentre mia madre stava prendendo un pacco di assorbenti da notte ne fece cadere un altro sulla testa di mio papà che scoppiò in una fragorosa risata. Anche mia mamma si mise a ridere e ripete che in una situazione del genere saresti morta dall'imbarazzo, ma la risata di mio papà era così genuina che mia mamma se ne innamorò perdutamente. Così si iniziarono a frequentarsi e come nomignolo dolce mio papà la chiama la donna degli assorbenti.

Questa è la vita dei miei genitori, ma non sono loro i protagonisti di questa storia, non per ora. Però ci tenevo a darvi un quadro generale della mia vita e come una ragazza come me sia finita proprio nelle mani di una donna alquanto particolare e che è meglio non frequentare. Tranquilli, non finirà male, ma non finirà nemmeno bene.

Una mattina di estate andai con mia madre al supermercato. Era da un po' che non incontravo Clarissa e non so perché mi sentivo più leggera.

Andammo nel reparto frigorifero e prendemmo

"Verdure surgelate?" chiesi scandalizzata a mia madre.

"Si, perché?"

"Ma che schifo. Le verdure devono essere biologiche, fresche."

"Sono fresche." scherzò mia madre.

"No, sono solo a lunga conservazione."

"Ma perché tutta questa biologicità improvvisa?"

"Perché non abbiamo mai mangiato verdure surgelate. Dovremmo coltivare un orto in giardino, sai?"

"Fallo se ci tieni. Ma stasera si mangia verdura surgelata." continuò mia mamma allontanandosi con il carrello.

"Bleah." feci chiudendo il congelatore.

Proprio mentre stavo per andarmene percepii qualcuno che mi stava osservando. Mi voltai e dall'altra parte vidi Clarissa con un paio di occhiali da sole che mi osservava. Alzai la mano in segno di saluto e me ne andai.

Perché non avevo voglia di parlarle? Mi era sempre piaciuta.

Raggiunsi mia mamma e mettemmo a posto i prodotti acquistati in auto e tornammo a casa.

_____

Ignorare Clarissa fu la mia rovina.

My Beautiful Sugar MommyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora