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A

PRO GLI OCCHI LENTAMENTE trovandomi nella mia stanza semi illuminata, le tende leggermente tirate mi hanno evitato un risveglio più traumatico del mio addormentarmi.

Vedo seduto per terra con la schiena appoggiata al letto il biondo dentro le cui braccia mi sono addormentata ieri sera sfinita dal dolore del mio cuore.

Mentre si gira sentendo che mi sono sveglia non posso fare a meno di sentirmi in imbarazzo per ciò a cui ha assistito ieri sera, di sicuro si starà chiedendo cos'avevo perché per quanto possa sembrare menefreghista come persona Bakugo è una persona incredibilmente curiosa, solo che non vuole farlo vedere.

<<Hey>>

<<Hey, ti ho portato il latte qui>> indica con la testa il comodino e giro la testa vedendo la mia tazza. <<Grazie... >> mi metto seduta prendendola e bevo evitando il suo sguardo attento, però so che non posso prendere troppo tempo.

Appena finito continuo a tenere la tazza in grembo parlando a sguardo basso. <<Ieri è morta mia madre>> oso solo immaginare lo sguardo di Bakugo alla mia affermazione tanto vaga quanto chiara allo stesso tempo.

<<Mia madre adottiva, e non proprio ieri, un paio di anni fa ieri, però non ho mai avuto un bel Natale ecco, tranne uno solo, il primo con la mia famiglia adottiva, poi lei è morta e beh...ogni anno da allora rivivo la giornata cercando di aggrapparmi ai bei ricordi però penso tu possa capire perché sia difficile, è ancora una ferita molto aperta considerando che è stata la mia prima e unica famiglia e->> comincio q perdermi in spiegazioni e dispiaceri per quello a cui ha assistito ieri finché Bakugo non si alza dal scatto salendo sul letto e sopra le mie gambe. <<Niji, Niji ascolta>>

<<Hm? >> mi rendo conto di star piangendo di nuovo solo quando tiro su con il naso dopo che le sue mani mi prendono il viso per guardarlo. <<Mi hai insegnato tu a non vergognarmi delle mie emozioni, ok? Ascolta le tue parole, hai sentito? Ascolta, le tue, parole>> lo dice lentamente, fissandomi negli occhi per vedere qualche reazione, vedere se effettivamente mi è entrato in testa e sento di nuovo quel solletico al cuore mentre annuisco guardandolo. <<Puoi piangere, puoi parlarne o non parlarne, puoi fare tutto ciò che vuoi ok?>>

<<Non so cosa fare però>> deglutisco mentre lui aggiusta la posizione lasciando finalmente il mio viso e trattengo un gemito di disapprovazione volendo nel profondo che quel contatto non finisca, il comforto che avevo da quel minimo contatto era difficile da spiegare però mi dava la sensazione di tranquillità che bramavo già da bambina, la sensazione di pace che sognavo di notte sperando che un giorno potessi sorridere affogando nella felicità che un semplice contatto potesse darmi.

<<Potresti scendere con me di sotto, gli altri ti aspettano da un bel pò ormai, sono le 3 del pomeriggio>> non so se essere sorpresa per quanto ho dormito o confusa riguardo ai miei compagni che mi aspettano, per cosa?

Lui si alza mettendosi in piedi di fianco al letto e mi porge la mano aiutandomi ad alzarmi, poi vado in bagno per almeno sentire un pò di acqua fredda sul viso per svegliarmi e lavarmi i denti prima di incontrare gli altri.

Tornata dal bagni vedo le finestre spalancate e il letto fatto, avevo quasi dimenticato che Bakugo fosse un maniaco dell'ordine, però non mi dispiace affatto e mentre lo ragiungo alla porta e camminiamo verso le scale di sotto continuo a fare respiri profondi per apparire il più normale possibile agli altri che stavano già parlando allegramente in salotto ma si fermano appena ci vedono scendere. <<AKISAME>> mi ritrovo sommersa di abbracci e "buon Natale" urlati in mezzo al caos, adesso che ho lasciato tutto fuori e non ho più la tristezza e il peso di mia madre mi rendo conto che quest'anno ho di nuovo una famiglia, e ne abbiamo passate così tante che ci meritiamo quei bisotti a forma di albero, avevo solo bisogno di alleggerire la mia anima.

MIND⁵ || bakugo katsukiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora