•18•

647 44 1
                                    

✼ ••┈๑⋅⋯ ୨ 『••✎••』୧ ⋯⋅๑┈ •• ✼

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

✼ ••┈๑⋅⋯ ୨ 『••✎••』୧ ⋯⋅๑┈ •• ✼

NONOSTANTE Bakugo sia tornato ad ignorarmi, Kirishima ha insistito sul fatto che niente fosse successo e che neanche lui sapesse perché il biondo si comportasse in quel modo.

Eppure persino adesso, il giorno di Natale, sono nell'oblio, costantemente ignorata nonostante io provi a parlargli.

Rimango seduta sul divano mentre tutti vanno in giro con biscottini a forma di alberi di Natale e renne. <<Akisame vuoi->>

<<No io...io penso che andrò a dormire, ho passato tutta la giornata a comprare regali e ho esaurito la mia batteria sociale Momo, ognuno ha il nome sopra quindi... Ve la caverete, buon Natale>> sorrido malinconica guardando l'albero e poi la ragazza dai capelli neri vicino a me, poi mi alzo andando lentamente verso le scale e salendo fino alla mia stanza.

Entro e appena chiudo la porta mi abbasso accovacciandomi per terra sul tappeto morbido e facendo respiri profondi e lenti cercando di rimanere calma, ma sento un vuoto profondo nel cuore che mi sta risucchiando dall'interno. <<Un'ora>>

Rimane un'ora, un'ora di questa giornata di cui ho consumato ogni singolo secondo cercando di avere sempre qualcosa per la testa per distrarmi.

Un'ora delle 24 in cui non ho avuto nemmeno tempo per respirare, per mia scelta, perché non respirare per non sentire quel vuoto è meglio che soffocare nei ricordi.

Ho avuto un solo Natale bello in tutta la mia esistenza, uno solo, prima di quello la tristezza che impregnava l'aria dell'orfanotrofio in cui mi trovavo mi impediva di godermelo, e dopo quello la tristezza che impregnava l'aria della casa in cui il lutto era ormai abitudine mi impediva di godermelo.

Sento bussare alla porta ma non rispondo, lascio correre e semplicemente affondo il Viso nel tappeto cercando di respirare ma i miei polmoni semplicemente non vogliono, sono bloccati dai singhiozzi che mi bloccano l'ossigeno in gola impedendomi di restare calma mentre sento i passi allontanarsi.

Poi altri passi.

E altri passi.

E altri battiti.

<<Niji...? >> trattengo il respiro cercando di fare più silenzio possibile, non ho la forza per affrontare un'altra litigata con Bakugo, non oggi. <<Niji sto per entrare>> mi trascino per bloccare la porta ma non faccio in tempo e mi ritrovo a guardare dal basso Bakugo, e sotto al suo sguardo pieno di pietà abbasso la testa.

Lui chiude la porta lentamente dietro di se e si abbassa davanti a me prendendomi tra le braccia e stringendomi, appoggiato con la schiena alla porta e seduto sul tappeto con me tra le gambe che continuo a piangere.

Guardo l'orologio sul muro davanti e vedo che sono già le undici e mezza. <<Mezz'ora>> sussurro fissando l'orologio e sento il pollice di Bakugo accarezzarmi il braccio mentre continuo a sussurrare la stessa cosa ancora e ancora. <<Si manca poco, tranquilla Niji, poco>> nonostante non sappia il perché delle mie condizioni, apprezzo il fatto che mi stia dando corda.

<<Grazie>> stringo leggermente di più la presa sulle sue braccia rannicchiandomi, il dolore al cuore quasi sembra più leggero sapendo che ho qualcuno con cui condividerlo, qualcuno che è qui a stringermi così non mi sfracello in mille pezzi. <<Non serve nessun grazie>>

<<Si invece, per Monoma, per Dabi, per Niji, per adesso e molte altre cose, grazie>> sono parole quasi incomprensibili si, colpa dei singhiozzi che spezzano in sillabe tutto risultando difficile da mettere insieme, però so che lui ha capito.

Me lo sento.

E lo sento ancora di più quando sento una leggera pressione sulla testa, qualcosa di morbido che mi preme sui capelli dandomi una scossa di calore. <<Grazie>>

È incredibile che per avere un bacio sulla testa, un gesto affettivo, un abbraccio da Bakugo, per la prima volta, in ogni singolo contesto sono dovuta essere nelle condizioni più miserabili che potesse permettermi.

Non so se lo renda ancora più pietoso o più speciale.

Però io scelgo di sentirlo più speciale, perché nonostante la sua natura non sia inclinata verso questo tipo di cose, per il mio bene riesce a deviare dalla sua strada sempre di più crescendo emotivamente.

Per questo il suo tocco è così speciale, per questo il suo tocco è così elettrico sulla mia pelle, perché so che la ragione sono io e non solo temporaneamente, ma proprio dalla origini.

Per questo è il mio capolavoro.

MIND⁵ || bakugo katsukiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora